Capitolo 13

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Chloe 

Due mesi dopo.
Fine ottobre.

Quando arrivo a lavoro trovo tutte le luci spente. Controllo l'ora e vedo di essere in perfetto orario.
Ma dove sono tutti?
All'improvviso le luci si accendano da sole e tutti i colleghi urlano: <<Sorpresa!!>>.
<<Ma ragazzi...>> dico ridacchiando e guardandomi intorno.
Ci sono dei palloncini sparsi in giro e una grossa torta nell'angolo del piano inferiore.
<<Siccome oggi è l'ultimo giorno di lavoro abbiamo pensato di farti questa piccola sorpresa>> dice Rachel venendo incontro a me. <<Oggi volete proprio farmi piangere eh>> ridacchio e lei ride con me.
<<Che ne dite se prima di lavorare mangiamo tutti un pezzo di torta?>> propone il capo, nonché Richard.
<<Pensi sempre a mangiare tu eh>> lo rimprovera la sua ragazza e lui fa una faccia sorpresa come per dire: <<nah, non ci pensò quasi mai>>.
Quando tutti iniziamo a mangiare la sala inizia a riempirsi di gruppetti. Io parlo con Rachel, Richard e James, il collega nuovo entrato ormai già da più di due mesi.
<<Comunque congratulazioni>> afferma quest'ultimo.
<<Per cosa?>> chiedo.
<<Per il bambino, me l'ha detto Richard>> mi sorride e poi lo ringrazio.
<<È un maschio giusto?>> chiede lui.
<<Si>> rispondo.
<<Mio nipote avrà tutte le attenzioni di questo mondo>> afferma in tono deciso Rachel mentre mi accarezza le spalle.
<<Con una zia del genere sono sicura che non gli mancherà nulla>> dico e poi sorrido per la sua affermazione.
Quando finalmente ho dato la notizia di aspettare un bambino a Rachel ed a Richard, entrambi si sono emozionati ed è stato molto strano per me. Era la prima volta che li vedevo piangere, soprattutto Richard e in un certo senso mi sono sentita in colpa.
Essendo molto emotiva mi sono messa piangere con loro ma poi non abbiamo perso più tempo e ci siamo messi a lavoro.
Ho già preparato tutto per l'arrivo del mio piccolo. Ho comprato delle nuove tutine, questa volta di un colore definito ovvero il celeste, nuove scarpe, poi mi sono fatta aiutare da Richard a dipingere le pareti della stanza del bambino ed infine ho comprato tutto il necessario che, pur essendo poco, mi mancava.
<<Chloe>> sento una voce chiamarmi.
Mi giro e vedo Nancy.
Sospiro e subito lei dice: <<Tranquilla non sono venuta qui per importunarti, volevo dirti congratulazioni e buon ultimo giorno di lavoro>>.
È gentile da parte sua questo gesto ma so per certo che non me la racconta giusta.
In mesi ultimi due mesi ci siamo sempre stuzzicate a vicenda. Lei non faceva altro che fare apprezzamenti su Dylan, continuava ad importunarmi mentre lavorato ed io facevo lo stesso con lei. Cercavo in tutti i modi di dimostrarmi più superiore ma certe volte era davvero così pensate che sentivo la necessità di difendermi e così gli rispondevo a tono.
<<Grazie>> dico secca.
<<Mi prenderai per una stupida ma non mi ero ancora accorta che tu fossi incinta>> dice indicando il mio pancione, ad oggi molto evidente.
<<E menomale aggiungerei>> sussurra Rachel al mio orecchio, poi si gira verso il suo ragazzo ed iniziano a chiacchierare con James.
<<Solitamente la mattina arrivavi sempre prima te ed eri già a lavoro dietro la tua scrivania che però tendeva molto a coprirti la pancia, e poi quando ci separavamo non ci si vedeva quasi mai per i corridoi, perciò non me ne ero accorta. Per di più finivi il turno sempre presto o comunque prima di me e quindi...>> la blocco.
<<Si ok ho capito>> rispondo schietta.
<<È Dylan il padre giusto?>> chiede.
<<Si>> rispondo fiera e lei annuisce.
<<Bene allora ti faccio di nuovo le mie congratulazioni e anche se non sembra voglio che tu sappia che sono molto contenta per te, cioè per voi, insomma... Te, il bambino e... Dylan>> dice impacciata ed io la ringrazio.
Mi sembra abbastanza strano questo suo comportamento improvviso visto che fino ad una settimana fa ci si detestava a vicenda.
Dopo poco più di mezz'ora tutti ritorniamo a lavoro ma prima ancora di mandarli alle loro mansioni, mi sono sentita in dovere di ringraziarli e di fargli capire quanto tenga a questa struttura e a questo lavoro.
<<È stato davvero bello il discorso che hai fatto prima>> dice Richard apparendo da dietro la scrivania.
<<Era il minimo che potessi fare ma infondo l'unica persona che devo ringraziare sei te. Senza di te non avrei questo lavoro stupendo e anche grazie a Rachel che mi ha fatto conoscere due bambini stupendi>> confesso.
Sabato scorso è stata l'ultima volta che li ho visti e nessuno si può immaginare quanto mi abbia fatto male quella scena. La bambina in un certo senso, essendo la più piccola, si era affezionata un sacco a me e ha pianto quando sua madre, di fronte a me, gli ha detto che non sarei più andata a trovarla per qualche mese.
Mentre il maschietto si è solo commosso. È stato quello che più mi ha fatto diventare matta visto che era un tornado, si muoveva in continuazione e non c'era verso di fermarlo. Poi un giorno, mentre ero a comprare delle cose per mio figlio, trovai un giocattolo e glielo comprai. In pratica era una stazione ferroviaria da costruire. Non pensavo gli piacesse anche perché per avere solo sette anni è molto grande e maturo di testa, ma invece mi sbagliavo perché la adorata sin da subito. Dopo quel mio regalo sua madre mi ha ringraziato perché adesso riesce perlomeno a farlo stare fermo per più di due ore.
<<Sei stata una fortuna per tutti noi!!>> esclama Richard.
<<Non dire così, lo sai che sono di lacrima facile>> gli ricordo e lui ride sotto i baffi.
<<Dico sul serio Chloe, sei arrivata proprio nel momento in cui io e la mia azienda avevamo più bisogno e sono contento che tu abbia accettato questo lavoro perché senza di te saremmo persi. Sin dalla prima volta che hai messo piede qui dentro hai fatto un ottimo lavoro, non hai mai sbagliato niente e ti sei sempre adeguata nonostante alcune incomprensioni>> dice riferendosi a Nancy.
<<Non parliamone guarda...>> lo avverto.
<<Rachel in questi mesi mi ha detto un po' com'è questa ragazza e mi ha confessato che ci sono abbastanza divergenze tra voi due>> spiega.
<<Be'... Dal momento che vuole cercare di rubarmi il tuo migliore amico, sì, direi di sì>> replico abbastanza innervosita.
<<Gli interessa Dylan?>> chiede incredulo.
<<Al college ci ha provato spudoratamente con lui proprio davanti a me e da quando lavoriamo insieme non fa altro che parlare di lui, il problema è che non ne parla come una persona comune, sembra che gli interessi in un certo senso. Sono due mesi che continua a dirmi che non siamo fatti per stare insieme, che sicuramente ci lasceremo, che siamo troppo diversi e che lei non crede a quella frase che dice gli opposti si attraggono.
Poi continua a dirmi che mi sono trovata un ragazzo bello e ricco quando sa benissimo che a me non interessano i soldi di Dylan, se non il suo amore>> rispondo schietta e con tanto di sincerità.
<<Facciamo così, tu adesso finisci quello che hai da fare e poi tornatene a casa subito>> mi ordina.
<<Ma il mio turno finisce alle cinque>> confesso.
<<Si lo so quando finisce ma oggi è il tuo ultimo giorno e io voglio che finisci prima, vai tranquilla noi qui ce la caviamo. E comunque ti voglio ricordare una cosa: quando tornerai a lavorare qui lei sicuramente ci sarà ancora, a meno che non faccia qualcosa che possa rovinare la mia azienda, ma se continuerà ad importunarti non ci penserò due volte a licenziarla, perciò basta solo che tu me lo dica ok?>> chiede.
<<Richard non c'è bisogno di arrivare a certe restrizioni, me la so cavare>> spiego ma lui insiste.
<<Lo so Chloe, infatti non è questo che metto in dubbio ma l'unica cosa che voglio è che i miei lavoratori mettono piede qui dentro con tanto di serenità, non voglio che per loro il lavoro debba essere un posto stressante o spiacevole, che effettivamente si ok, lavorare fa stancare tutti ma la stanchezza non deve essere causata da terzi>> spiega.
<<D'accordo te lo dirò>> lo rassicuro.
<<Bene allora ti lascio lavorare, ci vediamo dopo>> mi fa l'occhiolino e poi se ne va sopra nel suo ufficio.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora