CAPITOLO 50 •possessed•

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Draco's pov
La nostra vita era così, un ammasso senza senso di passione, paura e rabbia. Rabbia che puntualmente scaricavamo a letto e in qualche sigaretta fumata sul mio letto senza vestiti. Cercavamo di chiuderci nel nostro mondo, nel nostro piccolo mondo lontano dal buio che ci aspettava là fuori. Probabilmente senza di lei sarei impazzito completamente, ancora di più di quanto già non fossi.
Il nostro primo incarico fu semplice, ci mandarono da un uomo... tutto ciò che facemmo fu entrare in casa fingendo di star scappando per poi consegnarlo nelle mani dei mangiamorte. Mi ero sentito in colpa per un po', ma poi era passata.
Storm non sembrava voler far trapelare alcuna emozione al di fuori di quelle passionali nei miei confronti. Probabilmente era il suo metodo di difesa contro i mangiamorte, ma a me bastava uno sguardo per capire quanto fosse sconcertata. I lavori per noi sarebbero moltiplicati, e lo sapevamo bene. Sarebbero diventati sempre più crudeli man mano che ci saremmo abituati all'idea che eravamo noi i cattivi, eravamo noi quelli che uccidevano gli innocenti, quelli che dovevano stare agli ordini del signore oscuro.
Stavamo lentamente cadendo in quell'oblio, esattamente come temevamo.
Hogsmade era il loro... il nostro... luogo preferito per terrorizzare le persone. I maghi scappavano non appena vedevano le nostre figure mascherate avvicinarsi. Stranamente quel potere mi piaceva, ma lo avevo sempre avuto, anche a scuola... solo non così potente.
Semplicemente spaccavamo vetrine, lanciavamo qualche schiantesimo ai passanti. Mi spiaceva far del male alle persone, ma ciò che facevamo noi era niente in confronto a quello che facevano i mangiamorte fidati di Voldemort. Ero terrorizzato all'idea che da un giorno all'altro avrebbero potuto chiedere di farlo noi.
Eravamo a hogsmade, di nuovo. Entrammo in un negozio, il proprietario non ci aspettava ma sapevamo l'avremmo trovato li. Non aveva pagato un debito di protezione, e per questo dovevamo punirlo.
Gli andammo in contro, il viso di quell'uomo invecchiato dalla paura mi rimase impressa nella mente per tanto tempo. Iniziammo a rompere le stregonerie che vendeva e bellatrix lo prese dalla gola e lo attiro a se probabilmente sussurrandogli frasi minatorie.
Stavo buttando a terra l'ennesima boccetta che per me non aveva alcun senso ne significato quando sentii una presa tirarmi indietro e colpirmi ripetutamente in modo fragile.
Mi girai e mi ritrovai di fronte un ragazzino, magro, con un piccolo naso all'insù e due occhioni marroni.
Sul suo bel visino angelico si stampò un espressione arrabbiata e fece per prendermi la maschera e tirarla via.
Con velocità lo presi dai polsi e lo sbattei contro una delle mensole.
Una decina di altre boccettine cadde a terra facendo un casino assurdo.
La rabbia che mi bruciava dentro si stava scagliando contro quel ragazzino senza significato.
Inziai a gridargli contro
"Come osi stupido ragazzino"
"Lo sai chi sono io??? Sono un fottuto mangia morte che ti può spiattellare il cervello e le interiora sul pavimento quando vuole"
Continuavo a stringerlo con forza con la bacchetta puntata alla gola.
Il proprietario del negozio guardava la scena, ancora intrappolato da bellatrix, impaurito e preoccupato.
Probabilmente era il padre del malcapitato ragazzino. Ma non ci vedevo più dalla rabbia, non ero io... era il mangiamorte che era in me.
Non pensai che Storm mi stesse guardando, non pensai al fatto che ero un mostro.
"Imperio" recitai
Il ragazzo iniziò a strozzarsi da solo. Le sue piccole manine sempre più bianche per la presa stringevano la sua pelle candida, il suo viso divento più colorito e la sua bocca si aprì in cerca di aria.
"Draco" ...Storm
"SMETTILA CAZZO SMETTILA FALLO SMETTERE" gridò spaventata.
Spaventata da me.
Abbassai la bacchetta e il ragazzo si accasciò a terra annaspando.
Bellatrix lasciò andare l'uomo e uscimmo dal negozio.
Respirai sotto la maschera pesante.
Vedevo a tratti bianco e a tratti i pochi colori che avevo attorno.
Mi girai alla ricerca di Storm. Non avevo ancora realizzato cosa avevo appena fatto.
Ci smaterializzano al Malfoy Manor e corsi in camera mia.
La trovai li, in lacrime che cercava di togliersi la veste nera che ci imponevano.
"Storm" sussurrai
Si girò e mi guardo negli occhi. I suoi erano un oceano di tristezza.
"Draco io non voglio che diventiamo come loro, tu hai troppa rabbia dentro esattamente come loro e potrebbero usarla contro di te e a loro favore"
Stetti in silenzio.
"Draco... parlami" si avvicinò e mi tocco i capelli, già scompigliati.
"Noi siamo come loro, anzi no... noi siamo loro"
"Cosa stai dicendo..."
"Noi siamo con loro per ora, possiamo solo comportarci come fanno loro per non avere problemi"
"Si ma il minimo indispensabile che ci chiedono di fare... non abbandonarsi all'ira contro un ragazzino innocente"
"Lo so, mi dispiace"
Non era vero. Lì per lì non mi dispiaceva affatto. Solo dopo i sensi di colpa mi attanagliarono.
Stavo perdendo me stesso in un tunnel che non aveva luce.

DON'T LEAVE ME ALONE~ immagina Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora