CAPITOLO 42 •sto volando•

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Storm's pov
Draco a terra che si contraeva.
Iniziai a gridare il suo nome.
Cercai di farlo stare calmo e tranquillo. Iniziai a piangere ma sapevo che tutto ciò che potevo fare è cercare di portarlo via con me.
Vidi gli alberi iniziare a muoversi e delle voci avvicinarsi sempre di più.
Vidi che oramai era senza sensi e sperai che non fosse morto. Non avevo tempo di accettarmene.
Lo presi per un braccio e lo caricai di forza sulla mia scopa presi anche la sua e cercai di fare da "portantina" per Draco e spiccare il volo.
Misi il suo corpo senza forze ne conoscenza in equilibrio e feci per partire.
Le scope stavano giusto iniziando a salire di qualche centimetro quando vidi un mangiamorte affacciarsi dalla foresta e guardarmi.
Impugnai la mia bacchetta e scagliai un expelliarmus.
Quel bestione lo evitò con facilità e fece un ghigno che mi fece fremere tutti i nervi.
Era alto circa due metri, vestito di pelle di qualche povero animale scuoiato, i capelli neri lunghi e arruffati e una cicatrice lungo tutto il viso spaventoso.
Le scope stavano già volando a qualche metro di altezza.
Cercai di evitare tutti gli incantesimi che quel mostro mi stava lanciando.
Fu in quel momento che feci qualcosa di crudele e sconsiderato.
Pensai a Draco. A quello che gli avevano fatto è che gli avrebbero fatto.
La sua pelle bianca macchiata da quel tatuaggio schifoso, per sempre.
Il dolore, il dolore fisico dovuto provare da suo padre, quello mentale da tutta la sua famiglia e dagli amici fino a quello provato pochi minuti prima causato da quel mangiamorte.
Lo immaginai soffrire come aveva sofferto il mio povero Draco e così, glielo feci assaggiare.
Scagliai un Crucio, chiusi gli occhi ma nonostante ciò sentii le urla disperate di quel disgraziato.
Aprii di nuovo gli occhi.
Oramai eravamo ad almeno quattro metri di altezza. Il peso delle valigie ci rendeva troppo pesanti e sapevo che non sarei riuscita a tenere Draco, le valigie e le scope quindi buttai giu entrambe le borse che ci eravamo preparati. Nel momento in cui le lasciai andare le scope iniziarono ad andare il doppio più veloci.
Cinque metri, poi sei e poi sette in pochi secondi.
Pensavo veramente di avercela fatta.
Forse ero veramente riuscita a salvarci.
Era colpa mia se ci avevano trovato, era il minimo che riuscissi a salvarci da questa situazione.
Iniziai a piangere in modo disperato.
Guardai Draco. Gli accarezzai la testa e controllai il battito e il respiro.
Per fortuna era tutto regolare.
Continuavamo a salire di altezza e oramai pensavo a dove sarei dovuta andare quando vidi un fulmine arrivarmi addosso, rompere le scope e farmi cadere.

Guarda mamma, sto volando.

La mia voce di quando ero bimba e camminavo sui gradini più alti del muraglione di Villa Black riecheggiarono nella mia mente come tamburi mentre il vuoto sotto di me si faceva meno... poi più nulla.

DON'T LEAVE ME ALONE~ immagina Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora