CAPITOLO 48 •he's just a boy•

260 15 3
                                    

Draco's pov
Stetti ad Hogwarts. Da solo. La mia mente non riusciva a concentrarsi su nient'altro che Storm, e la mia missione malvagia. Chissà la bambolina, era ancora laggiù in quelle segrete, come una ladra o una malfattrice. Il suo unico peccato era quello di avermi fottuto il cuore e il cervello. Speravo che Narcissa le avesse detto che ero vivo e che stavo bene. Non sopportavo il pensiero di una lei agonizzante per la mia scomparsa senza senso, da sola, abbandonata a se stessa.
Ma io non l'avevo abbandonata, cercavo di salvarla. Solo così sarei riuscito a farci uscire vincitori, o almeno vivi.
L'armadio sparitore era più complicato di quanto sembrasse.
Dal primo giorno in cui ero arrivato ad Hogwarts mi ero subito messo al lavoro. Non potevo fallire, oppure probabilmente sarei morto. Ancora peggio, condannato a una vita al servizio di Voldemort. Finire come mio padre. Una vergogna.
Cercai di informarmi il più possibile sul funzionamento di quell oggetto magico. Andai nella libreria. Ogni giorno lèggevo un libro che lo riguardasse o che riguardasse il tipo di magia che veniva utilizzata, per riprodurla e farlo funzionare.
Era una magia complicata e oscura. Sicuramente avrebbe avuto delle ripercussioni sulla mia persona ma non mi importava.
Andai di notte anche nella sezione proibita. Sapevo che li avrei trovato cosa mi sarebbe servito. E così fu. Trovai un libro con gli incantesimi di quella magia nera usata per l'armadio svanitore.
Nell'oggetto in se non c'era nulla di oscuro, ma la coppia di gemelli (uno nel negozio di magie sinistre e uno nella stanza delle necessità ad Hogwarts) che interessava a me era stata ricreata da Voldemort in persona non appena la prima guerra magica era iniziata. Le persone li usavano per scappare da loro. Loro cercarono di sfruttare questa cosa a loro favore.
Passavo le ore, le giornate, le settimane chiuso in quella stanza a scervellarmi per farlo funzionare.
Feci molti tentativi tutti andati male finché un pomeriggio dopo aver provato il millesimo incantesimo del libro quella fottuta mela verde svanì.
Provai a fare l'incantesimo contrario, e la mela appari di nuovo.
Quasi crollai a terra per la felicità. Mi stavo veramente avvicinando alla risposta. Non ero sicuro avrebbe funzionato con gli umani, anzi dopo la prova con quell'uccellino andata male capii che avrei dovuto trovare un altro incantesimo ma era già un grosso passo.
Potevo salvate Storm, e potevo salvare anche me stesso.
Intanto le lezioni andavano avanti. Scoprii dopo che Piton aveva fatto un voto infrangibile con Narcissa. Aveva il compito di proteggermi. Mi aiuto nella risoluzione dell'enigma dell'armadio e mi difese in parecchie circostanze.
Non so se esserne felice o preoccupato.
Narcissa gli aveva detto che ero solo un ragazzo, e lo ero. Però dopo aver toccato la morte con le dita, baciato la vera paura e assaggiato la pura ansia... semplicemente non lo ero più.
Non ero più un ragazzo... come Serena mi aveva detto quella volta.

" non sei più un ragazzino" disse con la sua voce melodica. Era sdraiata su un ramo del melo. Faceva freddo, ma non ci importava. Ci piaceva la natura.
"Solo per quello che è successo l'altra sera tra di noi?" Chiesi ancora un po' confuso su quanto fosse successo
"Si Draco. Poi so che un giorno, quando tutti penseranno che sei ancora un ragazzo, dovrai sposarti con una donna che non sarò io"
Il mio piccolo cuore da undicenne si strinse.
"Ma io ti amo Serena"
"Anche io ti amo Draco" rispose lei guardando in alto, senza alcuna esitazione.
"Ti amo da sempre, da quando ne ho memoria mio Draco" si tirò su lentamente
"Ma il nostro destino e già segnato?" Chiesi
"Esattamente" rispose lei.
Non pensavo che fosse stato segnato dalla morte, piuttosto che dal matrimonio.

DON'T LEAVE ME ALONE~ immagina Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora