CAPITOLO 28 •La lettera di C•

397 21 1
                                    

Draco's pov
La guardai negli occhi, le sue iridi azzurre erano lucide e confuse dall'alcool. Non mi piaceva molto vederla così, ma dopo che iniziò a parlare di Cedric Diggory sembrava così a pezzi che mi fece quasi stringere il cuore.

Eh già, persino Draco Malfoy ha dei sentimenti.

"Di che lettera parli Storm, sembri molto confusa" dissi mettendole le mani sulle spalle cercando di tenerla in piedi
"No no sono più lucida di quanto mi aspettassi"
Disse biascicando. Alzai gli occhi al cielo.
"Dove tieni questa lettera sentiamo"
"Nel mio diario" rispose lei decisa guardando nel vuoto
"Devo leggerla, la tenevo per quando mi sarebbe passata e sarei guarita ma io ho bisogno di leggerla ora"
"Cosa stai dicendo Storm, perché ne hai bisogno"
"Perché io lo amavo, e mi ha abbandonato"
Il mio cuore si spezzò definitamente quando la vidi stramazzare a terra ubriaca e priva di sensi, piangendo disperata.
La presi in braccio e la portai in camera sua.
Lucy non c'era, probabilmente avrebbe dormito da Theodor quella notte e nemmeno Pansy si trovava lì.
Chiusi la porta a chiave dietro di me e adagiai Storm più delicatamente possibile sul suo letto.
Sembrava addormentata, andai in bagno a guardarmi nello specchio.
Ero uno straccio.
Mi passai una mano tra i capelli nervoso. Accesi un altra sigaretta e una lacrima solitaria scese sulla mia pelle pallida.
Storm, una delle poche persone sulla terra a cui tenevo veramente era distrutta. E io non me ne ero nemmeno mai accorto.
Finii la mia sigaretta in pochi secondi, feci un respiro profondo e tornai da Storm.
Le passai le dita tra i capelli e glieli spostai dietro un orecchio come facevo sempre.
Un piccolo sorriso malinconico si fece spazio sul mio viso.
"Penso tu mi abbia fottuto per bene" dissi con un filo di voce che fu abbastanza per farla svegliare
"Resta" disse lei con un filo di voce
"Resta qui con me" ripetè con ancora le lacrime agli occhi.
Mi sbottonai la camicia e la feci cadere a terra.
Mi sdraiai a fianco a lei e la abbracciai piano, come se avessi paura di romperla in mille pezzi. La mia bambolina.
"Posso solo immaginare come ti senti" iniziai a parlare
"So che tutti pretendono la perfezione da te, come figlia, come regina dei serpeverde, come alunna... sappi che con me puoi essere un casino. Con me puoi sfogarti e non dover sempre essere quel ghiaccio. Puoi ridere, puoi essere felice. Ti proteggerò Storm, nessuno ti farà più male se potrò impedirlo"
Mi guardò negli occhi. Piccola, indifesa, tra le mie braccia. Mi baciò in modo semplice e malinconico. Le lacrime le rigavano ancora le guance.
"Hai restituito il favore" disse prima di addormentarsi definitivamente.

Mi svegliai la mattina dopo. Il letto era vuoto ma sentivo dei rumori dal bagno, probabilmente Storm si era svegliata prima di me e si stava dando una ripulita. Era sabato quindi non avevamo lezioni quella mattina.
Mi alzai e mi misi la camicia sulle spalle senza abbottonarla e tenendo sotto solo i boxer aprii la porta del bagno.
Storm era lì, intenta a togliersi gli ultimi residui di trucco già maggiormente portati via dalle lacrime. Si era messa una felpona grossa il doppio di lei nera, che le arrivava poco sotto il culo. I suoi capelli neri legati in uno chignon disordinato e la sua pelle chiara rifletteva la luce della stanza.
Mi guardò e sorridendo mi diede il buongiorno. Mi avvicinai. Mi avvicinai molto. I nostri nasi quasi si sfioravano. Le passai di nuovo le dita tra i capelli e le portai una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio.
I nostri respiri erano collegati. Decisi che non l'avrei baciata. Conoscendola si sarebbe solo confusa i pensieri ancora di più.
Amava ancora Cedric, e lui era morto.
Dovevo darle tempo, tempo di ripulirsi le ferite e capire il casino nella sua testa per poter fare certe cose.
Non sapevo ancora nemmeno io cosa volevo veramente, sapevo solo che volevo proteggerla a tutti i costi e che era solo mia.
Successivamente mi allontanai e le chiesi come stesse e cosa si ricordava.
"Ricordo tutto" rispose lei
"Forse dovrei lasciarti sola alle tue cose" feci per uscire ma mi prese da un polso e mi fece rigirare verso di lei
"No ti prego resta, non ce la faccio da sola" ci fu una breve pausa
"E... non c'è nessun altro sulla faccia della terra con cui vorrei essere in questo momento"
Sorrisi lievemente e le diedi un bacio sulla fronte.
Il nostro rapporto era strano, passavamo dal gridarci contro all'essere legati come anime gemelle.
"Devo leggere quella lettera" continuo poi lei
"Se te la senti fallo"
Si sedette sul letto e prese dal cassetto un vecchio diario di cuoio marrone pieno di pagine scritte. Mi spiego cosa fosse e da una pagina di esso tirò fuori una busta bianca ancora sigillata con la cera lacca rossa con lo stemma dei tasso rosso.
Prese un taglia carta e l'aprì lentamente.
Inziò a leggere ad alta voce.

Mia cara Storm Black,
Stiamo assieme da pochi mesi eppure la mia vita è radicalmente cambiata da quando ci sei tu. Amo stare con te, amo stare sotto il nostro albero a passare le giornate fregandocene dello studio, ridendo e passando dei bei momenti.
Tra poche ore entrerò in quel labirinto e sono molto nervoso lo ammetto.
Se uscirò da quel labirinto vincitore ti prometto che ti porterò in tutti quei posti che mi hai elencato una volta. New York, Roma, Parigi, Berlino, Tokyo e in tutte le altre capitali del mondo. Prometto che non ti abbandonerò, non ti lascerò ai tuoi pensieri che a volte ti attanagliano la mente. Assieme cresceremo e avremo un bel futuro, finché poi la vita ci separerà. In ogni caso saprò che ti ho avuta per me e che ti ho amata.
Ti amerò fino alla fine dei miei giorni.
Cedric Diggory

Le lacrime sgorgavano di nuovo sul suo viso. L'abbracciai forte. Sapevo che non le faceva piacere farsi vedere in quello stato, ma ero felice che non avesse affrontato tutto questo da sola.
"Ha mantenuto la parola Storm..."
"Cosa?"
"Ti ha amata" "ti ha amata fino alla fine dei suoi giorni".

DON'T LEAVE ME ALONE~ immagina Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora