Libera dalla nube dei compiti non fatti che di solito aleggiava su di lei, quella sera Alina si concesse di starsene a letto con un cuscino dietro la testa e le gambe accavallate, sfogliando il manuale del giocatore che Ludovica le aveva prestato. Dallo stereo, gli Iron Maiden fornivano un adeguato sottofondo musicale e Alina dondolava il piede a mezz'aria, seguendo il ritmo di Powerslave.
Ludovica aveva ragione, le regole di gioco erano meno complicate di quanto le fossero sembrate all'inizio. Si trattava principalmente di tirare il dado a venti facce (il d20, pronunciato "divvénti", le venne in aiuto la memoria) e ottenere un risultato più alto possibile. Non erano le spiegazioni del regolamento che l'avevano tenuta incollata alle pagine da quando era rientrata a casa e aveva calciato le scarpe in un angolo; piuttosto, era stato lo strano fascino esercitato da quel libretto, che con ogni riga e ogni illustrazione sembrava promettere al lettore che, seguendo quelle poche istruzioni e lasciando libera l'immaginazione, sarebbe stato possibile diventare protagonisti di ogni avventura possibile; bastava sedersi al tavolo con gli amici, seguire il Master, lanciare i dadi nel momento giusto, e un'esperienza di gioco più avvincente di qualsiasi Risiko o Monopoli si sarebbe materializzata senza sforzo.
Alina scorse l'elenco degli incantesimi che, secondo il manuale, Rainbow la maga sarebbe stata in grado di lanciare: Blocca Porta, Charme (come si leggeva?), Dardo Incantato, Disco Levitante (a che serviva una magia del genere?), Individuazione del Magico...
La mamma passò davanti alla porta, tornò indietro, si affacciò sgranando gli occhi in un'espressione di comico sbalordimento.
"Oh mio dio," disse. "Corrado, vieni qui, presto!"
"Che c'è, Titina?" fece il papà dalla cucina (la madre di Alina si chiamava Patrizia, ma la fantasia paterna in fatto di soprannomi ridicoli era inesauribile).
"Non ci crederai!" esclamò la mamma, sbirciando la reazione di Alina e trattenendo un sorriso. "Nostra figlia sta leggendo un libro non scolastico! Di sua volontà!"
Alina chiuse il manuale, roteò gli occhi e aspettò di vedere come andava a finire la pantomima.
"Forse ho esagerato con il vino," commentò papà, facendo la sua comparsa sulla soglia, "ma sembra proprio un libro!"
"Posso sapere perché in questa casa solamente io vengo sfottuta in questa maniera?" domandò Alina, smontando dal letto e fronteggiando i genitori con le mani sui fianchi. "Potreste prendervela anche con Maurilio, ogni tanto."
"Oh, non fare la vittima, Ali," la punzecchiò mamma. "Noi siamo equi nei nostri sfottò, anche se fai finta di non accorgertene."
"Allora, che leggi, Scrocchia?" chiese suo padre, allungando il collo per sbirciare. "Sono curioso."
"Niente, pa', è solo il manuale di un gioco di ruolo," disse Alina, già temendo di doversi imbarcare in una spiegazione di cosa fosse. "Ludovica mi ha chiesto di fare una partita, sabato prossimo."
La mamma, che forse sperava si trattasse di un libro di narrativa, fece una faccia vagamente delusa. "E che si fa in un gioco di ruolo?" chiese. Alina stava per far partire lo spiegone (sperando lei stessa di aver capito di cosa si trattava), ma fu interrotta da suo padre.
"Ma è Dungeons & Dragons? Dai! Non sapevo fosse ancora in giro." Alle occhiate interrogative di moglie e figlia aggiunse: "Ci giocava Vincenzo. Era tornato da un viaggio in America con questi libretti con sopra i draghi e gli stregoni; sai che lui faceva anche i giochi di guerra con i soldatini..."
"Non lo sapevo," confessò la mamma, divertita. "Pensavo che ai tempi la politica gli prendesse tutto il tempo libero."
"Quasi tutto. Mi sa che una volta ha provato pure a cercare giocatori in sezione, ma hanno visto quella roba tipo Signore degli Anelli e hanno sentito subito puzza di fascio," raccontò papà, con la faccia un po' sognante di quando si abbandonava ai ricordi della gioventù. Ridacchiò. "Ha visto subito che non era aria. Così ha reclutato me e Fabbrino."
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Ho attraversato le terre selvagge
Genç KurguAlina e Noemi frequentano la terza media in una scuola del quartiere Flaminio, a Roma: impulsiva e irruenta l'una, spensierata e socievole l'altra, le due amiche sono diversissime fra loro, eppure inseparabili. Elisa è studiosa, pacata e solitaria...