Alina smontò dalla Punto e salutò sua madre con Highway to Hell che andava a tutta forza sull'impianto stereo. Dal punto di vista musicale, la mattina era iniziata bene: dopo uno Springsteen prima maniera, sempre piacevole da ascoltare, e i Guns che coverizzavano Bob Dylan, la radio aveva elargito prima Enter Sandman e poi l'intramontabile classico degli AC/DC.
La mamma alzò il volume, abbassò il finestrino e mise il braccio fuori, facendo il gesto delle corna verso il cielo. Alina rise e la salutò agitando la mano. Poi si voltò verso il portone di scuola, prese un respiro profondo e issò lo zaino in spalla.
Sono pronta a tutto, si disse, mettendosi in marcia e sperando che fosse vero.
Ludovica la vide arrivare dal fondo del cortile, sorrise e fece un cenno a Saverio. Questi si girò, atteggiò la faccia all'espressione di chi non può credere ai suoi occhi e le corse incontro.
"Eccola! È tornata!" strepitò, mulinando le braccia. "Alina Rainbow Moretti è di nuovo tra noi, più forte che mai!"
"Saverio..." iniziò Alina, guardandolo perplessa. L'altro non dava segno di volersi fermare.
"Sapevo che un po' di pioggia e di febbre non avrebbero sconfitto l'avventuriera che ha marciato con noi oltre le Zanne di Pietra, ed è sopravvissuta alle Sanguisughe del Tormento, e ha attraversato le Terre Selvagge proteggendoci con le sue magie!" proseguì l'altro, sempre più esaltato. Dietro di lui, Ludovica e Mario si stavano facendo avanti, ridendosela alla grande. "Certo, senza Rudolf il nano a prendersi i danni in faccia, Rainbow sarebbe stata massacrata subito," soggiunse, "ma va riconosciuto il suo contributo!"
Alina diede uno sbuffo sarcastico dal naso a quell'ultima affermazione. "Grazie, Saverio," commentò, guardando imbarazzata i compagni di scuola che, intorno, orecchiavano con curiosità quella conversazione. "Ti vedo di buon umore, stamattina."
"Perché ci sono grandi notizie, Alina Rainbow Moretti!" proclamò Saverio, senza curarsi di abbassare la voce neanche un po'.
"È andata a fuoco la segreteria e tutte le pagelle sono bruciate?"
"Ho detto grandi notizie, non un miracolo," ribatté l'altro. Si voltò verso Ludovica, che nel frattempo li aveva raggiunti, e accennò con le sopracciglia.
"Ok, glielo dico subito," disse lei. "Insomma, in poche parole..."
Ludovica si fermò e si grattò il mento facendo mmh mmh a bocca chiusa, nell'atteggiamento di chi si è dimenticato cosa dire. Alina mandò un gemito d'impazienza e Mario sghignazzò.
"Ludo!" la incalzò, fingendo di tirarsi su le maniche per prepararsi a una rissa.
"Ok, ok," rise l'altra. "Mia madre ha detto che possiamo di nuovo giocare a D&D. Basta che facciamo le partite a casa mia, o in biblioteca."
Alina alzò i pugni e strillò di gioia. Tutti gli altri le fecero eco.
"Ma quindi, la prossima partita quando sarebbe?" chiese Alina.
"Sabato prossimo, naturalmente," annunciò Mario, con l'aria di una persona che non ha un solo problema al mondo.
Alina si rese conto, in quel momento, che una persona mancava all'appello. "Ma per giocare ci siamo tutti?"
"Sì, certo," rispose Ludovica; poi fece una pausa, rendendosi conto della persona a cui Alina si stava riferendo. "Anche Elisa, naturalmente. Era felicissima quando gliel'ho detto, figurati se non vuole giocare con noi."
"Questo vuol dire che non è più arrabbiata con me?" domandò Alina, cercando di usare un tono di grande nonchalance, come se conoscesse già l'ovvia risposta. In realtà, la sua pancia aveva dato una piccola, ma ben percepibile strizzata.
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Ho attraversato le terre selvagge
Genç KurguAlina e Noemi frequentano la terza media in una scuola del quartiere Flaminio, a Roma: impulsiva e irruenta l'una, spensierata e socievole l'altra, le due amiche sono diversissime fra loro, eppure inseparabili. Elisa è studiosa, pacata e solitaria...