Dieci

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La settimana trascorse in un clima da guerra fredda che faceva intuire come i rapporti di forza, all'interno della terza C, stessero cambiando di nuovo. I professori si strappavano i capelli per la frustrazione, alzavano la voce e facevano fioccare le note; gli studenti sembravano sedere tutto il giorno sui carboni ardenti, mentre la loro attenzione era tutta presa dal groviglio di trame che si svolgeva sotto la superficie delle giornate scolastiche e che sembrava far capo, inevitabilmente, a Milena e Noemi.

Alina, con il suo carattere da polveriera, avrebbe preferito di gran lunga una battaglia in campo aperto a quello stillicidio: ragazze pettegole che facevano la spola fra opposti gruppetti di coetanee, subdoli bigliettini passati da un banco all'altro, scritte cattive vergate su banchi e libri presi in prestito, fughe nel bagno per piangere di rabbia e frustrazione. Invidiava i maschi, che almeno avevano la decenza di litigare uno in faccia all'altro, spintonarsi, farsi falli pesanti mentre giocavano a calcio, masticare qualche insulto e qualche nebulosa promessa di risse e botte, per poi ritirarsi ai propri banchi e mettersi di nuovo a parlare di Roma, Lazio e tette.

Alla fine, però, era giunto l'agognato fine settimana. La seconda partita a Dungeons & Dragons ripagò in pieno le aspettative di Alina: il gruppo aveva proseguito nell'esplorazione delle Caverne di Krell, schivato due trappole grazie a Mario e ai suoi tiri fortunati, rinvenuto uno scrigno colmo di monete d'oro e infine affrontato il capotribù goblin che aveva rubato le Reliquie dei Martiri appartenenti al tempio di Vanera.

Nonostante Saverio scalpitasse per lanciarsi all'attacco del capo e delle sue guardie, Alina ed Elisa avevano proposto una soluzione diplomatica (anche perché i loro punti ferita erano ridotti al lumicino). Alla fine, il goblin aveva barattato gli oggetti sacri con una consistente quantità di monete e con una gemma magica che Sibelius aveva rinvenuto nella tana del verme-iena, e li aveva lasciati andar via indisturbati.

"Ma guarda te se dobbiamo regalare la nostra roba ai goblin," si era lamentato Saverio. "Potevamo farli a pezzi tutti quanti, invece!"

"Scusa eh, ma a me non andava di fare un altro combattimento e morire alla seconda partita! Già con l'orco siamo stati fortunati," aveva ribattuto Alina. "E poi, perché dobbiamo risolvere tutto con le botte? Stiamo giocando di ruolo, possiamo fare quello che vogliamo, no?" Aveva guardato verso Ludovica, in cerca di approvazione, e la Master aveva annuito.

"Un giorno, forse, scoprirai che nel gioco di ruolo non conta solo picchiare tutto quello che ti trovi davanti," aveva commentato Elisa, sorridendo furbetta. "Come ha detto qualcuno la settimana scorsa..."

Davanti a quella punzecchiatura, Saverio aveva guardato la compagna di gioco con un'espressione a metà fra la seccatura e l'ammirazione, e non aveva replicato.

Gli sforzi del gruppo erano stati premiati con una pioggia di punti esperienza che aveva permesso ai personaggi di avanzare al secondo livello, acquisendo nuove abilità e diventando più potenti: Rainbow aveva imparato un nuovo incantesimo e Alina aveva potuto lanciare nuovamente il dado per i suoi punti ferita massimi, arrivando alla bellezza di cinque — mentre Rudolf il nano ne sfoggiava già dodici, come Saverio si compiacque di far notare a tutti.

Una nuova avventura, poi, li attendeva all'uscita del dungeon: mentre gli avventurieri si incamminavano verso la città, avevano incontrato un gruppo di contadini disperati.

"Una banda di predoni è discesa sul nostro villaggio e ha rubato il nostro raccolto, il nostro bestiame, tutte le poche ricchezze che avevamo," aveva raccontato Ludovica, nella voce affranta di una delle donne del villaggio. "Sono settimane che ci tormentano. Provare a reagire alle loro prepotenze, significa la morte! Chi mai potrà aiutarci?"

I quattro avevano subito deciso che, anche se questo avrebbe ritardato la riconsegna delle reliquie al tempio, quella vile ingiustizia non poteva rimanere impunita: i contadini andavano salvati. I villici li avevano ringraziati dal profondo dei loro cuori e messi in guardia contro il pericolosissimo alleato dei predoni: un mago malvagio, forse unitosi a quella banda per realizzare uno dei suoi imperscrutabili piani.

Ho attraversato le terre selvaggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora