Il lunedì mattina, Noemi venne incontro ad Alina prima ancora che la Punto materna fosse scomparsa dietro l'angolo della strada. "Ali!" esclamò, buttandole le braccia al collo con un mugolio di felicità e tenendola stretta. Alina, sorpresa ma non scontenta, contraccambiò volentieri. Notò che la sua amica sembrava un po' sbattuta, con un paio di occhiaie scure che il trucco non riusciva a nascondere del tutto.
"Mi sei mancata un sacco questo fine settimana," sospirò Noemi, staccandosi da lei e guardandola con un sorriso stanco. "Ho buttato una domenica, i miei mi hanno costretto ad andare dai nonni. C'era pure zio Gustavo."
Alina conosceva di fama lo zio in questione: un fumatore incallito dal pessimo senso dell'umorismo, verso cui Noemi nutriva pochissima simpatia (e del quale aveva perfezionato una fantastica imitazione).
"Il parentado ha passato tutto il tempo, ti giuro, a parlare di politica. Fini e Rutelli, Craxi, la Lega Nord e tutto il resto. TV fissa su Buona Domenica. Ovviamente, c'è stato anche il commento alle partite, e zio Gustavo a sfottere papà perché la Lazio ha vinto." Noemi portò una mano alla fronte. "Pensa che sono stata contenta quando mi hanno chiesto di badare ai cuginetti. Ho detto tutto."
Alina, che aveva passato la domenica a strimpellare la chitarra e a ciondolare tra camera sua e il soggiorno, facendo non meno di quattro merende e ascoltando vecchi dischi dei Purple e degli Zeppelin (finché suo padre non era uscito dallo studio per cantare a squarciagola con lei l'ultima strofa di Stairway to Heaven), annuì comprensiva e fece pat pat sulla spalla di Noemi.
"Andiamo al cinema il prossimo weekend?" chiese Noemi. "Sabato o domenica, è uguale. Oppure stiamo a casa mia, quello che vuoi. Basta che mi salvi dai parenti!"
"Sì, certo," rispose Alina, sorridente.
"Magari lo decido io il film, visto che l'ultima volta è andata a finire come sappiamo..."
Alina sospirò. "Io ancora non so come non ti è potuto piacere Jurassic Park."
Erano andate a vederlo appena uscito, un paio di settimane dopo l'inizio della scuola. Noemi si era coperta gli occhi durante tutte le scene migliori: l'inizio, il T-Rex che cercava di mangiarsi i bambini nella jeep e ogni volta che un velociraptor appariva sullo schermo. Nella sequenza del braccio mozzato aveva cacciato uno strillo, facendo ridacchiare gli spettatori seduti vicino. Alina, invece, si era divertita tantissimo e il weekend successivo era tornata a vedere il film con suo padre, il quale le aveva dato molta più soddisfazione.
"Lasciamo perdere," fece Noemi. "Voglio andare a vedere Il socio, c'è Tom Cruise."
Alina storse il naso. "Ma che mi frega di Tom Cruise, perché non vediamo Cliffhanger? Una cosa d'azione. Stallone è una garanzia!"
"Garanzia di un film tutto muscoli e niente cervello," mugugnò Noemi, ma sorrideva, come rassicurata di avere sempre a che fare con la solita Alina. "Comunque guarda, possiamo anche decidere dopo. Facciamo sabato?"
"Sabato io..." iniziò Alina, poi lasciò cadere la frase. La vecchia abitudine di raccontare a Noemi ogni dettaglio delle sue giornate era stata sul punto di farle dire che andava a giocare a D&D, ma poi l'imbarazzo le aveva tappato la bocca.
Guarda che ti prenderanno per il culo tutti se giochi a quella roba, così aveva detto quell'idiota di suo fratello: Alina non voleva credergli, ma c'era una parte di lei che si era lasciata convincere da quell'affermazione con grande facilità. Giocare di ruolo le era sembrato la cosa più bella e spontanea del mondo finché era seduta al tavolo con gli altri, ma prendere quell'esperienza, tirarla fuori dal segreto della casa di Saverio ed esporla agli occhi di Noemi per essere giudicata era un'altra cosa. Se la sua amica avesse visto solo un gruppetto di sfigati che si comportavano come bambini di sei anni, fingendo di essere personaggi fantasy e uccidere mostri? Per giunta, il gruppo in questione includeva anche il ragazzo per cui Alina si era presa una cotta alle elementari. No, meglio tenere la bocca cucita.
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Ho attraversato le terre selvagge
Teen FictionAlina e Noemi frequentano la terza media in una scuola del quartiere Flaminio, a Roma: impulsiva e irruenta l'una, spensierata e socievole l'altra, le due amiche sono diversissime fra loro, eppure inseparabili. Elisa è studiosa, pacata e solitaria...