Il giorno successivo, Alina giunse a scuola dopo aver percorso il tragitto in macchina più lungo e silenzioso della sua vita. Papà si era accomodato sul sedile posteriore e né lui né Alina avevano osato fare obiezioni, quando la mamma aveva affermato che non aveva la minima voglia di ascoltare musica, quella mattina.
Alina, che era stata messa ufficialmente in punizione per una settimana, aveva avuto ragione nel predire che sua madre avrebbe insistito per presenziare al colloquio con la preside. Purtroppo, l'unico modo con cui la mamma era riuscita ad avere la mattinata libera era stato scambiando il proprio turno con una collega che lavorava il sabato, il che l'aveva messa di un umore ancora più nero.
Dopo che la mamma aveva parcheggiato la Punto — al secondo tentativo, storta e urtando il parafango dell'automobile dietro — Alina aveva attraversato il cortile della scuola in mezzo ai genitori silenziosi, come Pinocchio scortato dai gendarmi nell'edizione illustrata del libro che papà le aveva regalato in prima elementare.
Avevano fatto tardi e quel giorno non pioveva, così quasi tutti i suoi compagni di scuola, assiepati in cortile ad attendere il suono della campana, avevano potuto assistere allo spettacolo della sua pubblica umiliazone. C'erano anche Milena e il suo seguito, naturalmente, appostate a fare capannello vicino all'ingresso. Quando Alina le sentì sghignazzare a bocca coperta e vide che si sussurravano all'orecchio quelle che dovevano essere le loro consuete battute, il desiderio di scomparire nelle viscere della terra fu ancora più forte di quello di andare da loro e prenderle a ceffoni.
Tirò un sospiro di sollievo quando varcò la soglia e vide nell'androne Ludovica ed Elisa. La prima le rivolse un piccolo cenno di saluto, timorosa ad avvicinarsi per via della presenza dei suoi genitori; Elisa era seduta vicino a lei, appoggiata al muro, con la testa china sul libro di geografia. Alzò lo sguardo per un secondo, senza cambiare espressione, poi lo riabbassò.
"Penso che possiamo salutarci qui, allora," disse papà, accennando un cauto sorriso. La porta della presidenza era in fondo al corridoio e la madre di Bianchi era già lì davanti.
Mamma annuì. "Ci vediamo stasera, Alina," affermò, e suonava più come una minaccia che come un saluto. Alina si trattenne dal sospirare, alzare gli occhi al cielo o fare qualsiasi cosa che potesse riaccendere la furia materna. Decise di limitarsi ad annuire e dire "ciao" nella maniera più neutra possibile.
Alina corse dalle amiche appena i genitori si allontanarono lungo il corridoio.
"Sono molto arrabbiati?" domandò Ludovica, preoccupata. "Sei in punizione?"
"Mia madre è incavolata come un caimano e, sì, sono in punizione," rispose Alina, concedendosi finalmente un'espressione insofferente. "Devo stare tutta la settimana senza niente, tranne cibo, acqua e walkman. Carcere duro, manco fossi Totò Riina. Non ne voglio parlare, guarda!"
Incrociò le braccia e guardò Elisa, ancora occupata con il testo di geografia.
"Elisa, sono qui," le disse, piccata. "Ciao, eh."
L'altra alzò il viso, ma portava quell'espressione di blanda cortesia di quando non aveva alcuna voglia di parlare. "Ciao Alina," la salutò. "Scusa, ma sto ripassando geografia. La Pepieri non mi interroga già da un po'."
Alina iniziò a insospettirsi, perché Elisa studiava così tanto e così bene a casa che non doveva quasi mai ripassare prima dell'inizio delle lezioni, quando era molto più facile trovarla a sfogliare un romanzo o a ridacchiare con un libro di Giobbe Covatta. Tuttavia, decise di concedere all'amica il beneficio del dubbio.
Per le tre ore successive, Elisa continuò a trattarla con distaccata educazione, evitando in ogni modo di conversare con lei. Quando Alina proseguì nel ricevere lo stesso trattamento durante la ricreazione, mentre sedeva in cortile con le amiche, ebbe la conferma che Elisa era arrabbiata con lei — e iniziò anche ad avere una mezza idea del perché.
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Ho attraversato le terre selvagge
Teen FictionAlina e Noemi frequentano la terza media in una scuola del quartiere Flaminio, a Roma: impulsiva e irruenta l'una, spensierata e socievole l'altra, le due amiche sono diversissime fra loro, eppure inseparabili. Elisa è studiosa, pacata e solitaria...