Capitolo 29

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Pov's Tancredi

Ormai sono un fiume di lacrime, e questo Federico non la smette di baciarmi il collo e accarezzarmi il petto con le mani.

«Tancredi!»

Sento Lele urlare il mio nome.

«Lele!» urlo anche io, ma Federico mi tappa subito la bocca con una mano.

«Devi stare zitto.»

Chiudo gli occhi e le lacrime continuano a scendere dai miei occhi. Federico con una mano inizia a slacciarmi i pantaloni. Cerco di spostarlo ma è tutto inutile. Intanto sento Lele chiamarmi. Peccato che non posso rispondere. In un batter d'occhio un'idea mi attraversa la mente. Do un calcio nelle palle a Federico.

Caccia la mano dalla mia bocca.

«Lele sono qui!» urlo per farmi sentire. Nel frattempo mi alzo la zip dei pantaloni. Federico si alza e mi blocca le gambe mettendo una sua gamba tra le mie e prendondomi i polsi mette le mie braccia sopra la mia testa.

«Ho detto che devi stare zitto.»

Ricomincia a baciarmi il collo. Ormai avevo perso tutte le speranze di farmi salvare da Lele. Poco dopo non sento più Federico baciarmi il collo.
Apro gli occhi che fino a quel momento tenni chiusi e vedo Lele che ha dato un pugno a Federico.

«Tancredi come stai?» mi chiede Lele preoccupato. Incapace di rispondere, mi accascio a terra e singhiozzo.

Pov's Lele

Mi abbasso e mi metto di fronte a Tancredi.

«Tancredi sono qui.»

Alza lo sguardo e mi guarda. Si butta tra le mie braccia e piange appoggiando la testa sul mio petto e stringendo la mia camicia tra le sue mani. Ci alziamo da terra e lo stringo tra le mie braccia.

«Ehi tranquillo, non sei più solo.»

Gli accarezzo la schiena e dopo qualche minuto si calma.
Gli prendo il viso tra le mie mani.

«Tutto bene?»

Annuisce e gli asciugo le lacrime. Vedo che ha la camicia aperta e gliela chiudo.

«Torniamo dai nostri genitori.» dico e lo prendo per mano.

Ore 23:00

Ci incontriamo con i nostri genitori.

«Bene. Direi che è arrivato il momento di salutarci.» dice Dimitri.

Ci salutiamo e torniamo a casa.

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora