Capitolo 38

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Pov's Lele

Io e Tanc andiamo in camera sua. Mi guardo intorno e devo dire che ha una bella stanza. Sul muro a sinistra c'è una scrivania, con sopra un portapenne, un computer e una lampada. Sopra la scrivania, appesa al muro c'è la televisione, accanto a quest'ultima c'è una mensola con sopra dei peluche. Dalla parte destra della stanza c'è il letto matrimoniale, accanto ad esso c'è un comodino su cui c'è un'altra lampada, e negli scomparti del comodino ci sono album, colori a matita, colori a tempera e altri tipi di colori.

Di fronte al letto c'è un tavolino in legno, su cui ci sono dei fogli bianchi e dei disegni, accanto al tavolino c'è un altro comodino, dove ci sono altri album e altri colori e tutti i vari tipi di matite. Sopra il comodino c'è un'altra piantina. Di fronte al tavolino ci sta un puff blu. Le pareti sono colorate di blu e bianco. Accanto al letto c'è un'altra porta, probabilmente sarà il bagno. E infine c'è un grande finestra rettangolare sulla parete di fronte alla porta.

«Bella stanza.»

«Grazie. Vado in bagno a cambiarmi, tu puoi cambiarti qui.»

Annuisco e lui entra in bagno. Dal borsone prendo il pantalone di tuta grigia e una felpa bianca. Dopo qualche minuto Tancredi esce dal bagno. Anche lui indossa un pantalone di tuta grigia e una felpa enorme.

Madonna è bellissimo con quella tuta addosso.

«La smetti di fissarmi? Sei inquietante.» la voce di Tancredi mi riporta sul pianeta terra.

«Non ti stavo fissando.»

«Pf, certo come no.»

Pov's Tancredi

«Ammettilo che ti faccio un certo effetto.» dice Lele con un ghigno.

«Non mi fai nessun effetto.» dico alzando gli occhi al cielo.

«Quindi se io mi avvicino...» cammina verso di me, ed io indietreggio ma finisco con la schiena al muro.

«... non ti faccio nessun effetto?»

«No.» dico sicuro.

«Nemmeno se faccio così?»

Mette le mani sotto la mia felpa, appoggiandole sui miei fianchi, e inizia a darmi baci sul collo. Continue scariche di brividi attraversano il mio corpo.

«N-no.» dico balbettando.

Stacca le sue labbra dal mio collo.

«Nemmeno così?»

Avvicina il suo viso al mio. Posso sentire il suo respiro su di me, le nostre labbra sono a pochi millimetri di distanza. Mi lascia un bacio sull'angolo della bocca, e fa una scia di baci da esso fino al lobo dell'orecchio.

I brividi continuano ad attraversare mio corpo.

«N-no, n-nemmeno così.» dico balbettando.

Avvicina di nuovo il suo viso al mio, siamo naso contro naso. Mi basta avvicinare il mio viso al suo e le nostre labbra entrano in contatto tra di loro. Lele fa un ghigno e poi si sposta.

«Farò finta di crederti.»

Lo fisso incredulo. Mi riprendo e poi vado verso il letto. Mi infilo sotto le coperte e Lele fa la stessa.

«Buonanotte Lele.»

«Buonanotte piccoletto.»

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora