Capitolo 49

1.1K 65 14
                                    

Pov's Tancredi

«T-ti p-prego l-lasciami.» dico tra i singhiozzi. Non ricevo risposta e lui continua a non ascoltarmi.

«Smettila di lamentarti e divertiti un po'.»

«No. Mi devi lasciare stare. Vattene!»

Pov's Lele

Mentre cammino per andare a casa di Diego, sento delle urla provenire da una casa. Ma... quella è la casa di Tancredi! Mi avvicino e sento che sta urlando.

«V-vattene. L-lasciami!»

Decido di entrare e quello che vedo mi fa gelare il sangue nelle vene. Tancredi bloccato tra il muro e il corpo del suo ex, e quest'ultimo che cerca di scoparselo.

«Che cazzo stai facendo coglione?!» mi avvicino a loro e allontano Jacopo da Tancredi.

«Che cazzo vuoi? Sparisci. Ho un conto in sospeso con Tancredi.»

Gli do un pugno in un occhio. E poi un pugno nell'altro occhio. Poi sul naso. Insomma lo riempo di pugni fino a quando non mi implora di smetterla.

«Sparisci immediatamente, e non farti più vedere.»

Jacopo se ne va. Mi giro verso Tancredi e lo trovo rannicchiato a terra, con le gambe al petto e le braccia che le circondano. Mi metto di fronte a lui.

«Piccoletto ci sono io.»

Tancredi alza il viso, mi guarda negli occhi e poi si fionda tra le mie braccia.

Si siede a cavalcioni su di me, circonda la mia vita con le sue gambe e mette le braccia intorno al mio collo. Appoggia la testa sul mio petto. Gli accarezzo la schiena e i capelli.

«Ci sono io qua. Non ti lascio solo.» gli sussurro all'orecchio.

Probabilmente siamo stati più di un'ora in quella posizione, poiché Tancredi non piange più e sento il suo respiro regolare. Abbasso la testa verso il suo viso e vedo che si è addormentato. Lo prendo in braccio e lo porto in camera sua. Lo metto dentro le coperte ed io mi siedo accanto a lui.

Prendo il telefono e chiamo Thomas.

Chiamata tra Lele e Thomas
«Pronto?»
«Thomas sono Lele.»
«Dimmi
«Puoi venire a casa di Tancredi? Devo parlarti.»
«Arrivo subito.»
Fine chiamata tra Lele e Thomas

Chiudo la chiamata. Dopo cinque minuti sento il campanello suonare. Mi alzo dal letto e vado ad aprire.

«Oi Le.»

«Vieni entra.»

Lo faccio entrare e chiudo la porta. Andiamo in camera di Tancredi e ci sediamo sul letto, cercando di non svegliarlo.

«Che mi devi dire?»

«Cosa è successo tra Jacopo e Tancredi?»

«Non te lo posso dire. Sarà Tancredi a dirtelo quando vorrà. Ho promesso che non ne avrei parlato con nessuno. Ma perché me lo chiedi?»

«Perché Jacopo è stato qui. Cercava di violentare Tancredi. Stavo andando a casa di Diego, ma sentivo delle urla. Quando ho capito che le urla erano di Tancredi sono venuto qui. Ho interrotto, e per fortuna direi, quello che Jacopo stava facendo. Mi ha detto che aveva un conto in sospeso con Tancredi, ma non so a cosa si riferisse.»

«Jacopo ha fatto cosa?!»

Gli do un pugno sulla spalla.

«Non urlare coglione! E stai tranquillo, l'ho riempito di pugni. Adesso non è più un pericolo.»

Lui annuisce. Ci giriamo verso Tancredi e lo guardiamo mentre dorme.

«Non sarà affatto facile andare avanti per lui.» dice Thom indicando il piccoletto che dorme.

«Dobbiamo stargli accanto il più possibile.»

«Io ora vado Lele. Grazie di avermi chiamato. Ci vediamo domani a scuola.»

«A domani.»

Thomas se ne va. Mi stendo vicino a Tancredi, gli do un bacio tra i capelli e poi mi addormento.

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora