Capitolo 85

510 43 2
                                    

Pov's Tancredi

Dopo una settimana

«Lele dove vai?» chiede Ros a Lele, che in quel momento si è alzato dalla sedia.

«Vado al bagno.» dice per poi uscire dalla classe.

Sospiro e rimango a fissare la porta dell'aula.

«Dite che dovrei andare a vedere come sta?» chiedo girandomi verso gli altri.

«Si.» rispondono loro.

«Nonostante lui mi eviti da una settimana?»

«Si.»

Sospiro di nuovo e mi alzo uscendo dalla classe. Raggiungo il bagno e apro la porta, vedo Lele appoggiato al lavandino.

«Lele.» dico sussurrando il suo nome. Alza il viso e mi guarda negli occhi.

«Perché sei qui?» mi chiede con un tono di voce freddo.

«P-per vedere come stai.»

«Beh sto bene come vedi. Quindi puoi anche tornartene in classe.»

«Non tornerò in classe. Voglio sapere cosa ti succede. È da una settimana che mi eviti.»

«Non ti sto evitando.»

«Ah no? Non mi stai evitando? Cazzo Lele è da una settimana che non mi parli, che non mi guardi, che non rispondi ai miei messaggi e alle mie chiamate, che non mi baci e non mi abbracci. Per favore dimmi cosa ti succede.»

Mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, stringendo le braccia intorno alla sua vita.

«Non mi succede niente. Puoi anche evitare di preoccuparti per me.» dice lui togliendo le mie braccia dalla sua vita.

«Come faccio a non preoccuparmi?! Porca puttana è da quando ti ho chiesto di Carlo che non mi rivolgi la parola!»

Lui non dice niente, esce semplicemente dal bagno.

Esco anche io e lo seguo.

«Lele!»

«Basta Tancredi smettila!»

«Ma perché?! Parlami, sistemiamo le cose!»

«Non c'è nulla da sistemare!»

«Non c'è nulla?! Allora dimmi cosa ti ho fatto! C'è l'hai con me perché ti ho chiesto di Carlo?! Beh mi dispiace okay!? Non ti chiederò più nulla di lui!»

Lui si ferma e si gira verso di me. Solo in quel momento mi rendo conto che siamo in classe e che tutti ci guardano. Ma onestamente in questo momento non mi interessa nulla.

«È questo il fottuto problema! Dici che non mi parlerai più di lui, ma farai l'esatto opposto!»

«Perché so che non mi hai detto tutta la verità. Ti ho detto che non ti giudico, che mi puoi parlare di qualsiasi cosa, che non ti avrei mai lasciato solo. Cosa ti costa dirmi la semplice verità?!»

«Allora pure tu dovresti dirmi la verità su Jacopo. Non so cosa sia successo con lui, ma nonostante volessi saperlo non ti ho chiesto nulla e non ho insistito!»

«Quindi il problema è questo? Che non ti ho detto nulla sul mio ex? Beh se ci tieni a sapere cosa è successo te lo dico subito. Io e Jacopo ci siamo conosciuti a Roma quattro anni fa. Eravamo nella stessa scuola e, guarda caso, anche nella stessa classe. Mi innamorai di lui, e lui di me. O almeno è quello che mi ha fatto credere lui. Dopo un anno di fidanzamento mi ha lasciato dicendomi che mi aveva usato per una scommessa! E voleva anche portarmi a letto. Stessa cosa che ha fatto Simone. Jacopo è stato il mio primo ragazzo, quando ho saputo tutto sono stato malissimo. Per colpa sua ero caduto in depressione! Non mangiavo, non dormivo, non avevo voglia di fare niente. Non avevo più voglia di vivere. Avevo iniziato a tagliarmi, ma poi ho smesso. Sono riuscito a dimenticarmi di lui ed ora sono qui. Ecco cosa è successo! Ora avanti, dimmi che è successo a te.»

«Ci tieni così tanto a saperlo? Ok ti dico tutto. Tre anni fa conobbi un ragazzo, si chiama Lorenzo. Ero innamorato di lui, veramente tanto. Per lui avrei fatto qualsiasi cosa, qualsiasi. Sarei anche andato su Marte se solo me l'avesse chiesto. Dopo un anno e mezzo di relazione lo trovo a letto con un altro! Lui voleva spiegarmi che non era come sembrava, solita cazzata. Lo lasciai e da quel momento passai il periodo peggiore della mia vita. Un giorno conobbi Carlo, ero da solo in giro e lui vedendomi da solo mi parlò. Sembrava essere un tipo apposto, ma mi sbagliai. Dopo tre mesi mi fece conoscere altre persone, e non solo. Mi fece entrare nel giro della droga. Non mi drogavo, però spacciavo. Dopo due mesi capì che in quel modo non sarei andato da nessuna parte. Stavo male non solo per quel coglione di Lorenzo, ma anche perché i miei genitori avevano divorziato tre anni prima. Odiavo mio padre, odiavo Lorenzo, sentivo la mancanza di mia madre. Non potendo continuare in quelle condizioni dissi a Carlo che non avrei più fatto parte del suo gruppo e lo abbandonai. Io non mi feci più sentire e nemmeno lui. Beh fino a quando non è successo tutto quel casino. Dopo che lasciai Carlo e il suo gruppo mi sono ripreso da quel periodo. Per fortuna avevo loro vicino a me. Ma cambiai carattere. Diventai più freddo e più stronzo nei confronti delle persone, dopo Lorenzo non volevo più nessuna relazione. Mi dedicai alle serate da una botta e via. Fino a quando non incontrai te. Adesso anche tu sai quello che è successo a me. Non ne vado fiero. Ma ecco perché non volevo dirti nulla, perché non volevo vedere la tua faccia delusa, perché non volevo perderti!»

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora