Capitolo 10

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Pov's Tancredi

Finalmente ho finito di leggere Cime Tempestose. Torno in biblioteca e prendo un altro libro. Vediamo un po'... Orgoglio e Pregiudizio.
Torno in camera e inizio a leggerlo.

20:00

Si fanno le venti. Sono pronto per uscire con Simone. Indosso un jeans blu scuro, una camicia bianca, una giacca nera e le Nike. Suonano al campanello e vado ad aprire.
Simone indossa un jeans nero, una camicia nera, una giacca anch'essa nera e le Adidas.

«Mamma, papà sto uscendo.»

«Va bene tesoro. Non fare tardi.» dice mia madre.

Li saluto ed esco.

«Sei bellissimo.» dice Simone.

«G-grazie.» divento rosso.

«Ho prenotato al ristorante, se per te va bene.»

«Certo, va benissimo.»

Tra noi c'è un silenzio imbarazzante. Nel frattempo siamo arrivati al ristorante. Entriamo e ci sediamo ad un tavolo libero. Il cameriere ci porta il menù.

«Che cosa ordini?» mi chiede Simone.

«Ehm... la carne, tu?»

«La stessa cosa.»

Faccio un piccolo sorriso.
Il cameriere di prima viene a prendere le ordinazioni. Mentre prende il mio ordine non fa altro che fissarmi.

«Che pervertito.» dice Simone appena il cameriere se ne va.

«Come?»

«Ti ha fissato dalla testa ai piedi, e la cosa mi ha dato fastidio.»

«Oh...»

Wow, a quanto pare è geloso.

Già.

Dopo dieci minuti il cameriere ci porta i piatti. Lo ringrazio e inizio a mangiare. Mentre mangiamo nessuno dei due osa dire una parola. Non so come comportarmi con Simone. Forse non avrei dovuto ascoltare gli altri.

«Tancredi.»

«Eh? Cosa?» la voce di Simone mi riporta sul pianeta Terra.

«Mi stavi ascoltando?»

«Scusa, ero sovrappensiero.»

«Tranquillo, siccome entrambi abbiamo finito di mangiare, stavo pensando di andare a fare una passeggiata.»

«Certo, perché no.»

Simone fa portare il conto.

«Offro io.»

«Ma voglio pagare la mia parte.»

«Insisto, stasera pago io.»

«Ehm... va bene.»

Simone paga il conto e usciamo dal locale. Appena metto piede fuori, un'ondata di vento mi invade il corpo, nonostante abbia la giacca.
Camminiamo un po' e inizio a tremare.

«Hai freddo?» mi chiede Simone.

«Un po'.»

«Tieni.»

Si caccia la giacca e me la mette sulle spalle.

«Ma morirai di freddo.»

«Non importa.»

Che carino!

Camminiamo ancora un po' e poi Simone mi accompagna a casa.

23:00

«Grazie per la bella serata Simone. Sono stato bene.» gli sorrido.

«Anche io sono stato bene.»

«Buonanotte Simone.»

«Buonanotte Tanc.»

Gli do un bacio sulla guancia ed entro in casa. Vado in camera, caccio i vestiti e le scarpe, mi metto il pigiama, mi metto dentro le coperte e cado tra le braccia di Morfeo.

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora