Capitolo 48

1K 61 18
                                    

Pov's Tancredi

Dopo una settimana

Mentre sono al bagno a sciacquarmi la faccia, sento qualcuno aprire la porta.

«Finalmente io e te siamo da soli.»

Smetto di lavarmi la faccia.

«Lasciami stare Jacopo.»

Vado verso la porta, ma il mio ex mi prende dal polso e mi sbatte contro il muro.

«Jacopo lasciami.»

«No, non ti lascio. Io e te abbiamo un conto in sospeso. Sai, non mi è piaciuto il modo in cui ci siamo lasciati.»

«È stata solo colpa tua. Mi fai schifo.»

Uno schiaffo mi arriva in faccia. Sento la guancia bruciare. Sento gli occhi pizzicarmi per le lacrime che vogliono uscire.

«Non parlarmi così Tancredi, sai benissimo che odio quando le persone si rivolgono così a me.»

Mi lascia il polso e mi accascio a terra. Jacopo esce dal bagno e scoppio a piangere.

Ma perché a me? Perché non posso essere felice per una volta nella mia vita? Perché non posso vivere una vita tranquilla? Perché ci deve essere sempre qualcuno che mi deve far soffrire? Perché?! Sono stanco. Di tutto e di tutti. L'unica cosa che voglio è solo un po' di felicità. Vorrei quella felicità che ho letto nei libri o che ho visto nei film. Voglio solamente essere felice.

Mi alzo da terra e mi sciacquo di nuovo la faccia. Quando ho finito esco dal bagno e torno in classe.

Fine lezioni

Io e gli altri entriamo nel pullman. Mentre andiamo nei nostri soliti posti, Jacopo mi fa cenno di sedermi vicino a lui. Lo supero e mi siedo accanto a Diego.

«Allora Die, hai deciso di dichiararti a Gian?» sussurro per non farmi sentire da Gianmarco.

«Si. Ma voglio dichiararmi in una maniera speciale. Non voglio che sia la solita dichiarazione banale.»

«Vedrai che vi metterete insieme.» dico dandogli una pacca sulla spalla.

Diego mi sorride e ci abbracciamo.

«Diego e Tancredi vi siete fidanzati e non ci dite nulla? Siete dei pessimi amici.» dice Lele. Mi stacco dall'abbraccio di Diego.

«Punto primo, io e Diego siamo solo amici. Punto secondo, Emanuele Giaccari ti hanno mai detto che sei un grandissimo rompicoglioni?»

«No, non me l'hanno mai detto>>
<<Bene allora te lo dico io. Sei un grandissimo rompicoglioni.»

«Così mi offendo.» dice incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.

Scoppiamo tutti a ridere.

«Ammettilo che ti piaccio, Galli.»

«Non lo dirò mai, Giaccari. Tu non mi piaci.»

«Certo certo, ne riparleremo tra un bel po' di tempo.» dice lui con un sorriso malizioso.

«Ti odio.»

«Ti amo.»

«Scusa Giaccari, ma non ricambio il sentimento.»

«Il mio cuore si è spezzato.» dice con fare teatrale mettendo una mano sul cuore.

Scoppiamo nuovamente tutti a ridere. Arrivati alla nostra fermata io e Thomas scendiamo e salutiamo gli altri.

Durante il pomeriggio

Sento suonare ripetutamente al campanello. Ma chi cavolo è?!

«Chiunque tu sia smett-» le parole mi muoiono in gola quando vedo Jacopo.

«Ciao Tancredi.»

«Vattene. Via.» dico scandendo le parole.

Chiudo la porta, ma ovviamente Jacopo la blocca con un piede e riesce ad entrare in casa. Ma perché i miei non ci sono mai dentro casa quando servono?!

«Devi sparire Jacopo. Non ti voglio né vedere né sentire.»

Lui non mi sta a sentire. Si avvicina a me ed io indietreggio, e la sfortuna è sempre dalla mia parte poiché finisco con le spalle al muro.

«Non me ne andrò fino a quando non avrò quello che voglio.» dice lui.

«C-cioé?»

«Lo scoprirai presto.»

Adesso sono praticamente bloccato tra il muro e il corpo di Jacopo. Per essermi innamorato di uno come lui dovevo essere messo proprio male.

«Adesso non devi dire nemmeno una parola. Le uniche cose che dovranno uscire dalla tua bocca dovranno essere i tuoi gemiti mentre pronunci il mio nome.»

«Che co-» non finisco in tempo la frase che Jacopo mi bacia.

Non ricambio il bacio e cerco di levarmi Jacopo di dosso. Mi blocca i polsi prendendoli tra le sue mani e metterli sopra la mia testa. Si stacca dalle mie labbra e inizia a baciarmi il collo.

«J-jacopo v-vattene.»

Cerco di levarmelo di dosso, ma è tutto inutile. Ti prego non di nuovo. Non un'altra volta.

Sento che Jacopo inizia a mordere il mio collo, questo vuol dire che mi sta lasciando dei succhiotti. Con una mano lascia i miei polsi e li porta ai miei pantaloni.

«L-lasciami.» dico balbettando.
Lui non mi dà retta. Sto cercando di fare il più possibile per scappare ma sono completamente bloccato da Jacopo.

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora