Pov's Tancredi
«I-io...» cerco di dire qualcosa, ma dalla mia bocca non esce nulla. Incapace di dire anche solo una parola prendo il mio zaino ed esco da scuola.
Prendo le cuffie, le attacco al telefono e inizio ad ascoltare la musica. In pochissimo tempo mi ritrovo ad essere completamente in lacrime.
Pov's Lele
Cazzo lo sapevo che non avrei dovuto dire nulla!
Mi vado a sedere al mio banco e mi prendo la testa tra le mani.
«Lele stai tranquillo, si risolverà tutto.» dice Diego mettendo una mano sulla mia schiena accarezzandola.
«Io lo sapevo che non gli avrei dovuto dire nulla. Lui se ne andrà e mi lascerà solo. Cazzo non voglio perderlo!» dico scoppiando a piangere.
«Vai da lui.» dice Ros.
«Eh?» dico alzando la testa e guardandola.
«Corri da lui idiota!»
Annuisco, prendo lo zaino e corro fuori dalla scuola. Entro in macchina e inizio a girare per la città alla ricerca di Tancredi.
Dopo due ore
Sono passate due ore e ancora non sono riuscito a trovarlo. Prendo la via per tornare a casa e sul marciapiede vedo Tancredi. Parcheggio subito la macchina e scendo.
«Tancredi!»
Vedo che si gira e si ferma. Cammino verso di lui e lo raggiungo.«È da due ore che ti cerco. Si può sapere dov'eri finito?»
«Ero in giro.» dice guardando per terra.
«Vieni con me, ti porto in un posto.» lo prendo per mano ed entriamo in macchina.
Poco dopo
Parcheggio l'auto e scendiamo.
«Dove ci troviamo?» mi chiede lui.
«Adesso lo scopri.»
Apro il cancello ed entriamo dentro. Seguiamo un sentiero ed entriamo dentro il bosco. Attraversiamo un grande arco ricoperto di foglie e fiori e ci troviamo davanti a una casa sull'albero.
Saliamo sulle scale e ci ritroviamo dentro la casa sull'albero. Di fronte c'è un divano a L, sopra il divano ci stanno due grandi finestre. Di fronte al divano ci sta un tavolino in legno con due sedie, e sopra ad esso c'è un cesto con dentro della frutta. Il tavolino è appoggiato al muro, dove accanto vi è porta-finestra scorrevole che porta sul balcone.
«Bel posto.» dice Tanc guardandosi intorno.
«Già. Ho scoperto questo posto due anni fa. Ci vengo quando voglio stare da solo. Vieni sediamoci sul divano.»
Ci sediamo sul divano e tra di noi cala un silenzio imbarazzante.
Si può sentire la tensione che c'è.
Mi levo le scarpe e mi appoggio allo schienale del divano, porto le gambe al petto e le circondo con le braccia.«A cosa pensi?»
Si gira verso di me.
«Onestamente non so che pensare Lele. Mi dispiace per quello che hai passato.» sospira e parla di nuovo.
«Non avrei dovuto costringerti a parlare. Ma sapevo che non mi avessi detto la verità. Ho provato a non pensarci, ma la mia mente andava sempre a pensare a cosa ti fosse potuto succedere in passato. Ho sbagliato a insistere, mi dispiace.»
Vedo che si tortura le maniche della felpa che gli sta decisamente troppo grande. Rimaniamo in silenzio, io che osservo lui e lui che guarda ovunque tranne che me.
«Vieni qua.» apro le braccia e le gambe e lui si mette in mezzo ad esse. Allaccia le gambe intorno alla mia vita e mette la testa nell'incavo del mio collo circondando il mio collo con le sue braccia.
Con una mano accarezzo i suoi capelli ricci e con l'altra accarezzo la sua schiena. Solleva la testa e appoggia le mani ai lati del mio collo.
«Se non ti ho mai detto nulla sul mio passato è perché avevo paura di perderti. Avevo paura che potessi lasciarmi da solo.»
«Non ti lascerò mai Lele. Cazzo sei la mia vita, non potrei mai stare senza di te.»
Sorrido e faccio scontrare le nostre labbra. Dio da quanto non lo baciavo!
Ci stacchiamo e appoggio la mia fronte sulla sua.
«Ti amo Tanc.»
«Ti amo anche io.»
Gli do un altro bacio e poi ci stendiamo sul divano. Lo faccio aderire con la schiena al mio petto e gli circondo la vita con un braccio. Con l'altra mano gli accarezzo i capelli.
Dopo mezz'ora sento il respiro regolare di Tanc. Lo guardo e vedo che si è addormentato. Prendo il telefono e gli scatto una foto. La mando nel nostro gruppo e sotto la foto scrivo "Abbiamo fatto pace. P. S. È bellissimo mentre dorme".
Poso il telefono e appoggio la testa sulla spalla di Tanc. Poco dopo mi addormento anche io.
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Magnifico Difetto||Tankele
Hayran KurguCOMPLETATA Tancredi Galli è un ragazzo di Roma che si è trasferito da poco a Milano. Andrà in una nuova scuola e avrà a che fare con i ragazzi più popolari dell'intero istituto: Emanuele Giaccari, un ragazzo bello quanto stronzo, è temuto da tutta l...