Capitolo 64

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Pov's Tancredi

«Amore che cosa stai cucinando per stasera?» chiedo a Lele entrando in cucina. Mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro, circondando la sua vita con le braccia.

«Sto preparando la pizza.»

«È la prima volta che la prepari tu?»

«Si.»

«Non mi vuoi avvelenare vero? Sono troppo giovane per morire avvelenato.»

«No, idiota!»

Scoppio a ridere e gli lascio un bacio sulla spalla. Dopo aver finito di preparare le pizze le mette nel forno. Si siede sulla sedia e mi fa sedere a cavalcioni su di lui. Metto una mano tra i suoi capelli e inizio a giocare con il suo ciuffo. Rimaniamo a guardarci in silenzio, senza dire una parola. Dopo venti minuti, Lele si alza per vedere se la pizza è pronta. Apre il forno, prende la pizza e la mette sul tavolo.

«Possiamo iniziare a mangiare.» dice lui. Mi siedo di fronte a lui e iniziamo a mangiare la pizza.

Dopo cena

Dopo aver finito di mangiare lo aiuto a pulire la cucina.

«Ora che abbiamo finito che facciamo?» gli chiedo sedendomi sul tavolo. Si avvicina a me, si mette in mezzo alle mie gambe, mette le mani sui miei fianchi e mi attira a sé. Metto le braccia intorno al suo collo, avvicina il suo viso al mio e ci baciamo.

Mi prende in braccio e sale le scale. Entra in camera sua e chiude la porta con un calcio. Mi fa stendere sul letto e si mette a cavalcioni su di me.

Pov's Lele

Mi stacco dalle sue labbra e lascio una scia di baci che va dalla mandibola al collo, su cui faccio un succhiotto. Infilo le mani sotto la sua maglia e lentamente accarezzo il suo petto. Sento che dei brividi gli attraversano il suo corpo e sorrido, felice del fatto che sia io a procurarglieli.

🔞🔞

Lentamente gli levo la maglietta e la lancio in un punto nella stanza. Gli lascio dei baci sul petto e lascio dei piccoli succhiotti. Continuo a fare questa scia di baci per un po', poi metto le mani sull'apertura dei suoi pantaloni. Con lo sguardo gli chiedo il permesso, lui annuisce e gli levo i pantaloni e i boxer insieme. Prendo il suo membro in mano e inizio a fare dei movimenti lenti. Sento che ansima e geme e mi supplica di andare più veloce. Accontento la sua richiesta e accelero con la mano i movimenti, poi prendo il suo membro in bocca e faccio pompate veloci. Sento che mette le mani tra i miei capelli tirando delle ciocche. Quando sento che sta per venire mi ferma.

«Lele fermo.»

«Ho sbagliato qualcosa?» chiedo preoccupato.

«No no, solo...» vedo le sue guance colorarsi di rosso. Mi avvicino di nuovo a lui con il viso dandogli un bacio a stampo.

«Cosa?»

«È... la mia prima volta.»

«Piccoletto stai tranquillo, farò piano.»

Annuisce e mi bacia dolcemente. Mi alzo, levo la maglietta e i pantaloni con i boxer. Mi metto in mezzo alle sue gambe. Lubrifico le dita e ne infilo uno dentro la sua apertura. Vedo che fa una smorfia di dolore e mi fermo, per farlo abituare. Mi fa cenno di continuare, aggiungo anche un secondo dito e dopo un po' vedo che si rilassa e geme. Quando sento che è pronto levo le dita.

«Sei pronto?» chiedo guardandolo intensamente negli occhi.

«Con te sono pronto a tutto.»

Sorrido e lo bacio dolcemente.

«Se ti faccio male dimmelo e mi fermo. Ok?»

«Va bene.»

Prendo le sue mani tra le mie e le stringo. Metto il mio membro davanti la sua apertura, entro piano dentro di lui e vedo che fa smorfie di dolore. Mi fermo e gli lascio dei baci su tutto il viso per farlo distrarre dal dolore.

«Puoi muoverti.» sussurra.

Riprendo a muovermi, e lentamente faccio entrare tutto il mio membro dentro di lui. Sento che stringe la presa sulle mie mani, lo guardo e vedo che una lacrima che scende sulla sua guancia. La asciugo con una mano e gli accarezzo la guancia.

«Amore, possiamo fermarci qui se non te la senti.»

«Nono, dammi solo qualche minuto.»

Annuisco e lo bacio.

«Ora puoi muoverti.»

Riprendo a muovermi, faccio movimenti lenti e dopo un po' i suoi versi di dolori diventano versi di piacere.

«V-vai p-piú v-veloce.» dice ansimando.

Accontento la sua richiesta e do spinte veloci. Con la mano che avevo sulla sua guancia torno a stringere la sua mano. Lo bacio e continuo a dare spinte veloci, alternandole con spinte lenti fino a trovare il suo punto debole. Mi supplica di spingere lì e faccio come dice. Dopo qualche altra spinta vengo dentro di lui e lui tra i nostri stomaci. Lo pulisco dal mio e dal suo piacere per poi tornare a baciarlo.

🔞🔞

Ci mettiamo i boxer e poi mi stendo accanto a lui. Appoggia la testa sul mio petto e mi circonda la vita con un braccio.

«Ti amo Lele.»

«Ti amo Tanc.»

Gli lascio un bacio sulla fronte e rimaniamo così per tanto tempo. Gli accarezzo i capelli e penso a quanto con lui io mi senta vivo. A quanto lo ami così tanto da dare la mia vita per lui.

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora