Capitolo 47

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Pov's Tancredi

Non so per quanto tempo rimaniamo abbracciati. So solamente che mi è mancato tantissimo. Lele mi prende il viso tra le mani e asciuga le lacrime.

«Mi dispiace essere stato freddo quel giorno. È solo che... non voglio che mio padre ti faccia del male.»
Annuisco e accenno un sorriso.

«E per quanto riguarda il tuo ex, ci sono io e ci sono gli altri. Non ti lasceremo da solo.»

Sorrido e lo abbraccio.

Il pomeriggio

Mentre sono sul divano a guardare la tv, suonano al campanello. Mi alzo e vado ad aprire. Non l'avessi mai fatto.

«Che ci fai tu qui?» dico infastidito.

«Ciao Jacopo, come stai? Sto bene grazie, tu come stai? Oh anche io sto bene.»

«Vattene.»

Cerco di chiudere la porta, ma il mio ex la blocca con il piede.

«Jacopo che cosa vuoi?»

«Sai Tancredi, per tutto questo tempo che siamo stati lontani, ho sentito la tua mancanza.»

«Beh, io la tua mancanza non l'ho sentita nemmeno per un minuto.≥

«Ma come? Non mi ami?» dice con fare teatrale.

«No, non ti amo più. Ora vattene.»

Cerco di chiudere di nuovo la porta, ma Jacopo riesce ad entrare in casa.

«Posso sapere dov'è il bagno?»

Gli indico la direzione e va in bagno.
Corro in camera mia, chiudo la porta a chiave e chiamo Thomas.

Chiamata fra Tancredi e Thomas
«Tanc
«Thomas!»
«Dimmi
«Jacopo è qua a casa mia. Non vuole andare via. Non so che fare.»
«Cosa vuole?»
«Non lo so. Adesso lui è al bagno, io sono chiuso in camera mia.»
«Per sicurezza vai nel bagno di camera tua. Così non ti sentirà parlare.»
Faccio come dice ed entro nel bagno.
«Cosa faccio?!»
«Sto uscendo adesso di casa per venire da te. Sono praticamente cinque passi, scendi di sotto e aprimi. Sono arrivato.»
Fine chiamata fra Tancredi e Thomas

Chiudo la chiamata. Esco dal bagno. Apro la porta della camera e corro di sotto. Vedo dove sta Jacopo. È in cucina. Corro alla porta e la apro.

«Thom!»

Mi butto tra le sue braccia. Lui mi stringe a sé.

«Tancredi, lui chi è?» la voce di Jacopo mi fa staccare dalle braccia di Thomas.

«È il mio migliore amico. E poi a te cosa importa?» dico guardandolo con disprezzo.

«Mi importa eccome. Dopotutto sei il mio ragazzo.»

«Eh? Cosa? Io non sono il tuo ragazzo.»

Jacopo stava per parlare, ma viene interrotto da Thomas.

«Senti Jacopo, tu non mi stai simpatico. Anzi, mi stai sul cazzo. E molto aggiungerei. Io direi che puoi levarti dai coglioni, e subito anche. Tancredi ha già sofferto abbastanza a causa tua, non succederà di nuovo. Quindi, se non vuoi ritrovarti con qualche ossa rotta, allora farai meglio a sparire.»

Jacopo non dice nulla. Ma esce dalla porta e se ne va.

«Grazie Thom. Non so come farei senza di te.»
Lo abbraccio.

«Di niente Tanc. Ci sarò sempre per te.»

«Ti voglio bene.»

«Anche io.»

Magnifico Difetto||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora