Pov's Lele
Dicembre
«Ragazzi siamo al 19 dicembre e ci dobbiamo organizzare per capodanno.» dice Ros.
«Prima di tutto dobbiamo trovare una casa dove poter stare.» dice Marta.
«Che ne dite di casa mia? Come avete visto è grande.» dice Tanc.
«Non daremo fastidio ai tuoi genitori?» gli chiede Edo.
«No state tranquilli. I miei genitori staranno a casa dei loro amici, ed io non ho voglia di andare con loro.» risponde Tancredi alzando le spalle.
«Bene, la casa l'abbiamo. Tanc che ne dici se cenassimo tutti a casa tua?» chiede Gian.
«Certo. Potrei aiutare mamma a cucinare.»
«Perché tu sai cucinare?» dico con ghigno.
«Certo che so cucinare.» dice Tanc.
«Non iniziate voi due. Ricapitolando passeremo capodanno a casa di Tancredi, ceneremo a casa sua e, Tanc se a te sta bene potremmo rimanere anche a dormire.» dice Marta.
«Certo.»
«Bene. Direi che abbiamo finito di organizzarci.»
Ci alziamo tutti e andiamo a pagare. Usciamo dal bar e facciamo un giro per Milano. È completamente immersa nella neve. I tetti delle macchine e delle case, e la strada sono ricoperti di neve. Alcune case hanno le decorazioni natalizie. Milano è semplicemente stupenda.
Dopo una settimana
Il giorno di Natale è arrivato. Ma non sono in vena di festeggiare.
«Buon Natale figliolo.» la voce di mio padre mi risveglia dai miei pensieri.
«Anche a te.»
Mi abbraccia, ma non ricambio l'abbraccio.
«Ho un regalo per te.» dice sorridendo.
Esce dalla porta. Mentre aspetto che rientra guardo la foto di me da piccolo con mia madre e mio padre.
La prendo e accarezzo il volto di mia madre attraverso il vetro e faccio un piccolo sorriso. Mi manca tantissimo.
«Ecco a te il tuo regalo.» mio padre rientra in stanza con un pacchettino. Lo prendo e lo scarto.
Apro il pacchettino e trovo una collana con il mio nome. È semplice ma carina.«Grazie.» dico con tono freddo.
Mio padre sorride ed esce dalla mia stanza.«Lele ci sono visite per te!» urla mio padre dal piano di sotto. Scendo di sotto e trovo Diego.
«Buon Natale Lé.»
«Buon Natale Die.» dico abbracciandolo.
«Diego è un piacere averti qui.» dice mio padre uscendo dalla cucina.
«Ciao Francesco. Come stai?»
«Sto bene. Tu come stai?»
«Bene.»
«Dai Die andiamo in stanza.»
Prendo Diego per il polso e lo trascino in camera mia. Chiudo la porta e mi vado a stendere sul letto. Diego si siede vicino a me.
«Immagino che la situazione con tua madre sia sempre la stessa.»
«Già...»
Diego mi dà una pacca sulla spalla.
«Allora... ti sei dichiarato a Gian oppure no?»
Diventa rosso in viso.
«No. Sto organizzando qualcosa di speciale. Tu invece con Tancredi? Vi vedo molto più uniti rispetto a quando vi siete conosciuti.»
Sorrido.
«Ancora non lo so cosa provo. Sto cercando di capirlo.»
«Ho capito. Che ne dici se stasera usciamo con gli altri?»
«Ci sto.»
Facciamo videochiamata con gli altri e alle nove di sera dobbiamo farci trovare tutti davanti il Duomo.
«Io ora vado a casa. Ci vediamo stasera Lé.»
«A stasera bro.»
Ore 21:00
Io e gli altri siamo davanti il Duomo.
«Che ne dite se andiamo in discoteca?» propone Thomas.
Accettiamo e ci dirigiamo in una discoteca che si trova nei dintorni.In discoteca
Siamo in discoteca da un'ora e la situazione sta degenerando. Diego, Gian, e Ale sono ubriachi. Thomas e Edo sono brilli. Io, Ros e Marta siamo sobri.
Mentre tutti sono in pista a ballare io e Tanc siamo seduti al bancone per prendere qualcosa da bere.«Ehi bellissimo.» un ragazzo si avvicina a Tancredi e gli mette un braccio intorno alle spalle.
«Ehm... ciao.» dice Tanc imbarazzato togliendo il braccio del tipo dalle sue spalle.
«Piacere Marco.»
«Piacere Tancredi.»
«Oltre ad essere bellissimo fisicamente hai anche un nome bellissimo.»
«G-grazie.» posso vedere del rossore apparire sul viso di Tancredi.
«Posso offrirti qualcosa da bere caro Tancredi?» gli chiede Mauro, Mario... insomma come si chiama lui.
«No grazie.»
«Sei da solo?»
«No sono con...»
«Non importa, vieni a ballare con me.»
«Va be-» Tancredi stava per rispondere ma lo interrompo.
«Scusa ma è già impegnato. Non può venire a ballare con te.»
Mi alzo e mi metto vicino a Tancredi, mettendogli un braccio intorno alla vita.
«E tu chi saresti?» mi chiede il coglione.
«Emanuele Giaccari, un vero dispiacere conoscerti.» dico con un sorriso falso.
«Senti Emanuele, che ne dici se lasci in pace Tancredi e ti fai da parte?» si avvicina a me e siamo a pochi metri di distanza.
«Perché tu invece non ti levi dal cazzo?» mi avvicino di più al coglione.
«Lele per favore andiamo.»
Tancredi mi tira da un braccio e mi porta fuori.
Pov's Tancredi
«Si può sapere che cazzo ti prende?!»
«Niente, perché?» dice lui come se niente fosse.
«Quel ragazzo non stava facendo nulla di male. Lo hai trattato malissimo.»
«Lo difendi? Tancredi ci stava spudoratamente provando con te.»
«E quindi? Non hai il diritto di fare in quel modo.»
«E perché?»
«Perché non sei il mio ragazzo Emanuele.»
Seguono minuti di silenzio.
«Hai ragione. Non sono il tuo ragazzo.» ritorna dentro e mi lascia da solo. Sospiro e torno dentro anche io.
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Magnifico Difetto||Tankele
FanfictionCOMPLETATA Tancredi Galli è un ragazzo di Roma che si è trasferito da poco a Milano. Andrà in una nuova scuola e avrà a che fare con i ragazzi più popolari dell'intero istituto: Emanuele Giaccari, un ragazzo bello quanto stronzo, è temuto da tutta l...