Pov's Lele
Il giorno dopo
Mentre sono sul divano sento il telefono squillare in continuazione. Lo accendo e vedo che sono i ragazzi che scrivono sul nostro gruppo.
Chat sul gruppo "Chill Squad":
Diego: Ao rega
Gian: Ao
Tanc: Bella
Diego: Che ne dite se usciamo?
Tutti: Ci siamo
Lele: Ci vediamo tra poco davanti al Duomo?
Tutti: va bene. A dopo
Lele: A dopo
Fine chat di gruppoMi alzo dal divano e vado in camera mia. Prendo un cambio e poi vado in bagno, mi spoglio ed entro nella doccia. Dopo dieci minuti esco, metto un'asciugamano intorno alla vita e poi mi asciugo bene il corpo. Indosso i boxer e poi metto dei jeans, mi asciugo i capelli e dopo venti minuti hanno assunto un aspetto perfetto. Metto una felpa nera e poi le scarpe. Mi spruzzo un po' di profumo ed esco dal bagno.
Prendo gli occhiali da sole, il portafoglio, il telefono, le chiavi di casa e le chiavi della macchina. Scendo e trovo mio padre in cucina.
«Dove vai?» mi chiede lui.
«Esco.»
E senza aspettare una risposta da parte sua esco di casa. Entro in macchina e mi dirigo verso il Duomo.
Dopo essere arrivato, parcheggio la macchina e scendo. La chiudo e raggiungo gli altri che sono già arrivati.
«Ehi rega.»
«Bella Lé.»
«Ros, Marta?»
«Lele. Sono donne, lo sai che ci mettono ore a prepararsi.»
«Gian siamo dietro di te.» dice Marta.
Noi scoppiamo a ridere, mentre Gian diventa rosso per l'imbarazzo.«Dai andiamo a farci un giro.» dice Edo.
Smettiamo di ridere e iniziamo a fare un giro per il Duomo. Dopo mezz'ora ci andiamo a sedere in un bar. Il cameriere prende i nostri ordini e poi se ne va.
«Come è andato il vostro appuntamento ieri?» chiede Ros riferendosi a me e Tancredi.
«Nulla di che. Una semplice cena e una passeggiata. Nulla di così entusiasmante.» dice Tanc.
«Ammettilo che ti è piaciuto passare del tempo con me.»
«Avrei preferito rimanere sul mio letto piuttosto che uscire con te.» dice lui.
«Farò finta di crederti.» dico con un ghigno.
A interrompere la nostra conversazione è il cameriere, che ci porta le cose che abbiamo ordinato. Iniziamo a bere i nostri drink e intanto parliamo del più e del meno.
Più tardi
Dopo aver pagato usciamo dal bar. Mentre camminiamo io e Tancredi siamo vicini. Gli prendo la mano e con la coda dell'occhio vedo che osserva le nostre mani unite e diventa rosso. Faccio un piccolo sorriso e torno a parlare con gli altri.
Dopo qualche minuto
«Ehi ragazzi, guardate quei due con le mani unite ahahaha.» sentiamo dei ragazzi ridere. Ci voltiamo e vediamo che indicano me e Tanc.
«Avete qualche problema?» dico al gruppetto di ragazzi.
«Si. Siete voi due.» risponde uno di loro, il più alto con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
«Allora voltati e non guardarci.» dico avvicinandomi a lui.
«Fate schifo voi gay.»
«Scommetto che tu sei un gay represso che non riesce a fare coming out con la sua famiglia e i suoi amici, vero?» dico con un sorriso malizioso.
Sento qualcuno tirarmi la manica della felpa. Mi giro e vedo Tanc con le lacrime agli occhi.
«Per favore andiamocene.» dice in un sussurro.
Mi giro di nuovo verso il ragazzo.
«Quello che fa schifo, sei tu. Addio coglione.»
Mi giro di nuovo e me ne vado. Mi volto verso Tanc e vedo che piange. Mi fermo.
«Tanc.»
Alza il viso verso di me. Gli metto le mani sulle guance e asciugo le lacrime.
«Vieni qua.»
Apro le braccia e ci si fionda dentro. Gli metto le braccia intorno alla vita e lo tengo stretto a me.
«Non dare retta a quel coglione. Non fai schifo. Noi non facciamo schifo. Siamo migliori di lui.»
Non dice nulla. Gli accarezzo la schiena e gli lascio un bacio tra i capelli.
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Magnifico Difetto||Tankele
FanfictionCOMPLETATA Tancredi Galli è un ragazzo di Roma che si è trasferito da poco a Milano. Andrà in una nuova scuola e avrà a che fare con i ragazzi più popolari dell'intero istituto: Emanuele Giaccari, un ragazzo bello quanto stronzo, è temuto da tutta l...