A riunione terminata i pilastri abbandonarono le loro posizioni, tornando ai loro pensieri e compiti, fra tutti rimase solamente Kyojuro, con il suo sorriso fiero stampato in volto e i capelli biondi che sotto il sole parevano splendere di una luce propria.
-Ora puoi andare T/N, grazie per avermi fatto compagnia, ti ho tolto già troppo tempo.
-Non dite così, sapete che sono lieta di stare al vostro fianco ed aiutarvi quanto mi è possibile.
Strinsi appena la presa sulla sua mano, facendolo sorridere in risposta, dopo di che si tirò in piedi anche grazie al mio aiuto facendo scivolare infine le mani via dalla mia presa, affiancato da Hinaki e Nichika, sempre pronte a sorreggerlo e aiutarlo.
-Allora ti lascio con il tuo maestro, ho piena fiducia in te, ti auguro una buona fortuna per il tuo esame. Kyojuro, te la affido, so che è in buone mani con te.
Sorrise sincero a quelle parole per poi ritirarsi nelle sue stanze, deve essere stanco, ogni giorno che passava andava mano mano indebolendosi, eppure non smetteva mai di dimostrare ciò che realmente sentiva, è sempre stato così: sincero, dolce, gentile e amorevole come se fossi sangue del suo sangue.
Mentre ero intenta a fissare le sue spalle che lentamente scomparivano all'interno della casa sentii qualche passo avvicinarsi a me, le dita del ragazzo si appoggiarono sulla mia spalla stringendo appena la presa, per poi farmi voltare verso un paio di occhi color oro dalle sfumature rossastre intorno alla pupilla che mi fissavano.
-Allora, ti senti pronta?
A voce alta disse quelle parole, rovinando così tutta la pace e serenità che mi ero creata attorno, facendomi sobbalzare tanto da mettersi a ridere divertito, fingendo di asciugarsi una lacrima.
-Perdonami, ti ho spaventata, non volevo..solo che sei troppo fifona mia cara allieva
-Io..io non sono fifona!
Alzai la voce, anche se di poco, voltandomi verso di lui e stringendo i pugni attaccati alle mie cosce, uno di questi colpì la katana ammazza demoni che mio padre in persona mi aveva donato come arma momentanea, almeno sino a che non avrei ricevuto la mia katana del Sole personale.
-Susu basta chiacchiere, oggi verrai assieme a me, nessun esercizio ne niente, dobbiamo festeggiare e pregare per la tua vittoria anche se in cuor mio sento che non hai bisogno né di preghiere né di fortuna.
Detto questo iniziò a camminare voltandosi di spalle, rimasi lì ferma qualche istante a guardarlo, quasi imbambolata per le sue parole. Provavo tanta ammirazione nei suoi confronti, lo stimavo molto e quando combatteva era uno spettacolo affascinante, gli occhi sembravano ardere come le fiamme dell'inferno mentre la lama fra le sue mani quasi danzava silenziosamente.
-Guarda che ti lascio indietro!
Disse quasi gridando, quando ripresi realmente il controllo della mia vista, non puntando più gli occhi nel vuoto, lo notai fermo qualche metro più avanti, mi guardava e aspettava che io lo raggiungessi, cosa che feci poco dopo cercando di nascondere l'imbarazzo dietro qualche ciocca di capelli.
Lungo il tragitto incontrammo Shinobu e Kanao, quest'ultima come me è stata salvata dalle due sorelle con cui è cresciuta, divenendo poi l'allieva della più piccola dopo la morte della maggiore. La sua è una storia un po'diversa dalla mia, un diverso tipo di tristezza che però aveva colpito i cuori di molti, dovremmo andare d'accordo e capirci a vicenda o sostenerci eppure ognuna teneva le distanze, lei taciturna e sorridente mentre io ero parecchio simile a quegli apatici di Tokito e Tomioka, più di quanto potessi immaginare o desiderare.
In un certo senso mi odiavo per questo, da piccola ero giocherellona, allegra, affettuosa e convinta che tutte le persone a cui tenevo non mi avrebbero mai abbandonato. Poi, la morte della mia famiglia, del maestro Tanjuro, persone a cui mi aggrappavo che uno dopo l'altro mi abbandonavano.
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
Fiksi PenggemarL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...