Mi stropicciai le palpebre dopo essermi seduta almeno un poco più composta sulla sedia, quasi non mi cavai un occhio con le dita per il modo assonnato in cui feci quel gesto, la risata che accompagnò quel mio buffo momento mi fece sobbalzare appena, voltandomi verso Rengoku che sembrava divertirsi di tutta la situazione.
Lo strinsi a me quasi gettandomi sopra di lui, tanto da far cadere la sedia a terra, lo strinsi come mai prima d'ora facendo comunque attenzione alle sue ferite.
<Sei uno stupido! Un insensibile! Non pensi mai a come possano sentirsi gli altri! Egoista! Idiota! Se proverai anche solo un altra volta a fare una cosa del genere ti uccido con le mie stesse mani!> Avevo paura di mostrare il mio volto a lui, per quanto potevano sembrare parole ricolme di rabbia in verità era il mio modo di dimostrare quanta paura ho provato vedendolo ridotto in quello stato.
<Perdonami, ti avevo promesso di tornare da te ogni volta ma stavo per fare il contrario. Per farmi perdonare... passerò un po'di tempo in più con te. Sei la mia sorellina eppure non stiamo mai realmente insieme.> Quando presi abbastanza coraggio da unire i nostri sguardi lo vidi sorridermi.
<Ora dovresti farmi un favore, ho l'impressione che Tomioka dovesse dirmi qualcosa ma credo di essermi addormentato...puoi andare a chiedere per me?>
Rimasi a guardarlo per qualche istante con gli occhi appena spalancati, in realtà dopo tutta la storia del treno non gli avevo ancora rivolto parola per ringraziarlo a dovere, senza di lui non sarei mai riuscita a difendere tutti.
Annuii appena alle sue parole per poi alzarmi dal letto su cui ero poggiata ed uscii dalla stanza solo dopo aver sistemato la mia divisa.
Perché mai sorrideva in quel modo strano?Cercai il ragazzo alla sua stessa abitazione, ma a quanto pare non si trovava lì, così provai in vari posti come il campo in cui si allenava, i giardini, ma sembrava non esserci traccia di lui.
L'unico posto rimasto era il nostro.
Lo trovai disteso a terra con la pancia in su, le braccia incrociate sotto la testa ed i suoi capelli erano sciolti sparpagliati sul manto verde, un libro era posato sul suo volto, probabilmente stava leggendo approfittando di quel posto così calmo e tranquillo ma deve essersi addormentato. È stata una dura notte anche per lui.
Per accertarmene mi avvicinai, cercando di fare il meno rumore possibile, mi misi in ginocchio al suo fianco e presi il libro fra le dita, alzandolo quanto bastava per riuscire a vedere il suo volto.
Era rilassato, le palpebre chiuse e le sopracciglia non arcuate come suo solito, ho perso troppo tempo nell'ammirare i suoi lineamenti, difatti le sue palpebre si aprirono puntando le sue iridi bluastre verso di me, forse dall'imbarazzo sobbalzai appena sul posto quando me ne resi conto, posando con troppa forza il libro al posto in cui era.
<Cosa ti è preso?!> Si mise a sedere posando le mani sulla parte colpita del volto, non sembrava arrabbiato o almeno non in modo eccessivo.
<Perdonami! Non l'ho fatto apposta..mi hai spaventato tu!> Cercai di mettermi sulla difesa, passando tutta la colpa a lui anche se in realtà aveva ragione, non sapevo esattamente cosa mi fosse preso.
<Fammi vedere...> Mormorai quelle parole osservando il rossore sul suo naso <Vado a prenderti del ghiaccio aspetta qui> continuai il mio discorso alzandomi da terra, ora mi sentivo in colpa.
Le sue dita però mi circondarono il polso, con non troppa fatica poi mi attirò a se dopo essersi seduto a terra, crollai fra le sue braccia come una bambola sotto il suo controllo, con mio stupore poi mi strinse a sé circondandomi con le braccia e nascondendo parte del volto nell'incavo del mio collo.
<Fa niente, non ti preoccupare. Mi hai fatto stare in pensiero ieri..>
Disse quelle parole ad un tono così basso da farmi rabbrividire la pelle colpita dal suo respiro, quelle piacevoli scosse elettriche non ci misero molto ad attraversarmi la schiena.
<È merito tuo e di Shinobu se siamo ancora qui, tutti vivi. Anzi, grazie per averla avvisata.. Però io sono qui per altro, Rengoku mi ha detto che dovevi riferirgli qualcosa, ma lui si è addormentato. Dovresti raggiungerlo.> Il solo nominare la ragazza mi fece ricordare quale fosse il mio posto, tanto da togliermi dalla presa del ragazzo ed allontanarmi da lui, abbastanza da non soffrire maggiormente.
Quelle attenzioni, quel suo modo di comportarsi con me, mi faceva solo del male oltre che illudermi.
<Non so di cosa sta parlando...sono solo passato a chiedere come si sentiva..nulla di speciale> sembrava confuso mentre mormorava quelle parole, si alzò da terra richiudendo il libro e tenendolo stretto in una mano.
<Ma lui...mi ha detto così..>
Tomioka Pov's
<Credo che abbia qualche rotella fuori posto più del normale.> Dissi quelle parole con un po'troppa freddezza forse, vederla sfuggire così da me non fece altro se non confermare le mie idee ma potrei aver esagerato, dal suo sguardo notai che in realtà c'era rimasta male, tanto da mormorare un 'perdonami il disturbo' prima di allontanarsi velocemente da me.
Probabilmente una visitina al biondo l'avrei fatta comunque, mi doveva spiegazioni.
Per mia fortuna lei non era lì, probabilmente si sarà fermata da qualche parte incolpandosi di ciò che successo prima nonostante fossi io nel torto e non lei, ma era fatta così.
Troppo gentile per questo mondo.
<Vorrei sapere cosa ti passa per la testa, illuminami.> Quando entrai nella sua stanza dicendo quelle parole lo vidi sorridermi con fare soddisfatto, io alzai gli occhi al cielo posando una mano sulla mia fronte.
<Allora, le hai parlato?>
<L'hai davvero mandata da me solo per questo?! Sei più infantile di quanto credessi> mi liberai di un sospiro rassegnato, notò il rossore sul mio naso e poi disse parole che non credevo di sentirmi mai rivolgere.
<Perché sei così arrabbiato? Anzi direi più frustrato se non triste>
Mi liberai di un sospiro prima di rispondere, allacciando le braccia al petto e portando gli occhi a puntare altro per evitare di dare troppe informazioni sul mio stato d'animo.
<Nulla. Non c'è nulla che non va. Un attimo prima è gentile ed un attimo dopo diventa la pietra fatta persona, credo tu ti sia fatto un idea sbagliata. Mi ha solo ringraziato per aver portato Shinobu, che poi non l'ho avvisata io ma il suo corvo quindi non c'entr->
<Credo sia colpa mia.> Il ragazzo spezzò il mio piccolo sfogo con quella frase, mi bastò osservare il sorriso imbarazzato ed il suo modo di torturarsi i capelli dietro la testa per capire che aveva detto una delle sue cavolate.
<Cosa le hai detto Rengoku...>
<Bhe vi vedevo affiatati così potrei averle detto che eravate una bella coppia e che probabilmente prima o poi lo avreste reso ufficiale..>
<Dammi un buon motivo per non tagliarti la testa adesso> presi un respiro profondo voltando le spalle al ragazzo, pronto a correre ai ripari per evitare di mandare avanti queste bugie.
<Suvvia suvvia per così poco, ti basterà dimostrarle che non è vero, non è una bambina, capirà la situazione.>
<Me lo auguro per te> dopo quelle parole mi incamminai a passo svelto fuori da quella stanza, dovevo solo trovarla e spiegarle tutto il malinteso.
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanfictionL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...