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Ancora non riuscivo a crederci, ciò che era successo la notte prima mi sembrava qualcosa di irrealizzabile ed invece è accaduto realmente, mi ha davvero baciata sussurrandomi di volere me, che non avevo nulla di speciale, ma a quanto pare non gli importava.

Alla fine successe come tutte le altre volte, non riuscii a vedere l'alba addormentandomi sotto il suo tocco gentile, le sue dita che pettinavano le mie ciocche di capelli erano tanto rilassanti da farmi chiudere gli occhi, addormentandomi sul suo petto.

Come sempre mi ha riportato nella mia stanza poiché appena sveglia mi ritrovai un cucciolo affamato intento a scodinzolare, a leccare il mio volto e saltare a destra e manca.

In un mugolio seccato mi misi a sedere, desiderando rimanere nel mondo dei sogni ancora un po', lì fuori invece a quanto pare mi aspettava il caos.

Diedi da mangiare al cucciolo, indossai la mia divisa ed il mio haori, per Rengoku mi dovevo preparare a reggere il peso di quelle stesse fiamme sulle mie spalle per prendere il suo posto il prima possibile, ma ancora non mi sentivo pronta, non ero del tutto sicura di voler divenire io stessa un pilastro.

<Allora Mizu, io vado, non fare casini mi raccomando-> nel mentre aprii la porta per uscire lui corse fuori come una scheggia, ignorando le parole dette fino a poco prima da me.

Non che mi aspettassi un cane ubbidiente, certo, però un po'ci speravo.

<Ti prego è prima mattina non ho voglia di rincorrerti!> Piagnucolai quelle parole iniziando ad inseguire quelle piccole zampette che però lo portavano lontano molto velocemente, riusciva ad infilarsi nelle peggiori scorciatoie mentre io invece dovevo fare i salti mortali.

<Preso! Forse hai perso qualcosa> la voce di Tanjiro mi diede quella bella notizia, fra le sue mani infatti teneva il cucciolo contro il suo petto lasciandosi annusare dalla palla di pelo.

<Perso? Diciamo che è evaso..> cercai di prendere più fiato possibile mentre usai la katana come bastone o sostegno, facendolo ridacchiare divertito per la scena avanti ai suoi occhi.

<Sei già stanca per aver rincorso un cucciolo?>

<Sono assonnata e quello poi non è un cucciolo, è un mostro. Dovresti vedere come corre per la stanza..> tirai un sospiro rassegnato, alzando gli occhi verso il rosso intento a coccolare il cucciolo stretto a se, poco dopo ci raggiunsero anche Zenitsu ed Inosuke, adesso sì che la pace era finita.

Stranamente doveva essere una giornata fortunata per me, neanche il tempo di far incominciare il biondo con il suo blaterare cose senza senso che un corvo mi raggiunse posandosi sulla mia spalla.

<Il capofamiglia ti aspetta, raggiungilo immediatamente!> Iniziò a ripetere quella frase innumerevoli volte, facendomi salutare quel piccolo gruppetto di comici con un semplice cenno, chiedendo prima a Tanjiro di badare a Mizu per me, sembrava piacergli.

A passo svelto raggiunsi la sala in cui riposava mio padre, in ginocchio a terra come suo solito con uno sfondo di aironi e ciliegi alle sue spalle, le gemelle sempre presenti al suo fianco, il suo sguardo sembrava perso come se qualcosa lo preoccupasse, eppure continuava a sorridere.

È sempre stato così, sorridente e gentile anche se il mondo gli crollava addosso ogni giorno che passava, cercava di non darlo a vedere ma non si può nascondere per sempre la verità.

Poco distante da lui trovai Rengoku, in ginocchio con il capo rivolto verso il basso, alzando poi lo sguardo verso di me, non mi abituerò mai a vederlo con quella benda, è stata solo colpa mia e della mia debolezza.

<Sono arrivata padre, ha qualcosa da dirmi? Magari una qualche missione> dopo essermi messa con un ginocchio a terra, usando l'altro come sostegno per il braccio ed il capo chino verso il pavimento dissi quella frase credendo fosse questo il motivo della mia visita.

<Potremmo definirla missione in effetti, figlia mia. Come tu ben sai Kyojuro Rengoku non può continuare il suo dovere di pilastro a causa delle ferite riportate nell'ultimo scontro, ferite che per quanto mi è stato detto continui ad addossarti la colpa. Non dovresti, si è trattata di una luna crescente, siete stati bravi a sopravvivere e proteggere tutti i passeggeri. Tornando a noi..dalle prime luci dell'alba abbiamo dialogato riguardo  ad una nostra idea in comune, l'addestramento per diventare il nuovo pilastro delle Fiamme.>

<Ma padre...io...>

<So del corvo, so che hai richiesto l'aiuto di altri due pilastri e di medici per i feriti, proprio questo tuo gesto mi ha fatto pensare che tu sei pronta. Sapevi di non riuscirci da sola, preoccupandoti per le persone a bordo del treno molto più di quanto ti sia preoccupata per te stessa, questo tuo altruismo sono certo che tu sei pronta.>

<Io...devo andare..> non dissi nient'altro, mi alzai da terra correndo in una sola direzione, a testa bassa così raggiunsi l'unico luogo in cui nessuno mi avrebbe mai trovato, se non una singola persona.

Mi misi seduta vicino la riva, stringendo i fili d'erba fra le dita mentre sull'acqua un riflesso affiancava il mio.

<Vedo che ormai questo luogo appartiene più a te che a me> la voce di Tomioka divenne la prima cosa positiva di quella giornata.

Si mise al mio fianco tenendo lo sguardo rivolto avanti a se prima di portarlo nella mia direzione, studiai ogni sua mossa dallo specchio d'acqua che ci affiancava, mi sorrise con dolcezza posando la mano fra le mie spalle, beandomi di dolci carezze, che stesse cercando di confortarmi?

<Probabilmente ho capito cosa ti rende così cupa oggi, Rengoku mi aveva parlato della sua idea di lasciarti il posto di pilastro...non credevo lo avesse fatto così presto.>

<Io non sono portata per questo ruolo. Non sono come tutti credono, io ho mandato il corvo da te perché avevo paura, non è stato un atto di altruismo. Era solo puro egoismo.>

<Alcune volte persino l'egoismo ci fa fare cose da altruisti.> Disse quelle parole dopo aver stretto con dolcezza la mia mascella fra le dita, affondando appena nelle guance, obbligandomi a voltare lo sguardo verso di lui.

<Non dovresti dire "io non sono portata" ma "io ho paura", saresti molto più convincente dicendo la realtà lo sai vero? E poi..non sei da sola. Hai Rengoku ed il capofamiglia a darti appoggio, fanno il tifo per te...facciamo direi è più corretto> le ultime parole le disse quasi in un sussurro, lasciando la presa e riportando l'attenzione verso i nostri riflessi.

Non ci abitueremo mai a questa situazione, come io non mi abituerò mai all'idea di avere i suoi sorrisi migliori riservati solo a momenti come questi, in cui avevo bisogno di qualcuno e lui era lì per me.

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora