Tomioka Pov's
Non sapevo come fosse possibile passare dal volerla ignorare al desiderarla con tutto me stesso, seduta al mio fianco o ad allenarsi in mia presenza solo per poterla osservare, aver assaggiato quella volta le sue labbra mi ha reso dipendente da esse bramandole come il più prezioso dei tesori.
Incrociare quei suoi occhi, sentire il suo profumo o pettinare i morbidi capelli che aveva, tutto questo era divenuto il mio modo di dimostrarle ciò che non ero in grado di dire e, a quanto pare, neanche lei. Quel giorno, sul treno, vederla piangere per Rengoku mentre si gettava contro il demone mi mise un peso sopra il cuore, ero arrabbiato e desideravo la morte di quel dannato con tutto me stesso per quelle lacrime a rigarle il volto, d'altro canto però ero felice di vederla esprimere tutta la sua rabbia, utilizzandola come punto di forza, eppure continuavo a domandarmi:
Perché quel demone non rispondeva agli attacchi?
Si limitava ad evitarla, schivare i suoi attacchi e ridere di lei, aveva mille possibilità di colpirla e finirla all'istante ma ha preferito non farlo.
Sentii le sue dita stringere il tessuto della mia divisa all'altezza del petto, era ancora preoccupata per questa storia del pilastro, dell'addestramento e continuava a darsi colpe per lo stato in cui era Rengoku. Forse avevamo torto, non era tagliata per fare il pilastro, per un ruolo del genere bisogna avere sangue freddo ed controllo e lei adesso sta imparando a mostrare le sue emozioni sfruttandole come arma per difendere gli altri, in alcuni casi però non era saggio farsi guidare da loro.
<Sei ancora preoccupata per ciò che è accaduto prima?> A voce bassa mormorai quelle parole, limitandomi ad avvolgerla con un braccio attorno ai fianchi per tenerla più stretta al me, per farla sentire protetta, il mio modo di dirle che ci sarò sempre.
<Tu non hai mai paura di qualcosa?> Inarcai le sopracciglia con fare confuso a quella domanda, poco dopo riprese a parlare <sei sempre così sicuro di te, sai cosa devi fare e come farlo, non hai ripensamenti..>
<Non sempre le persone sono ciò che mostrano, o quel che vedi di loro delle volte non è mai la realtà. Ognuno ha i suoi segreti e le sue paure, il fatto sta nel saper nascondere e mascherare il tutto. Dovresti provarci, non dare troppo peso alle cose che accadono e concentrati solo su ciò che importa, al momento esempio hai mille domande sulla tua promozione a pilastro. È come quando bisogna studiare qualcosa, non devi farti mille domande assieme ma una alla volta, passando alla prossima solo quando senti di aver trovato realmente la risposta che credi giusta.>
Il suo sorriso divenne il più bello fra tutti gli spettacoli, persino una cosa più grande di noi come la natura non poteva darmi una vista migliore.
Mi strinse a sé circondandomi con le braccia il collo, una mano dietro la mia testa e l'altra a stringere il tessuto del mio haori fra le mie spalle, le sue dita poi scivolarono con dolcezza fra le ciocche di capelli, sfiorando con un tocco gentile il mio collo mentre dei strani ma piacevoli brividi accompagnarono i suoi movimenti, la lasciai fare fino a che non fermò quelle dolci attenzioni posando entrambe le mani sulle mie spalle.
<Grazie..sei sempre qui ad ascoltarmi, credo di essere un peso anche per te con tutti questi problemi che->
Iniziò a dire cose tanto assurde, dovevo fermarla, così stringendola contro il mio petto imprigionata fra le mie braccia la trascinai sulle mie gambe ed unii nuovamente le labbra alle sue, mi creavano dipendenza e come tale ne avevo bisogno sempre di più. Lei dapprima spiazzata dal mio gesto non ci mise molto a rilassarsi, accarezzandomi le guance con le dita e ricambiando il mio bacio.
A malincuore quel momento si concluse quando entrambi non avevamo più fiato, il suo modo di guardarmi con le labbra appena schiuse e gonfie non migliorarono il mio stato mentale, poco dopo la vidi nascondere il viso contro l'incavo del mio collo facendosi piccola fra le mie braccia. A quanto pare eravamo in due a doverci ancora abituare.
<Gli altri ti staranno cercando, saranno preoccupati, dovresti andare da loro a chiedere un po'di tempo per pensarci>
<Non si era già capito dalla mia fuga per caso?>
La sua voce era ovattata, quel suo modo di fare mi fece ridacchiare appena facendole alzare velocemente la testa verso di me, gli occhi spalancati e lo stupore a regnare sovrano sul suo viso, dopo il suo splendido sorriso ovviamente.
<Allora anche tu sai ridere! Stai sempre con quel muso lungo, credevo di non riuscire mai a vedere un'espressione diversa>
<Se vuoi smetto di ridere> feci il finto offeso inarcando le sopracciglia, stringendo appena la presa sui suoi fianchi per avvicinarla maggiormente a me, lentamente.
<Io non ho detto questo...>
Mi bastò quel gesto, avere il controllo sul suo corpo le faceva perdere ogni sicurezza tornando la ragazza innocente dei primi giorni, che impacciata si scontrava con la mia schiena, che tremava di freddo ma non voleva infastidirmi.
T/N Pov's
<Allora spiegami cosa hai detto, credo di non aver capito bene>
Alzai appena gli occhi al cielo in quel momento, concentrandoli poi sul motivo a scacchi del suo haori, in quel momento era meglio spostare l'attenzione su altro piuttosto che su di lui. Sapeva di avermi in pugno, sapeva anche come gestire la cosa a suo favore ed io non trovavo vie di fuga, forse non volevo neanche fuggire.
<Hai capito benissimo cosa ho detto!> Alzai appena la voce mentre facevo il tragico errore, tanto fatale quanto piacevole, di unire gli occhi ai suoi vedendolo sorridere con fare fiero.
Ancora una volta dimostrava questo suo lato migliore solamente quando eravamo da soli, tutto per me, solo con me, nel posto dove mano a mano ho schiarito i miei pensieri che lo riguardavano.
<Non alzare la voce...credo di essere abbastanza vicino da riuscire a sentirti...ma se vuoi mi avvicinò ancora> era affascinante come riusciva a cambiare atteggiamento in pochi minuti, mantenendo la sua parola ed avvicinarsi a tal punto da far sfiorare i nostri nasi, un sospiro caldo colpì le mie labbra e poi le sue a zittire ogni mio tentativo di protesta.
Questo suo lato era uno dei più belli, riuscivo a sentire quanto avesse bisogno di quelle attenzioni, di quell'affetto, tanto quanto ne cercavo io, eppure riusciva a trasformarsi in un'altra persona, a controllarmi e soggiogarmi per ricevere ciò che più desiderava, nonostante tutto però non sarei mai evasa da quella prigionia.
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanfictionL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...