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<La mamma ha detto cosa prendere?> Il ragazzo teneva in spalla una cesta in bambù, la stessa in cui nel mio sogno dove ero ancora una bambina mi nascose mia madre.

<Ha detto di prendere alcune erbe per la zuppa e del pane, riso...uhm.... poi anche del sale> pressai l'indice contro il mento con fare pensieroso, intanto Youta si diresse verso la prima delle nostre tappe, lasciandomi parte del denaro donatoci da nostra madre.

<Tu va pure avanti, in questo modo faremo prima e poi sai meglio di me quali erbe prendere> mi mostrò un sorriso dolce prima di lasciarmi andare verso il negozio poco più avanti.

All'entrata vi erano delle casse contenenti legna e carbone, in caso qualcuno volesse acquistarli, varcai la porta aperta e mi osservai intorno cercando qualcuno a cui chiedere informazioni.

<Uhm...buongiorno! Vorrei prendere alcune erbe...forse non c'è nessuno> vagai fra i vari scaffali in cerca di un qualche addetto, un negoziante a cui chiedere aiuto ma incontrai solamente un secondo cliente, era incappucciato nascondendo parte del volto e tutto il corpo con un mantello, quando incrociai il mio sguardo assieme al suo spalancai gli occhi sbalordita.

Ero...ero io.

Mi afferrò le braccia e mi attirò verso di sé, prima di spingermi contro la parete, con forza, tanto da farmi sbattere la parte posteriore della testa contro il muro.

<Devi svegliarti! Tutto questo è solo un sogno! Svegliati!>

Il tempo di udire quelle parole, aprire nuovamente gli occhi che mi ritrovai a terra, del sangue scendeva da dietro la mia testa e me ne accorsi solo dopo aver posato le dita sulla ferita, ero da sola in quel negozio e tutto il via vai nella strada sembrava essere sparito.

<Un... un sogno?> Mentre mi ponevo quella domanda notai il mio abbigliamento diverso da quello che ricordavo, il mio kimono casalingo divenne una divisa ed al mio fianco una katana dal fodero nero-bluastro era bloccata dalla mia cintura mentre un haori dalle fiamme azzurre mi cingeva le spalle.

Come avevo fatto a cascarci tanto facilmente? Abbagliata da quella felicità avevo perso di vista quale delle due fosse realmente la mia vita.

Per quanto doloroso poteva essere purtroppo mi ero svegliata ancora all'interno del sogno, dovevo trovare un modo per uscire da questa prigione di nostalgia o sarà tutto finito per me, ancora prima di cominciare.

Mi alzai per uscire velocemente dal negozio e la figura di mio fratello mi bloccò la strada, mia madre al suo fianco.

<Ci stavate mettendo troppo così sono passata a controllare...T/N... cos'è quel vestito? Ed i tuoi capelli? Quella spada...>

Mia madre mi guardò perplessa mentre i miei occhi si riempirono di lacrime, erano una finzione, non erano reali, lo so bene, ma quella voce e quegli occhi mi mancavano così tanto, assieme alle attenzioni di mio fratello.

<Sorellina..che hai?>

Senza rispondere voltai le spalle ad entrambi ed iniziai a correre il più velocemente possibile, cercando un modo per svegliarmi, alle mie spalle la voce di mia madre che piangeva disperata e mi chiamava andava mano a mano scomparendo sgretolando solamente di più il mio cuore e la mia sanità mentale.

<Cosa farebbe Rengoku per svegliarsi...? Solitamente ci si da dei pizzichi ma non credo che questo basti..>

Osservai la katana al mio fianco, con le mani che tremavano appena strinsi l'elsa fra le dita e la sfoderai puntando la lama contro il mio stesso petto, sul punto esatto in cui si trovava il mio cuore.
Se il mio modo di pensare era esatto mi sarei svegliata in un attimo, al contrario se sbagliavo avrei perso la vita inutilmente senza neanche guardare per un ultima volta gli occhi bluastri del corvino.

Nel momento esatto in cui mi trafissi con la katana riaprii gli occhi nel vagone del treno, all'interno una strana melma ricopriva le pareti e dei tentacoli cercavano di fare del male ad alcuni passeggeri, me compresa, la lama infuocata di Rengoku però li distrusse uno dopo l'altro.

<Sono felice di vederti sveglia, devi correre ad aiutare il giovane Tanjiro, ci sono dei feriti ma non troppo gravi....fidati di me e corri!>

Neanche il tempo di farmi ben spiegare la situazione che il biondo riprese il suo sterminio di tentacoli, ha detto che vi erano alcuni feriti, che erano in difficoltà e per di più difendere un intero treno era un impresa impossibile anche per lui.

Attraversai il vagone di corsa, i respiri affannati di chi stava per andare nel panico, le gambe tremarono appena tanti da obbligarmi ad aggrapparmi contro le sbarre attorno all'uscita del vagone per evitare di cadere fra le rotaie.

"Se senti di non riuscirci, di essere in pericolo o per qualsiasi altra cosa manda il tuo corvo da me"

So che non avrei avuto nulla da temere, ne sono consapevole, ma la paura prese il sopravvento facendomi richiamare il corvo con un solo fischio, fortunatamente era lì nelle vicinanze che ci seguiva a battiti d'ali, non ci mise troppo a raggiungermi e posarsi sul mio braccio.

<Per favore, vola il più veloce che puoi da lui, corri da Tomioka ed avvisa dei medici..i-io ho paura, non credo di farcela. Non sono pronta>

L'animale non perse tempo, appena finito di parlare fece come detto volando via da me il più velocemente del solito, nel mio piccolo cercai di placarmi con dei respiri profondi, non dovevo farmi prendere dal panico ma resistere fino a che Tomioka non sarà qui.

Probabilmente ci voleva l'intera nottata prima del suo arrivo ma a me andava bene così, appena questo inferno sarebbe finito avrei cercato di capire meglio i miei sentimenti, magari a causa del mio sogno o forse avere la morte così vicino mi faceva desiderare di averlo qui per sentirmi sicura e forte, solo in sua presenza sarei riuscita a dare il mio massimo.

Le grida di Tanjiro ed Inosuke si sentivano fino a qui, eppure loro dovevano essere qualche vagone più avanti, verso la testa, così mi arrampicai di lato per riuscire a salire sul tetto del treno, raggiungendoli il più in fretta possibile.

Erano circondati da tentacoli completamente ricoperti da occhi, per qualche motivo Tanjiro aveva la lama puntata contro il suo stesso collo così spalancai le palpebre, il primo dei miei incubi si sarebbe avverato così? Avanti i miei stessi occhi?

No, non sarebbe accaduto, non finché ero in grado di reggere la mia spada.

<Respirazione della Fiamma: Primo Kata, Fuoco Inconsapevole> con la prima forma scattai velocemente incontro a quegli occhi, tagliando di netto ciò che si piazzava sul mio cammino.

<Quarta Forma: Ondulazione della Fiamma in Fiore> appena raggiunto il ragazzo mi piazzai avanti a lui, cambiando non solo Kata ma anche direzione della lama, girando il polso per averla di lato lasciando che siano le fiamme a proteggere non solo me anche il rosso alle mie spalle.

<Non guardare i suoi occhi! Ti rimanderà nel sogno tante volte da confonderti!>

In questo ero imbattibile, odiavo quando le persone mi guardavano negli occhi poiché riuscivano a capire in un istante come mi sentissi, ero un libro aperto così debole tanto da privilegiare con tale gesto poche persone.

<Alzati Tanjiro, vediamo di finire questo inferno e tornare a casa>

Si rialzò da terra affiancandomi, stringendo la sua katana in una mano e sorridendomi, mi sporsi appena quando vidi Inosuke gettarsi in quel tunnel di occhi azzurri scoprendo l'osso alla fine di esso.

<Dobbiamo distruggerlo! Corri!>

Non mi serviva sentire altro, mi gettai assieme a lui chiudendo gli occhi, ricordando bene dove dovevo colpire non mi serviva rischiare di perdere il controllo. Sfruttai l'allenamento con Giyu, presi respiri profondi nel mentre che cadevo verso il mio obiettivo per poi sfruttare uno dei Kata per aiutarlo nell'uccidere il demone.

<Respirazione della Fiamma: Terza Forma. Universo Ardente>

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora