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Passai così i giorni a seguire dell'esame, con un biondino fifone che mi perseguitava e non faceva altro che chiamarmi con strani nomignoli dolci come se lo conoscessi da una vita.

Più volte avevo pensato di farlo mangiare vivo da qualche demone, ma puntualmente perdeva i sensi, risvegliandosi nei panni di un guerriero formidabile e sterminando i nemici, maledizione.

Ovviamente io non ero da meno, cercavo di non sporcare con il loro sangue il mio haori, sembrava abbastanza semplice come cosa e difatti alla mattina del settimo giorno era ricoperto da un leggero strato di polvere, per il resto sembrava tutto normale come il primo giorno in cui ero arrivata.

All'uscita della prova ritrovai solamente altre tre persone oltre a noi due, a quanto pare in molti ci avevano abbandonato in quei giorni. Fra tutti notai l'haori ad onde di Tanjiro che mi sorrise non appena vide che ero lì, sana e salva.

Mi affiancò quando eravamo in riga avanti alle sorelle, si voltò verso di me senza staccare gli occhi cremisi dai miei e la cosa mi mise abbastanza in imbarazzo, dall'altro lato invece avevo Zenitsu che iniziava a piagnucolare dicendo che era sopravvissuto per pura fortuna.

Per quanto mi possa infastidire sono l'unica testimone di quanto potenziale lui abbia in realtà, che era una forza della natura e neanche se ne rendeva conto, ovviamente tutto questo me lo sarei tenuta per me. Quello già si è preso troppa confidenza, potrebbe scambiare queste parole come proposta di matrimonio.

-Sono felice di vedere che stai bene, stavo iniziando a preoccuparmi sai? Ti sei gettata nella foresta senza neanche darmi il tempo di darti la buona fortuna.

-Non mi serve la fortuna, se ricordi bene da piccoli ero sempre io che vincevo la lotta. E poi arrivava tua madre per ripulirci dalla polvere del terreno che avevamo addosso. Appena possibile voglio venire a salutarla.

A quelle parole notai il suo sguardo incupirsi, abbassando gli occhi per pochi istanti verso il terreno con un sorriso amareggiato in volto, il che mi fece storcere le sopracciglia con fare confuso, temendo il peggio.

-Piacerebbe anche a lei se solo fosse ancora qui..

Notai un filo di tristezza liberarsi da quel caldo sorriso creato come un muro che nascondeva il suo reale stato d'animo.
Per quanto possa essere fisicamente cambiato non lo sarà mai emotivamente.

Rimarrà sempre il piccolo Tanjiro amichevole e affettuoso che nasconde il proprio dolore con un sorriso per evitare di condividerlo con altri.

-Mi dispiace...

Dissi prendendo istintivamente la sua mano e stringendola appena fra le mie dita, inizialmente vidi le sue guance prendere un colorito più caldo e roseo ma non ne capivo il motivo, solo quando strinse a sua volta la mia mano fra le sue con un sorriso amorevole notai del gesto appena fatto da me, non potei fare a meno quindi di abbassare gli occhi a terra e nascondere il calore delle mie guance con qualche ciocca di capelli.

-Sei rimasta la stessa di sempre, sai? Provi a fare la dura ma alla fine ti sciogli come nulla

Si fece scappare una risata beccandosi un pugno scherzoso sulla spalla da parte mia, le due gemelle però interrompono il nostro piccolo momento di ricordi, mostrandoci vari pezzi di metallo per farci scegliere quale utilizzare per la nostra katana personale.

Scelsi quello più in fondo, era di un colore cupo dai riflessi bluastri, quando lo vidi mi ha ricordato la notte, i pericoli che nascondeva ma la bellezza che mostrava con il suo cielo ricolmo di stelle.

Notai Kanao pronta per ritornare alla nostra casa, sembrava aspettarmi, così osservai Tanjiro e con un piccolo inchino lo salutai andando poi verso la ragazza, silenziosa come sempre ma magari non tanto male come mi immaginavo.

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-Eccola qui la nostra nuova cacciatrice di demoni!

Kyojuro gridò quelle parole, come se non urlasse già di suo, circondandomi con le sue braccia e stringendomi contro il suo petto, sapendo quanto la cosa mi infastidisse, difatti si mise a ridere mentre io cercavo in tutti i modi di liberarmi dimenandomi nella sua morsa fatale.

-Si sta comportando meglio lei che te sai?

Uzui disse quelle parole alzando gli occhi al cielo, tornando a cercare la pace sotto l'ombra di un albero sotto il quale si era steso, pace però che non sarebbe mai arrivata. Chiuse nuovamente le palpebre eppure il pilastro della Fiamma non ne voleva sapere di cambiare atteggiamento, difatti mi afferrò le spalle fra le mani e puntó gli occhi dorati nei miei, sorridendo ampiamente.

-Adesso potrai venire in missione con il tuo maestro, non sarò io a deciderlo ovviamente ma se servirà so che posso contare su di te.

Sentii gracchiare da sopra le nostre teste, volevo tanto spostare lo sguardo altrove ma i suoi occhi mi tenevano intrappolata nel suo sguardo, sentivo il volto andare a fuoco per la troppa vicinanza che aveva e per qualche strano motivo mi ritrovai nella mia mente l'immagine del ragazzo dai capelli cremisi.

Nascosi il volto fra le mani ed annuii vivacemente liberandomi di conseguenza dalla sua presa, fuggendo poi altrove seguita da un volatile dal piumaggio nero, un corvo che si posò direttamente sulla mia spalla mentre poggiai la schiena contro la parete.

-Svegliati. Svegliati. Svegliati.

Mi diedi più schiaffi sulle guance per poi lasciarmi cadere a terra, scivolando sul legno della casa con la schiena sino a ritrovarmi seduta a terra, liberandomi di un sospiro.

-E così anche tu hai perso tutto...vero, Tanjiro?

Parlai fra me e me, mi feci quella domanda rispondendo io per lui, afferrando una parte del mio kimono nella zona del petto e stringendo il tessuto, potevo capire il suo dolore.

Sapevo cosa significasse perdere la propria famiglia, sapendo che per quanto tu possa sforzarti non troverai mai persone in grado di rimpiazzarle. Cercavo di essere forte, di camminare a testa alta fiera di essere ancora viva, ma quando mi ritrovavo da sola iniziavo puntualmente a cavalcare con la fantasia cercando di immaginare come sarebbe la mia vita adesso se non fosse mai successo nulla.

-T/N?

Mi sentii chiamare da una voce calda e rilassante, così cercai di reprimere tutti quei sentimenti nella parte più remota del mio cuore ed alzai lo sguardo verso di lui con un espressione neutrale in volto, ritrovandomi gli occhi azzurri di Tomioka che mi guardavano dall'alto verso il basso con la sua solita espressione apatica. Qualche ciocca di capelli gli cadeva ribelle sulla fronte mentre il leggero vento che si era alzato faceva smuovere la sua coda di cavallo bassa e scompigliata.

-Tuo padre ti sta cercando, non dovresti farlo aspettare.

Annuì velocemente per poi alzarmi da terra, sgrullandomi la polvere dai pantaloni e superare la sua figura con qualche passo, bloccata però dalle sue parole a seguire.

-Ti faccio i miei complimenti, hai superato l'esame.

-Ti ringrazio infinitamente

Risposi con fare gentile voltandomi per pochi istanti nella sua direzione, chinandomi in una riverenza di rispetto prima di fuggire da mio padre per scoprire il motivo per cui mi desiderava.

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora