La mattina a seguire mi alzai di buon ora, tutto per via del corvino che già era poggiato alla mia porta, a quanto pare non era terminato il nostro allenamento, ed io che pensavo di essermi salvata. Con un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire dalla sottoscritta disse che dovevo seguirlo, così misi dei vestiti comodi invece della solita divisa, tenendo con me solamente la katana ed il mio Haori in fiamme blu.
<Sono pronta, dove dobbiamo andare di tanto lontano da dovermi alzare così presto?> Mugolai quelle parole stropicciando gli occhi con il dorso delle mani, seguendolo verso la villa delle farfalle.
Per quale motivo mi stava portando qui?
<Ti allenerai assieme a loro, ripassare le basi non farà male. Io sarò qui a correggerti ed affrontarti non appena sarai pronta> non si voltò neanche per sbaglio nel mentre diceva quelle parole, non riuscivo a capirlo.
Delle volte era la persona più gentile mai esistita, altre ancora sembrava anche timido e riservato, adesso invece era tornato il Tomioka apatico di sempre. Iniziai ad osservare la sua figura da dietro, emanava calma e mi rilassava anche solo sapere che lui era lì con me.
Lui continuava a parlare riguardo alle mie mancanze, in ciò che dovevo migliorarmi ed io risposi con un verso di approvazione, un mhmhh che faceva notare fin troppo bene quanto in verità non avevo ascoltato le sue parole.
A quanto pare mi scoprì troppo in fretta, si fermò sul posto voltandosi nella mia direzione, andai a sbattere contro il suo petto ancora imbambolata nei miei pensieri, solo allora mi ripresi dal mio stato di trans.
<Mi ascolti quando parlo? Hai la testa fra le nuvole oggi>
Mi guardò con gli occhi socchiusi, facendo slittare il suo sguardo lungo tutta la mia figura quando mi allontanai da lui imbarazzata, io pressai le labbra in una linea linea retta cercando di salvarmi da quella situazione.
<Ti ho fatto una domanda, sarebbe buona norma rispondere> sentivo i suoi occhi insistere nella ricerca dei miei, come per cercare di capire cosa mi passasse per la testa.
<Non ho nulla, sono solo assonnata. Andiamo?> A testa bassa lo superai riprendendo a camminare verso la villa, superando l'ingresso principale con il corvino alle spalle e, prima a tutto, sentii le solite grida del biondino che si rifiutava di prendere la sua medicina.
<Giuro che adesso lo ammazzo> ringhiai al fianco del ragazzo, le mani chiuse in due pugni dopo aver spalancato con forza la porta, facendola sbattere per attirare la sua attenzione.
<Ciao amore mio! È così bello vederti di prima mattina! Sapevo che non potevi resistermi> iniziò con la sua solita cantilena, alzai gli occhi al cielo facendolo sobbalzare sul posto, probabilmente aveva intuito le mie intenzioni.
<Hai finito di chiamarmi in questo modo o devo fartelo entrare in testa?> A passo svelto mi avvicinai, le mani contro i fianchi con l'indice che ticchettava sulla stoffa del kimono, ormai di fianco al letto di Zenitsu.
<Sei così timida...che carina! Tanjiro guarda! Sono certo che mi ama!>
<Di questo passo ti farai uccidere> il rosso si portò una mano sulla fronte scuotendo la testa con fare rassegnato, nel mentre alle mie spalle Shinobu affiancò Tomioka, intenti a godersi il teatrino che questo qui stava creando.
<Adesso mi hai stufato!> Bastò vedermi arrabbiata in quel modo per farlo mettere ad urlare, così afferrai dalla mano della ragazza dai codini blu il bicchiere contenente la medicina, versandolo tutto nella sua bocca.
Non mi serviva picchiarlo, ci bastava quel saporaccio a farlo soffrire abbastanza, era soddisfacente.
<Ogni mattina aspetterò te per dargli la medicina, sono due giorni che riesci a dargliela nonostante le sue lamentele..> la povera ragazza disse quelle parole emanando pietà e rassegnazione, poverina, tutta colpa di Zenitsu.
<Servono le maniere forti, o non capirà nulla. E poi non puoi metterti ad urlare in questo modo di prima mattina, in un infermeria con delle persone che riposano. Se continuerai a farlo ti prenderò a pugni>
Dopo quelle parole mi voltai verso i pilastri, intenti a parlare fra di loro nonostante i loro sguardi erano posati su di noi, vidi Shinobu sorridere prima di andarsene, posando una mano sulla spalla di Tomioka e facendola scivolare via prima di scomparire dietro la porta.
<Volevo chiedere di aggiungere anche lei nel vostro programma di allenamento, sotto la mia sorveglianza> lui fece qualche passo verso di noi, mettendo in soggezione la ragazza con i codini, lei però si ricompose quasi subito annuendo sicura di sé, reggendo il suo sguardo.
<Certamente, gli altri due a quanto pare sono già pronti quindi possiamo andare.> Detto quello chiese permesso al pilastro, superandolo e facendo da guida a Tanjiro ed Inosuke verso il luogo d'addestramento, Giyu però con un cenno della mano fece quasi la galanteria di invitarmi a passare, affiancandomi nel piccolo corridoio.
<La prima prova può sembrare semplice, è il tipico acchiapparello. Serve per migliorare la vostra agilità e velocità, dovrete riuscire a prendere la signorina Kanao anche se credo che per te sarà facile> la giovane iniziò con le spiegazioni una volta ferma al centro di una stanza enorme e spaziosa, completamente in legno dal pavimento lucido, voltandosi verso di me alle mie ultime parole.
<Lei infatti dovrà riuscire a prendere me, essendo entrambe eredi sarebbe troppo facile come cosa> Tomioka disse quelle parole superandomi, affiancando anche se a distanza la giovane Kanao.
<È sicuro di voler fare in quest->
<Sicurissimo, ora impegnati e smettila di lamentarti>
Mentre lui aspettava solamente una mia mossa Tanjiro iniziò per primo ad inseguire Kanao, come immaginavo lei senza troppi sforzi riusciva a distanziarlo ed evitarlo facilmente, persino nel bosco riusciva a tenermi il passo. Facile contro di lei? Non lo sarebbe stato neanche per me, figuriamoci contro Tomioka.
<Allora? Sto aspettando io> il diretto interessato allacciò le braccia al petto, chiudendo gli occhi mentre ticchettava le dita sul tessuto del proprio haori metà rosso e metà a scacchi.
Presi un respiro profondo, cercando di ignorare le tre ragazzine che presero a fare il tifo non solo per Tanjiro, ma anche per me, chiusi gli occhi solamente per pochi istanti prima di scattare nella sua direzione.
Mi avvicinavo velocemente, ero convinta di riuscire anche solo ad afferrare una parte del suo kimono, dovevo farlo per convincermi di non aver buttato questi ultimi anni di fatica e sudore al vento.
Allungai la mano verso di lui, sfiorai appena con i polpastrelli il tessuto morbido che lo copriva, i suoi occhi ancora chiusi.
Potevo farcela, dovevo farcela.
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanficL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...