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Mi piacerebbe sapere come stai, se nelle tue missioni non hai riportato ferite, se almeno una volta i nostri sguardi si sono intrecciati attraverso una stella od una nuvola, se ti manco almeno una parte di quanto tu manchi a me.

Accartocciai quell'ennesimo foglio di carta, come tutti gli altri raggiunse ben presto il pavimento ed ero consapevole che quelle lettere non gli sarebbero comunque arrivate, non sapendo dove si trovasse realmente. Ma dovevo mettere i miei sentimenti, le mie perplessità e paure per scritto, parlandone a me stessa attraverso l'inchiostro di un pennello, riflettendo su ciò che torturava la mia anima.

Quanto vorrei dirglielo, era passato solamente un mese ma pareva già inverno per la neve che copriva le montagne, facendo da sfondo ad una foresta che non voleva smettere di vivere.

Ora ero un pilastro, anche se la cerimonia ufficiale sarà celebrata il mese prossimo ero già riconosciuta come tale. È stato un periodo infernale, ogni giorno per tutti i giorni allenamenti senza sosta fino a che non riuscii a battermi senza cedere non solo con Rengoku, ma anche con Shinobu e Mitsuri sotto richiesta del più grande.

<A cosa stai pensando mia erede? Oh scusa, ora non lo sei più.>

Il biondo fece la sua entrata liberandosi di una risata per le proprie parole, sorridendo poi mentre si affiancava evitando di calpestare ogni singolo foglio. Solo quando mi si mise accanto notai che fra le mani teneva il suo solito mantello bianco e rosso, invece di indossarlo.

Lo guardai con fare un po'curioso, confusa più che altro.

<Ora che sei tu il pilastro delle fiamme io non ne ho bisogno, starà meglio a te> mi fece un piccolo occhiolino divertito, a quanto pare adesso aveva preso il vizio di lanciare queste frecciatine nei miei confronti solo per vedermi innervosire.

<Smettila, sai già la risposta. Quel mantello è tuo, lo avrei indossato in un'eventuale perdita che non c'è stata, per fortuna direi. Io voglio rimanere con questo che mi hai regalato quella sera prima dell'esame..>

Strinsi il tessuto del mantello da me citato, ancora in ottime condizioni nonostante tutto ciò che ha passato, abbiamo passato, le mie fiamme azzurre saranno riconosciute tanto quanto le sue rosse ed ardenti, sventolando alle mie spalle ed ammaliando le persone a cui avrò salvato la vita, proprio come l'effetto che lui ha sempre regalato.

<Se non sono morto è perché con me c'era una ragazza. Davvero forte ed eccezionale nei combattimenti che però non ha creduto in se stessa, ma mi ha salvato la vita. Devo ancora ringraziarti in qualche modo>

Strinse appena i capelli dietro la mia testa solo per far unire le nostre fronti, sorridendo come sempre ed accarezzando appena la cute, con l'altra mano invece prese le mie togliendole dal foglio ancora bianco.

<Promettimi che qualsiasi cosa accada non tornerai a smettere di sorridere, che nonostante le avversità ritaglierai un posto tutto per te così da ripeterti che tutto andrà bene. Devi ridere e continuare ad illuminare le giornate altrui, riscaldando i cuori come il sole ardente che sei. Ora che sei un pilastro vedrai molta più sofferenza di questo mondo, più di quanta ne hai vista sino ad ora, ma se tu sorriderai vedrai che andrà meglio ed anche le povere vittime dei demoni saranno sollevate>

<Perché sembra un discorso d'addio? Non mi dire che sto per essere mandata in missione...oppure...hai una malattia grave?!>

Spalancai gli occhi a quel solo pensiero, lui che invece tratteneva le risate mi diede un piccolo colpo sulla fronte dopo essersi staccato da me.

<Io ti faccio un discorso carino e tu pensi che sto per morire, non ti dirò più cose dolci allora!>

<Mi spaventi se te ne esci di punto in bianco così! Sembra che sta per finire il mond->

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora