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La neve sembrava non cessare di scendere, fiocco dopo fiocco appesantiva le mie spalle posandovi su di esse, colorando di bianco il mantello nero che portavo, unica fonte di calore.

Ero partita ormai da due giorni, anche sotto ordine del capofamiglia che però insistette per portare con me anche Tanjiro, Nezuko, Inosuke e Zenitsu convinto che il loro aiuto sarebbe stato d'impatto su un possibile scontro con la luna crescente.

<Stando a ciò che ci hanno raccontato al villaggio non dovrebbe mancare molto, qui vicino vi è una villa con lo stemma del giglio sul portone esterno>

Tanjiro sembrò notare la mia preoccupazione, cercando di confortarmi con quelle poche parole, per poi liberare le mie spalle dalla neve per me, posandovi la mano e stringendo appena la presa.

<Vedrai, andrà tutto bene>

<Sto cercando di fare il più in fretta possibile proprio per accertarmene...per di più il sole sta ormai per calare.>

Con voce ferma ed impassibile non voltai neanche lo sguardo per osservarlo, sapevo che lui non avevo colpe, eppure questo peso che mi soffocava il cuore mi impediva di mostrarmi in qualche modo rassicurata.

Proprio quando stavo ormai per perdere la speranza di arrivare in tempo notai un immenso portone in legno, un glicine color lilla era disegnato sulle travi, una lunga murata bianca faceva da confine per il giardino di quella casa.

Fermi avanti ad essa alzai lo sguardo al cielo, notando i nostri corvi ed il piccolo passerotto raggiungere l'edificio in pochi battiti d'ali così da avvisare del nostro arrivo, fui solleva nel vedere assieme a loro un altro corvo del legame, appartenente di sicuro a Tomioka.

<Siete i benvenuti, prego, accomodatevi pure>

I miei pensieri mi impedirono di concentrarmi su ciò che mi circondava, non notando così la figura di una ragazza dai lunghi capelli scuri, acciuffati in una coda bassa con qualche ciocca libera dalla prigionia di un nastro bianco, il suo abito era di un rosso acceso con delle petunie viola a decorarne i bordi.

La ringraziai con un cenno del capo avanzando oltre la sua figura non appena si mise al lato della colonna, proprio all'ingresso, ci pensò Tanjiro a ringraziarla al posto mio, chiedendo per di più le informazioni di cui avevamo bisogno.

Non mi serví ascoltare la risposta.

Era immobile, quasi per niente stupito della mia presenza, le ciocche corvine che come loro solito incorniciavano il volto pallido, illuminato dai due zaffiri che aveva per occhi. Alzò lo sguardo al cielo solo per pochi istanti, scuotendo la testa e liberandosi di un sospiro.

Per un attimo le mie preoccupazioni svanirono, era lì avanti ai miei occhi, sano e salvo, non che avessi dubbi ma non avrei commesso lo stesso errore fatto con Rengoku fidandomi di lui, non avrei rischiato di perderlo.

<Sei un incosciente, cosa diavolo ci fai qui?>

Mi riproverò con quelle parole solo dopo essermi avvicinata a lui, eppure non riuscì a togliermi il sorriso dal volto, almeno fino a che non cercai di apparire più minacciosa, quasi ringhiando la mia risposta.

<Sei tu l'idiota qui, hai una luna crescente alle costole, hai visto di cosa è capace. Anzi, potrei dire che sai perfettamente quanto può essere forte, io stessa ti ho raccontato quei fatti.>

<Perché fra tutti ha mandato proprio te..? Non hai capito che sei tu il bersaglio principale?> Quasi sospirò nel mormorare la prima domanda, alzando lo sguardo verso le prime stelle intente a macchiare il cielo, la notte ormai calava così in fretta.

<Sono in grado di->

<Ne riparleremo dopo, ora è meglio entrare>

Nonostante il suo tono sembrasse freddo e distaccato sentii le sue dita stringere con gentilezza il mio braccio, avvicinandomi a lui quanto bastava per accompagnarmi all'interno della casa, una mano dietro le mie spalle ed una pronta a sfoderare la sua lama in caso di necessità.

<È stato riferito dai sopravvissuti che eri tu il bersaglio, non cercare di convincermi del contrario>

Approfittai di quella vicinanza per mormorare a bassa voce quelle parole, come al solito volevo essere io l'ultima ad aprire bocca ed avere ragione, lui non era da meno.

<Appunto, perché prendersela con me se non per attirare te?>

Alzò un sopracciglio mentre assottigliò appena le palpebre, per poi sospirare e fermarsi poco distante dalla porta che tutti varcarono, trattenendomi per i fianchi al centro del corridoio ormai vuoto.

<Però sono felice di vederti qui>

Mi mostrò uno dei suoi sorrisi, così rari da scaldarmi il cuore ogni volta che mi graziava con tale visione.
Poco dopo abbassò lo sguardo verso la mia katana, notando che vi era qualcosa di diverso dal giorno in cui era partito, difatti la banalissima elsa di prima era stata rimpiazzata da delle fiamme, un simbolo di ciò che ora ero.

<Ero sicuro che ce l'avresti fatta>

<Giusto in tempo per correre a salvare la piccola principessa>

Alzai le sopracciglia con fare fiero, allacciando le braccia al petto e sollevando il mento, atteggiandomi quasi come Tengen.

<Sappiamo tutti che sta accadendo il contrario, lo sai vero?>

<Sei troppo narcisista Tomioka, mi dispiace dirtelo ma questa volta sarò io l'eroina della situazione.> Quasi mi misi a ridere in quel nostro discorso, eppure la mia espressione si fece seria, potrei dire malinconica, pensando a chi avrei dovuto affrontare.

<Sicura di volerlo essere?>

Era come se le nostre menti si collegavano, l'uno sentiva quello che l'altro provava, reagendo di conseguenza. Motivo per cui lui si accorse in brevi istanti cosa mi impediva di rallegrarmi.

<È compito mio proteggere le persone, anche se questo vuol dire andare contro la mia stessa famiglia>

Non riuscivo a leggere il suo sguardo, sembrava fiero, ma rattristato, orgoglioso delle mie parole ma in parte preoccupato per ciò che accadrà dal mio arrivo in poi.

Delle volte il destino sapeva essere così crudele, ma ormai avevo preso la mia decisione.

Proteggerò Tomioka, che lui lo voglia o meno, dimostrandogli che non ero più quella ragazza sbadata e confusa di qualche anno prima, ero in grado di badare a me stessa e combattere al suo fianco piuttosto che nascondermi alle sue spalle.

Avrei liberato mio fratello dalle catene dell'immortalità per donargli la pace che merita, affrontandolo a viso aperto, uccidendo una parte del mio cuore solamente per alleggerire il suo.

Avrei fatto del male alla mia anima per porre fine a tutto questo.

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Si! Sono viva!
No! Non mi uccidete!

Il mio piano era di regalarvi questo capitolo per Natale ma a quanto pare sono in ritardo, come sempre HAHAHAH

Vi voglio ringraziare per la pazienza mostrata, soprattutto per la personcina che mi ha fatto notare il mio errore di conteggio nel precedente capitolo. Non so ogni volta che contavo mi si tipo intrecciavano gli occhi quindi ero convinta di averne scritti 40 non 39 HAHAHAHA

Grazie grazie grazie!

Detto questo vi faccio i miei auguri in ritardo! Spero abbiate passato delle buone feste e nulla, fatemi sapere cosa ne pensate!

PS: anche se non vi rispondo leggo comunque ogni commento, non temete, ed ogni volta è una gioia immensa per me vedervi sclerare :)) continuate così biscotti!

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora