<Ormai il tuo è un vizio, ne sono certo, se non rimani da sola su questo maledetto tetto non sei tu>
Guardai con la coda dell'occhio il corvino alle mie spalle dopo aver sentito il suo borbottare, al contrario lui era nella sua tipica posa, braccia conserte e palpebre chiuse mentre con la schiena cercava supporto in qualsiasi cosa potesse essergli utile in quel momento.
<Disse colui che deve sempre cercare di apparire pensieroso e serio. Capisco il tuo desiderio di voler attirare l'attenzione cercando di ammaliare qualcuno, ma fidati non c'è alcun bisogno che t'impegni>
Con un sorrisetto divertito osservai come storse le sopracciglia, pressando le labbra in una linea dritta nel disperato tentativo di non mostrare quanto le mie parole lo imbarazzassero, voltandosi infine altrove dopo aver aperto gli occhi.
Era divertente vedere come in un istante possa passare da autoritario e severo al silenzio imbarazzante con un solo complimento.
<Hai già saputo le ultime novità, vero?>
Lui decise di cambiare argomento, avanzando di qualche passo solo quando smisi di ridacchiare, per poi affiancarmi ed osservare lo stesso paesaggio oltre la foresta, aspettando con pazienza di vedere il sole tramontare dietro le montagne.
<Si, siamo arrivati alla fine. Andremo in quel villaggio, li scoveremo e chiuderemo questa storia una volta per tutte>
Strinsi l'elsa della mia katana ancora rinfoderata, gesto che non sfuggì di certo agli occhi del corvino, tanto da farlo voltare nella mia direzione.
<Sei->
<Dovete smetterla di chiedermi se sono sicura della mia scelta, sto cercando di dimostrarlo in tutti i modi>
<Lo so, infatti volevo chiederti se sei pronta, non incerta. Fra poco di sicuro verremo convocati per partire, e tu non hai chiuso occhio o sbaglio?>
Mi morsi l'interno guancia, rimproverandomi di aver compreso male quelle che erano le sue reali intenzioni, per poi regalargli un piccolo sorriso con un cenno del capo, un semplice annuire per dimostrare che si, ero pronta e si, non avevo dormito.
Ma come si poteva dormire? Stavo per guidare degli uomini verso quella che poteva essere la loro ultima missione, il loro ultimo giorno di vita, dovevo fare del mio meglio per riportarli a casa.
Dovevo essere pronta a rivedere il volto di un fratello perduto, corrotto dal dolore e dalla sofferenza, nonostante non provassi rabbia o odio nei suoi confronti avevo un compito, proteggere l'umanità, liberarlo da questa differenza ed impedirgli di far provare ad altri ciò che abbiamo provato noi.<Mi hai per caso controllato Tomioka? Quindi sei uno di quelli che sbircia, capisco>
<Io-non ho guardato proprio nulla! Solo che ormai ti conosco, so che prima di partire ti metti qui>
<Tranquillo, ti stavo solo prendendo in giro, non serve darmi spiegazioni>
In una piccola risata scesi dal mio posto di vedetta, ritrovandomi a calpestare un manto erboso già di per sé mangiucchiato e rovinato, forse colpa di quello che prima era un cucciolo ed ora arrivava al mio ginocchio, cresciuto fin troppo in fretta.
<Ti ricordo che sono più grande di te, dovresti portare rispetto non prendermi in giro>
Con un piccolo sospiro di sollievo il ragazzo ci mise poco ad affiancarmi, osservando poi il portico della mia abitazione stranamente vuoto, di solito in questi casi accorreva come una freccia il mio fedele compagno di dormita, ed invece non vide neanche un'ombra muoversi.
<Forse oggi sono salvo dagli agguati di quell'animale>
<Suvvia, che sarà mai un capitombolo a terra con un cagnolino che ti fa le feste. Comunque no, Mizu è alla tenuta Rengoku, temevo che ci avrebbe seguito così ho chiesto di poterlo tenere, intendevo a casa mia ma sai com'è Kyojuro, fa sempre di testa sua>
In un sorriso divertito feci i miei primi passi verso l'entrata principale, ad attenderci già il primo gruppo di cacciatori, in testa vi era l'erede di Shinobu, silenziosa osservava una moneta, la stringeva fra le dita e ne scrutava ogni sfumatura facendola brillare a quei pochi raggi di sole ancora visibili, dove c'era lei c'era anche Shinobu.
<Finalmente siete arrivati, per vostra fortuna sono tornata in tempo dalla missione, o forse per mia visto che sono curiosa di vedervi combattere.>
Parli del diavolo ed ecco che spuntano le corna.
Anche se adesso a spuntare era lei, alle nostre spalle con un sorriso inizialmente tenero anche se per lo più agghiacciante, alcune volte faceva paura per le espressioni fintamente dolci che sapeva mostrare, aggiungendo poi quanto amasse sbucare così all'improvviso era particolarmente difficile non spaventarsi al suo arrivo, tranne se la si conosce da un po' di tempo ovviamente.
<Tre pilastri per una sola luna crescente? Non è un po' troppo?>
<Ti ricordo che quella luna crescente ha quasi ucciso un pilastro, devo ricordarti cosa è accaduto anche a Uzui? La prudenza non è mai troppa, per di più questa è la sua prima missione vera e propria da quando ha preso il posto di Rengoku, non me la perderei per nulla al mondo. O forse....volevi rimanere da solo con lei mhhh?>
Con un sorriso divertito e le palpebre socchiuse Shinobu si mise al mio fianco, osservando come il corvino riprese a fingersi furioso ed offeso, voltando lo sguardo altrove solamente per nascondere il suo imbarazzo.
<Te lo avevo detto che funziona>
La più grande si voltò nella mia direzione, nascondendo una risata dietro le proprie dita, facendo ridacchiare anche me.
<Quindi è lei che ti ha insegnato certi trucchetti, sei un->
<Medico eccezionale e magnifica consigliera, non serve lodarmi così tanto, ho ragione?>
Scossi appena la testa evitando di commentare, o anche solo una parola errata avrebbe fatto iniziare un battibecco infinito fra i due.
Fortunatamente la voce delle gemelle e del capofamiglia vennero in mio soccorso.<Sono arrivato in tempo, fortunatamente.>
Neanche il tempo di voltarci verso di lui che pilastri e cacciatori si inginocchiarono a terra con il capo abbassato.
<Ci tenevo a voler scambiare alcune parole con voi prima di partire. Mia cara figlia, è passato così tanto tempo, eri solo una bambina ed ora sei cresciuta abbastanza da poter affiancare gli altri pilastri, divenendo uno di loro. Sono così orgoglioso di te, sono certo che tornerai.
Tomioka, Shinobu, non vi dirò di proteggerla o difenderla, non ce n'è alcun bisogno, combattete al suo fianco, insieme e qualsiasi cosa accadrà sappiate che sarete sempre i miei adorati figli><La ringraziamo capofamiglia, le vostre parole sono di grande supporto per noi>
Shinobu fu la prima a parlare, per quanto mi riguardava rimasi in silenzio alzando lo sguardo verso di lui, sembrava così sofferente, così stanco di combattere contro quella maledizione, desiderando comunque di vederci prima di partire, potendo essere questa l'ultima volta.
<Ora non vi lascio perdere altro tempo, mi auguro di riavervi tutti a casa il prima possibile>
Si allontanò trattenendo qualche colpo di tosse, le gemelle a sorreggerlo e guidarlo verso casa mentre noi altri, ora al completo, ci voltammo verso l'uscita, varcandola poco dopo.
<È ora di farla finita una volta per tutte>
TADAAAAAAAA
Ormai inutile che vi chiedo perdono, so già che prima o poi mi ritrovo una minaccia di morte nella cassetta della posta, ne sono certa.Come si capisce già dal capitolo siamo sempre più vicini alla fine! Un po' mi mancherà questa storia, ma almeno facciamo finire questa tortura nei vostri confronti hahaha
Alla prossima biscotti, non si sa quando ma prossima 💞
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanfictionL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...