Quella mattina mi ero svegliata nel futon di Tomioka, il suo haori a farmi da coperta e la sua figura avanti la porta, fuori dalla stanza.
Riuscii ad intravedere l'ombra dei suoi capelli perennemente scompigliati in una coda disordinata, ma a lui andava bene così, senza il suo haori la divisa da cacciatore circondava perfettamente il suo corpo anche se, visto attraverso un ombra, probabilmente non dava il giusto effetto.Velocemente mi alzai da terra mettendo i miei vestiti puliti e piegati, lasciati al mio fianco la sera prima, a giudicare dalla leggera brezza rinfrescante che sentivo il sole doveva essere sorto da poco, spero solo che per una mia mancata capacità di non sapermi addormentare in luoghi decenti Giyu non abbia passato la notte fuori.
Non impiegai molto tempo a prepararmi, difatti in pochi minuti spalancai la porta di carta osservando imbarazzata il ragazzo, incontrai i suoi occhi blu mare e per qualche istante cedetti al desiderio di ammirarli ancora un po'.
<C'è qualcosa che devi dirmi?> con quella domanda ridusse in frantumi il mio momento di ammirazione, tornando con i piedi per terra e lo sguardo altrove, stringendo appena il suo haori piegato fra le braccia.
<N-no nulla, solo grazie per questa notte anche se non dovevi..ecco, tutto qui.> Alzai verso di lui le mani con sopra l'abito del ragazzo piegato, inchinandomi appena in segno di gratitudine con lo sguardo basso, timorosa di incontrare dinuovo i suoi occhi e annegare ancora una volta in quel blu così profondo.
<Non serve chiedere scusa, magari la prossima volta cerca di dormire. Se hai problemi con qualcuno piuttosto che abituarti trova una soluzione.> Il suo tono sembrava privo di emozioni, non riuscivo a capire se fosse un rimprovero o un consiglio.
Annuii semplicemente in risposta, lui si mise l'haori subito dopo e prese a camminare, avanzò di qualche passo prima di voltarsi bella mia direzione, non di molto certo, abbastanza da squadrarmi con la coda dell'occhio.
<Andiamo, partiamo subito così arriveremo presto>
<Partite di già?> L'anziana signora che gestiva questa casa era già in piedi intenta a pulire il porticato in legno che separava le stanze dal giardino, collegandole fra esse in un piccolo labirinto.
<Certamente signora, la ringraziamo per l'ospitalità> Tomioka fece un piccolo inchino, così come la sottoscritta, poi sentii un peso alla mia gamba, lo sguardo corrucciato del pilastro mi fece intuire cosa poteva essere.
<Non puoi andare! Hai promesso di proteggermi!> Zenitsu era sul punto di piangere aggrappato a me, lo sguardo verso l'alto e le guance appena gonfie in un piccolo viso angelico. Se non sapessi com'era realmente avrei quasi creduto a quella scena tanto tenera.
<Cosa?! Io non ti ho promesso un bel niente! Ora lasciami che sei pesante> cercai di liberarmi da lui, ma sembrava non funzionare, più provavo a staccarmelo di dosso più stringeva la presa attorno alla mia gamba.
<Zenitsu, smettila non puoi iniziare di prima mattina. Così fai perdere tempo ad entrambi> la voce dolce e calda di Tanjiro sembrava una benedizione scesa dal cielo, riuscì a convincere il ragazzo a staccarsi da me, affiancando lui e Inosuke.
<Allora, fate buon viaggio. Scommetto che un giorno ci rivedremo e sarò in grado di batterti> Tanjiro mi sorrise rivolgendomi quelle parole, io alzai gli occhi al cielo con fare divertito affiancando il corvino che osservava il tutto in silenzio.
<Puoi contarci, tu cerca di trattare bene Nezuko, oppure te la vedrai con me. Zenitsu, se vengo a sapere che hai fatto una delle tue scenette non ci sarà angolo della terra in cui nasconderti, intesi?> Dissi quelle parole prima di voltare le spalle a tutti loro, seguendo il ragazzo che prese a camminare verso casa.
<Appena arriveremo a destinazione avviseremo Kyojuro che per un po'di tempo sarai sotto la mia tutela, sempre se per te va bene ovviamente>
Annuì alle sue parole, non sarei di certo andata contro i voleri di un pilastro anche se non comprendevo il motivo di tutto questo interesse riguardo la mia formazione.
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<Guarda guarda, la mia allieva è tornata dalle sue prime missioni! So che sei stata impeccabile nel compiere il tuo dovere>
Ritornati a casa trovai Rengoku e Shinobu, entrambi intenti a parlare fra di loro sino a due attimi prima del nostro arrivo, solo appena entrambi varcammo la soglia i loro sguardi iniziarono a studiarci.
Il biondo in particolare si alzò da terra, avvicinandosi alla mia figura e posando le mani sulle mie spalle, torreggiava su di me a causa della sua statura, mi mostrò infine uno dei suoi sorrisi migliori tenendo i suoi occhi infuocati intrecciati ai miei.
<Sono felice di sapere che stai bene. Ora... Tomioka, il tuo corvo mi ha portato una lettera scritta direttamente da te, in cui mi chiedi di concederti la sua tutela per qualche giorno. Ebbene accetto, saranno più insegnamenti per lei di conseguenza potrà solo migliorare>
Fortunatamente non avevo nulla contro le loro scelte, anche se in fondo un lieve fastidio lo provavo per via di questo loro comportamento, non riuscivo a capire nulla e forse era meglio così.
<Allora inizieremo domani, fatti trovare avanti la tua camera appena il sole sarà sorto, questa volta addormentati> mormorò l'ultima frase come se il suo gesto gentile della sera prima fosse un segreto fra me e lui, dopo di che se ne andò nuovamente.
Fissai la sua figura allontanarsi fino a che il braccio di Kyojuro non mi circondò le spalle, stringendomi contro il suo fianco, con l'altra mano strinse appena la mia spalla fra le dita non togliendosi mai dal volto quel sorriso gentile.
<Conoscendo Tomioka non vi siete fermati un attimo durante il tragitto, vieni a mangiare qualcosa. Potremmo chiacchierare avanti a un ciotola fumante magari!>
<Potremmo, ma per favore..questa volta non urlare ok?> Con un piccolo sorriso divertito mi trascinò con se verso il suo ristorante preferito, poco dopo però quel sorriso divenne una vera e propria risata.
Ora ero lì, a casa, il mio maestro che mi stringeva a se ridendo a gran voce mentre raccontava fatti buffi -secondo lui- accaduti in quei giorni anche se, vedendolo così allegro, nella mia mente riaffiorarono gli occhi del corvino. Sembravano così vuoti, tristi, mi chiedevo se magari un giorno quel blu scuro possa trasformarsi in un azzurro luminoso e brillante.
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanfictionL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...