Tomioka Pov's
Era assieme a Rengoku, per quanto possa essere negato nell'insegnare qualcosa a quella ragazza sapevo di poter contare su di lui, che l'avrebbe protetta a qualsiasi costo.
Allora perché non riuscivo a rimanere calmo? Ero tanto agitato da iniziare a fare avanti ed indietro per la stanza, timoroso di ciò che stava accadendo su quel treno.Avrei preferito mille volte partire in missione con loro piuttosto che starmene qui con la preoccupazione che mi stava divorando.
I miei dubbi divennero certezze quando un battito d'ali si avvicinò alla mia finestra, il corvo di lei sembrava stanco come avesse corso per urgenza, questo non mi fece pensare a nulla di buono.
<Sono...in difficoltà! Ci servono...dei medici! Fa presto!>
Non mi serviva sentire altre parole, afferrai la mia katana fra le dita uscendo velocemente dalla mia stanza, a quanto pare aveva avvertito già lui Shinobu poiché con la sua squadra erano già pronti per partire verso quel treno.
Inpiegammo un bel po'di tempo prima di arrivare, ormai l'alba era vicina ma la vista che scrutavo all'orizzonte mi fece spalancare gli occhi, accelerando solamente la mia corsa già di per sé veloce.
Il treno era uscito dai binari, alcuni sfortunati erano rimasti bloccati sotto di esso mentre poco distante dai vagoni Rengoku era a terra, sanguinante e affaticato, la sua allieva con dei movimenti irregolari, utilizzando mosse su mosse, cercava disperata di tagliare la testa ad un demone dai capelli rosa che però non contrattaccava, limitandosi a schivare i colpi.
I gesti della ragazza non erano nient'altro se non la sua disperazione e paura che hanno preso il sopravvento sulla lucidità, di questo passo però si farà ammazzare.
Non sei l'unica che ha paura di perdere qualcuno.
La raggiunsi lasciando che sia Shinobu ad occuparsi di Rengoku, la strinsi con un braccio contro il mio petto circondandole i fianchi mentre con la mano in cui stringevo la katana falciai l'aria con un solo fendente, così da creare un distacco fra noi ed il demone facendolo allontanare.
<Asciugati quelle lacrime, non piangere mai in mia presenza. La cosa mi fa imbestialire..> mormorai quelle parole mettendo da parte l'orgoglio, ancora stretta fra le mie braccia sentii il suo battito accelerare, non capivo se era per le mie parole, le mie azioni o solamente per la situazione.
Si mise a ringraziarmi per essere corso da lei, io stesso mi chiedevo il perché di tutte quelle attenzioni nei suoi confronti.
Era così sbadata, aveva paura di tutto e per di più dava l'impressione di spezzarsi sotto il mio tocco anche se cercava di nascondersi dietro una maschera.<Riesci a combattere?> Le chiesi dopo essermi staccato da lei, averla ancora contro il mio petto non mi rendeva le cose facili, il profumo dei suoi capelli mi raggiungeva troppo velocemente impedendomi di pensare lucidamente ad una tattica.
Mi disse di essere sempre pronta, come io stesso le avevo insegnato, quella cosa mi fece sorridere appena, io che generalmente odiavo stare con altre persone mi sono ritrovato a dover badare a lei, che ogni giorno mi faceva scoprire qualcosa in più regalandomi frammenti della sua vita, prendendosi in cambio pezzi del mio cuore.
Entrambi ci eravamo mossi pochi istanti dopo, la sua spada in fiamme sembrava mescolarsi alla mia, ogni nostro movimento era perfettamente sincronizzato, sembrava che allenavamo insieme da una vita.
Il fuoco e l'acqua, due elementi contrastanti che si ritrovano a danzare fianco a fianco in una battaglia per la vita delle persone a cui teniamo, che amiamo, questo era lo spettacolo a cui stavano assistendo le persone alle nostre spalle, almeno fino a che il demone, approfittando di una nube di polvere alzata direttamente da lui, sfuggì nella foresta nel vedere il sole sorgere.
Solo quando i primi raggi colpirono la pelle pallida della ragazza lei si sentì abbastanza sicura da poter abbassare la guardia, correndo dal pilastro ora disteso a terra, il corpo pieno di fasciature così come il suo occhio. Si chinò verso di lui riversando lacrime sul suo petto, nonostante gli insulti che lei gli ripeteva lui le sorrise posando una mano sulle sue spalle, posando lo sguardo verso di me.
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<Puoi entrare, Tomioka, non mordo mica.>
A quanto pare il ragazzo si era accorto di me, dietro una parete fuori dalla sua stanza, come chiesto da lui entrai nella stanza mantenendo le braccia allacciate al petto, lo sguardo impassibile di sempre per evitare di far trapelare anche un briciolo del mio stato d'animo, mi era già bastato il terzo grado di Shinobu.
La ragazza si era addormentata, seduta accanto al letto del biondo con le braccia vicino alle gambe del ragazzo, ora seduto, e la testa su di esse mentre lui le pettinava i capelli con le dita.
<È stata brava vero? Sapevo che aveva paura ma ha portato a termine il suo compito> forse era la prima volta che lo sentivo parlare a voce tanto bassa, i miei occhi e la mia attenzione però andarono verso il volto rilassato della ragazza, le sue palpebre ancora rosse e gonfie per via del suo pianto liberatorio, sembrava così frustrata per altre cose oltre che preoccupata per il pilastro.
<Già. Se non avesse mandato il suo corvo del legame da me a quest'ora non so come potevi essere ridotto. Sei un incosciente>
<Ti preoccupi per me o ti preoccupi di come possa stare lei?> Aveva centrato alla perfezione, a quanto pare non gli sfuggiva nulla ed odiavo quella cosa.
Era vero. Se gli fosse accaduto qualcosa la ragazza se ne sarebbe data colpa dicendo di non esser abbastanza forte, che aveva giurato di proteggerlo ed invece non era buona neanche a quello, lo so bene poiché ci sono passato anch'io.
<Non credo di essere obbligato a risponderti, Rengoku.> Chiusi gli occhi per evitare di mostrargli anche solo un minimo di ciò che provavo per lei, lo avrei tenuto per me, sapevo che per la ragazza ero solo uno dei pilastri mentre invece quel giovane dai capelli rossi era una spalla su cui piangere.
<Lo hai appena fatto.> Sorrise divertito ritrovandosi il mio sguardo omicida puntato contro, poco dopo riprese a parlare <perché non le parli? In battaglia, fianco a fianco, sembravate così affiatati. Ero lì, ho visto come vi guardate, persino Shinobu lo aveva notato.>
<Non credo siano cosa di cui parlare>
<Smettila di scappare Tomioka, lei..ha iniziato a piangere, a sorridere, ha uno scopo nella sua vita e non l'ho mai vista più sicura di così, non puoi dire di non esserne tu la causa.>
Dopo quelle sue parole rimasi a guardarlo per pochi istanti, non sapevo che rispondere, come agire, mi limitai a godermi il viso della ragazza addormentata un'ultima volta prima di andarmene.
Io..la causa dei suoi sorrisi?
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Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader
FanficL'aria fresca mi soffiava sulle guance, ancora una volta mi ero svegliata di soprassalto a causa di un incubo, così mi diressi sul tetto della casa intenta a fissare le stelle. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi azzurri era poco più avanti, int...