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Piccolo avviso pre capitolo:
Qualsiasi cosa accadrà da qui in poi non so se può sembrare preso come spunti dal manga o meno, I'm innocente poiché con la mia collezione personale ero arrivata solo al capitolo del film, ovvero il treno maledetto, sono stata bloccata a quel punto per mesi poiché non arrivavano nuovi volumi, ricominciavano dal 13 e mi sembrava una pessima idea fare 1-8-13 e così via hahaha.
Ieri grazie al cielo ho trovato il fatidico 9 che neanche Amazon aveva (cosa molto strana) e niente prima o poi continuerò a leggere, devo anche vedere la seconda stagione ma aspetterò chi finisca del tutto così mi prendo un giorno tutto per il Merluzzo.(anzi se sapete più o meno quante puntate dovrebbero essere mi gestisco bene nel controllare)
Avviso finito non mi uccidete se per puro caso vi beccate qualche spoiler hahahah, BUONA LETTURA.

<Dobbiamo mandare un corvo per avvisare il capofamiglia di aver trovato il signor. Tomioka in salute, così ci diranno di rientrare>

Zenitsu mormorò quelle parole a voce bassa, in un tentativo di avvisare solamente i due spadaccini della sua ovvia idea sul fuggire, peccato che oltre al diretto interessato vi ero anch'io alle sue spalle.

Tomioka era praticamente pronto per controbattere la sua idea con una delle solite frecciatine, cose che non avrebbero ferito nell'animo se non fosse per il suo sguardo apatico e la voce pacata nel dirle, rendendo il tutto così doloroso alle orecchie di chi lo ascolta.

Possiamo dire che ne so qualcosa.

Riuscii a fermarlo in tempo, posando una mano sulle sue labbra e fingendo di avere un colpo di tosse, giusto per attirare l'attenzione.

<Se vuoi andare va pure Zenitsu, non ti trattiene nessuno qui>

Nonostante il tono di voce fosse pacato e gentile, quasi dolce direi, il modo in cui gli sorrisi lo fece quasi tremare, nascondendosi alle spalle del rosso.

<N-no grazie, la mia era solo un'idea....ma da quando sei così terrificante??>

<Zenitsu, non dovresti rivolgerti a lei così, ora è un pilastro lo sai vero?>

Tanjiro gli diede quel consiglio quasi scoppiando a ridere per via della situazione, voltandosi poi verso di me ed il corvino, rendendo la sua espressione più seria.

Anche lui si era legato al dito ciò che accaduto sul treno, voleva uccidere tanto quanto me quel demone dai capelli rosa per vendicare ciò che ha fatto e detto a Rengoku, sapere che era qui nei dintorni lo rendeva più preoccupato e ansioso del solito.

<Piuttosto, come mai è rimasto qui? Se sapeva che non era lei il vero obiettivo sarebbe potuto tornare a casa o chiamare qualcuno per avere aiuto nell'affrontare il demone>

Riuscì a chiedere a Tomioka ciò che mi aveva torturato per tutto il tempo da quando lo rividi in piedi sulla scalinata, senza neanche un graffio per fortuna, quando fino ad allora nella mia mente avevo pensato al peggio per questo suo egoismo.

<Non sarebbe stata una buona idea guidarli fino al luogo in cui avrebbero trovato chiunque volevano, oltre a tutti gli hashira. Ci saremmo ritrovati le lune crescenti se non Muzan stesso in una sola notte a sterminare ogni cacciatore mentre altri pilastri potrebbero essere assenti ritrovandoci svantaggiati.>

<Ed i soccorsi non li ha chiamati per via del suo essere un completo idiota> ringhiai quelle parole voltandomi verso il più grande, ritrovandolo con un sopracciglio inarcato e gli occhi puntati nella mia direzione.

Proprio in quel momento di silenzio, quel piccolo attimo, la porta si spalancò in un sol colpo, la ragazza che ci ha accolto era immobile, in lacrime, il fiato corto ed una mano sul petto guardandoci dritta negli occhi quasi chiedendo pietà.

<Dovete...dovete aiutarci vi prego!>

Pianse quelle parole crollando in ginocchio, lacrime amare rigavano le sue guance senza sosta, il buon cuore di Tanjiro lo spinse ad avvicinarsi a lei per confortarla, magari chiedere qualche indizio in più, ma una voce all'esterno attirò la nostra attenzione, togliendoci il dubbio di ciò che fosse accaduto.

<Hey tu ragazzina! So che sei lì dentro, forza uscite tu e Kyojuro! Non ho ancora smesso di divertirmi con lui.>

La risata raccapricciante di quel demone, Akaza se non ricordo male, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Sul punto di esplodere raggiunsi l'esterno a passo svelto, spalancando la porta che mi separava dal freddo della notte con un boato, alle mie spalle il corvino che stringeva fra le dita il tessuto del mio haori, conficcandole appena nella mia spalla.

<Devi mantenere la calma, siamo numericamente in vantaggio, non lasciare che la tua rabbia ribalti tutto a nostro sfavore.>

Era serio ma dolce nei modi, lasciò andare il tessuto scuro del mio mantello solo dopo essersi accertato del mio recepire il messaggio, controllando ogni respiro e socchiudendo gli occhi verso le due figure, una sul ramo di un albero a dondolare le gambe come un infante, l'altro a trattenere con un braccio attorno al collo la possibile madre della fanciulla che si nascondeva alle nostre spalle.

<Non sei uno di parole, mi pare di ricordare che non alzassi un dito contro le donne, ora ti ritrovo ad usare una madre come esca. Che meschino>

Sputai le ultime parole avanzando di qualche passo, alzando per brevi istanti gli occhi verso di lui, verso i suoi occhi azzurri dalle iridi gialle che sembravano illuminarsi nella notte nonostante il suo corpo fosse quasi del tutto avvolto fra le ombre.

<Ma io non ho fatto nulla a quella donna, non ho tolto neanche un capello, tuo fratello la pensa diversamente da me>

<Tu..ancora stai al fianco di quegli sporchi assassini?!>

Il diretto interessato assottigliò lo sguardo, affilando quelle parole prima di scagliarle verso di me, ferendomi nel profondo. Ora ero una di loro, di conseguenza pensava che fossi un assassina anch'io.

<Non puoi giudicare il compito di persone che provano a sopravvivere in un mondo fatto di sangue e terrore reputandole poi assassine. Cosa è cambiato in te, fratello? Perché provi così tanto odio? Lascia andare quella donna, non peggiorare la tua situazione..io posso aiutarti>

<Mi chiedi come mai odio così tanto i cacciatori? Vedo che allora non ti hanno raccontato nulla>

Si mise a ridere, sembrava divertito ma la rabbia lo stava divorando, lasciò la presa sulla donna che quasi inciampò nel correre al sicuro alle nostre spalle, stringendo fra le braccia sua figlia.

<Loro ti hanno comprata>

Bastarono quelle poche parole per creare il caos nella mia testa, cercavo di mantenere la calma, di credere che fosse tutto una sua invenzione solamente per cercare una scusante ai suoi crimini, ma quando mi voltai verso il corvino lui non disse nulla per negare, semplicemente pressó le labbra in una linea sottile, quasi pugnalandomi ancora più dolorosamente delle parole dette da mio fratello.

<È...è vero quindi-?>

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora