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<Cosa succede?> Il rosso si avvicinò a noi accorgendosi poco dopo della mia espressione in volto, un misto fra rabbia e dolore, paura, terrore, frustrazione, avevo a mia disposizione così tante emozioni negative che elencarle tutte era difficile.

<T/N...I tuoi battiti...dovresti cercare di calmarti.> Zenitsu nel dire quelle parole fece posare lo sguardo del corvino su di me, io in risposta scossi la testa e presi un respiro profondo cercando di sembrare il più normale possibile.

<Sto bene. Non c'è di cui preoccuparsi. Ora cosa dobbiamo fare?> Era difficile riuscire ad avere una voce ferma in quel momento, gli occhi sembravano andare a fuoco ma avrei trattenuto qualsiasi lacrima avesse cercato di liberarsi, era ancora il tramonto di conseguenza non ci avrebbe attaccato nessun demone per ora.

<Aspetteremo la notte, il demone dovrebbe tornare appena calato il sole.> Con quelle parole Tomioka si allontanò da noi per nascondersi in alto su un ramo di qualche albero, noi imitammo il suo gesto accampandoci fra le fitte chiome degli altri tronchi.

<Perché usare la mia vecchia casa come rifugio? Non riesco a capire> mormorai a bassa voce, lo sguardo posato sul vuoto avanti a me con l'espressione di chi sembrava vedere un mondo diverso da quello reale.

Era una di quelle notti piacevoli, dove la lune era alta e luminosa in cielo ed il lieve vento di montagna portava brividi piacevoli per scacciare via il caldo di quella stagione. Al contrario io tremavo senza neanche rendermene conto, tremavo come facevo quella stessa notte quando il mio destino venne scritto col sangue.

Tremavo perché mi sembrava di essere circondata dalla fredda neve.

<Sento un odore avvicinarsi... Non è umano> Tanjiro si mise in guardia, tutti gli altri di lì a poco erano pronti ad attaccare, persino io con la mia confusione.

Dal retro della casa sbucò un ombra, trascinava un uomo ancora in vita ma ricoperto di sangue, gridava aiuto mentre una delle braccia gli era stata staccata divenendo il pasto del demone.

<Lascia stare quell'uomo!> Tanjiro che fra tutti era quello che più odiava quello spettacolo si gettò per primo verso di lui, limitandosi all'avvicinarsi come avvertimento.

Bastò solo vedere la figura dell'essere voltarsi verso di lui, ignorò anche secondo avvertimento del rosso che prese ad attaccarlo con uno dei suoi Kata più veloci, a quel piccolo gesto del demone la luce lunare gli illuminò il volto ricoperto di sangue e parte del corpo.

Non potevo credere ai miei occhi.

Tomioka Pov's

Tutta la sua tristezza era tornata, lo sapevo bene, era solo riuscita a scansare il dolore credendo di averlo superato ma quell'ostacolo era ancora lì e più andava avanti più diventava difficile da superare.

Il capofamiglia in persona mi aveva avvisato di cosa si trattasse, che la sua casa era la nostra destinazione, ho fatto il tutto per cercare di fargli cambiare idea e mandare un altro cacciatore al suo posto.

Mi rispose con 'un pilastro non può avere dolori repressi nel suo cuore, deve affrontarlo a testa alta'.

Ed ora lei era lì, tremava per chissà quale motivo fra i tanti che avevo in mente ed io non potevo fare nulla, questa era una prova in cui non potevo aiutarla.

Tanjiro con il suo fiuto ci avvisó dell'imminente arrivo del nostro obiettivo, questo demone era riuscito a sopravvivere per tutti questi anni ai cacciatori mandati qui per eliminarlo, si era nutrito di soli uomini strappandoli alle loro famiglie, prima di eliminarlo dovevo comprendere il perché di tale gesto.

Non avevo tempo per pensare, affiancai i due giovani cacciatori mentre il rosso fece la sua prima mossa, non mi accorsi però della ragazza alle mie spalle che con il primo kata si piazzò fra lui ed il demone bloccando la lama di Tanjiro con la sua.

<Cosa diavolo stai facendo?! Ti farai uccidere così!> Gridai quelle parole sguainando la spada e preparandomi ad affrontare il demone, i suoi occhi però slittarono verso i miei bloccandomi ogni movimento solo con lo sguardo.

Stava piangendo, le lacrime scendevano copiose lungo le sue guance eppure non emetteva un suono, né un singhiozzo, aveva l'espressione impassibile con gli occhi che imploravano pietà per l'essere che proteggeva minacciandoti di morte.

<La mia sorellina è cresciuta così tanto...aveva ragione allora lui. Sei sopravvissuta e non sei mai venuta a cercare il tuo fratellone.>

Spalancai le palpebre nell'udire quelle parole, cosa poteva saperne lui di come si sentisse lei ogni giorno? Cosa ne sa di tutte le lacrime che ha versato e che avevo giurato di non vedere mai più sul suo volto ed ora, per colpa sua, ero costretto a vederla in quello stato.

<Levati di lì!> Scattai nella sua direzione nel vedere il demone allungare il braccio verso di lei che invece non aveva intenzione di muoversi.

Degli schizzi di sangue mi colpirono il volto dopo essere riuscito ad afferrarla eppure non sentivo alcun dolore, un lamento provení dalla ragazza che stringevo fra le braccia mentre fra noi ed il demone trovai la figura di Nezuko, in piedi con le unghie conficcate nelle braccia del suo avversario così da impedirgli ogni contrattacco.

La mia mano era macchiata di sangue, era stata colpita sul fianco per fortuna non troppo a fondo ma non doveva perdere altro sangue o la situazione si sarebbe realmente aggravata.

<Devi usare la respirazione. Ferma l'emorragia> le diedi quell'ordine osservandola però come osservava il vuoto, le asciugai qualche lacrima con la mano libera.

<Se sai chi è non dovresti farle del male! È compito di noi fratelli maggiori proteggere le nostre sorelle, guidarle verso una vita migliore e dare la propria esistenza se servirà a salvarle! Come puoi ridere nel vederla così?!> Tanjiro gridò quelle parole con rabbia nel sentire il suo sghignazzare, provando persino ad attaccarlo ma lui divenne tanto veloce da allontanarsi sia dal rosso che dalla donna demone.

Avrei fatto a pezzi con le mie mani quell'essere.

Lasciai la ragazza a terra protetta dai due e da Nezuko, feci per attaccare il demone ma le grida di quel Zenitsu mi fecero voltare velocemente verso di loro.

Lei mi guardava con gli occhi assottigliati, respirava a fatica ed era in piedi con un fianco zuppo di sangue lontana da noi, al suo collo teneva puntata la sua katana tenendo la lama sulla pelle.

<Tu...prova solo a sfiorarlo...ed io non ti do neanche il tempo di raggiungermi...> Ringhiò quelle parole mentre io pressai le labbra per riuscire a trattenere ogni istinto di gridare.

O salvavo la sua vita o eliminavo la causa delle sue sofferenze. Se solo lui fosse come Nezuko, se solo come lei avesse dimostrato di voler proteggere la sua famiglia avremmo trovato un modo per riuscire a salvare entrambi..

Scomparii dalla vista della ragazza, comparendo direttamente alle sue spalle e dandole un colpo dietro il collo con il fianco della mano, per poi afferrarla fra le braccia prima che potesse crollare a terra.

<Per oggi ti lascio in vita. Sappi che ti verrò a cercare e per te sarà la fine> dissi  pronto a battere ritirata prendendo la ragazza a mo di sposa.

<Prima o poi verrò a prendermi la sua vita. Mi appartiene. Non sarà mai più al sicuro, neanche nella casa del vostro capofamiglia. La troverò e la ucciderò lentamente, atrocemente, con tutti i modo che conosco fra quelli che lei odia. Tranquillo! Ti riserverò il posto in prima fila!> Dopo quella frase sparì nuovamente fra le ombre degli alberi.

Quell'uomo che portò con sé ormai era morto dissanguato, la ragazza che tenevo fra le braccia seppur in vita sembrava aver perso ogni tipo di emozione non appena si svegliò in infermeria.

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora