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Iniziai a sbattere con pigrizia le palpebre, il calore con cui mi ero addormentata era sparito, questo mi fece svegliare dal sonno profondo in cui ero crollata.

<Sei sveglia finalmente, dobbiamo ripartire> neanche teneva gli occhi su di me nel mentre mormorava quelle parole. Era lì fermo con le braccia conserte ad osservare il manto bianco che ricopriva il terreno e gli alberi oltre quella grotta.

Senza indugiare oltre mi rialzai, infondo ogni parola detta dai pilastri è un ordine, che tu lo voglia o no.
Lo affiancai ricominciando la nostra discesa, fortunatamente era tarda mattinata, non avevamo perso troppo tempo di conseguenza non avevo motivo per sentirmi in colpa.

Arrivammo a destinazione in una manciata di ore, Tomioka mi accompagnò oltre il cancello principale, lo salutai con una riverenza cortese, mormorandogli un semplice 'grazie' a cui lui non rispose, dopo di che mi allontanai verso la mia abitazione.

Dopo tutto il freddo preso desideravo solamente un bagno caldo.

Aspettai i restanti giorni con impazienza, avrei ricevuto la mia spada iridescente e sarei partita con Rengoku in missioni assai importanti, vedendolo finalmente combattere seriamente e non per un banale allenamento.

Lo ammiravo, e molto, lo vedevo come un modello da seguire anche se mi risultava piuttosto difficile mostrargli tutto il rispetto che avevo verso di lui, non ché il bene che gli volevo e la paura di perderlo che sentivo. Averlo al mio fianco vuol dire riuscire a superare qualunque ostacolo, sapere che sarà lì a posare le sue dita sulla mia testa per guardarmi negli occhi, più da vicino come nessuno prima d'ora, solamente per dirmi 'puoi farcela'.

Sarà stato il suo modo di essere magari a scavare a fondo nel mio animo, permettendogli di avere un posto nel mio cuore, come un fratello, senza però rimpiazzare colui che ho perduto ovvio.

Delle campanelline  tintinnavano nelle vicinanze, attirando la mia attenzione, peccato però che nel farlo mi deconcentrai dalla meditazione della mattina e, ovviamente, il pilastro delle fiamme se ne accorse subito dandomi un piccolo colpo sulla testa.

<Non ti deconcentrare!> Questa volta sembrava stesse davvero urlando poiché nel rimproverarmi ha alzato un po'troppo la voce. <Ci penso io, tu continua>

Si allontanò personalmente per prendere dal fabbro la mia arma, ancora avvolta in un lenzuolo bianco. Si mise seduto vicino a me poggiando il mio 'premio' sulle sue gambe e puntando le iridi color rubino nella mia direzione.

Lo sentii ridacchiare, capii ben presto il motivo, lui quanto me era curioso di vedere il colore della mia lama e ovviamente si era accorto che no, non stavo prestando attenzione alla meditazione.

<Ok, ok...hai vinto tu> lo vidi alzare le mani a mezz'aria in segno di resa, continuando a ridacchiare teneramente dopo avermi affiancato. <Vediamo di che colore sarà questa spada>

Lo guardai per pochi istanti prima di alzare gli occhi al cielo, riportando la mia attenzione verso il lenzuolo che avvolgeva la spada mentre me la porgeva, la presi fra le dita liberandola da quella prigionia.
Quando la afferrai per l'elsa alzandola appena avanti a me vidi la lama argentata colorarsi di un violastro dalle sfumature blu, a seconda dei riflessi e della luce.

(Vi metto la foto perché si non mi so spiegare almeno capite lol)

<Strana come colorazione> dissi sentendo poi la mano di Kyojuro posarsi sulla mia spalla, mi voltai ad osservarlo e sorrideva dolcemente, aveva gli occhi di chi era orgoglioso, ed io non potevo fare altro che gioire nel vederlo così fiero verso di me

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<Strana come colorazione> dissi sentendo poi la mano di Kyojuro posarsi sulla mia spalla, mi voltai ad osservarlo e sorrideva dolcemente, aveva gli occhi di chi era orgoglioso, ed io non potevo fare altro che gioire nel vederlo così fiero verso di me.

<Il viola è il colore della saggezza e della giustizia, non che del glicine, il fiore che ci difende dai demoni, poi è un colore delicato ma deciso proprio come te. A prima vista potrai sembrare fragile ma in realtà sei determinata> mi accarezzò la testa, scompigliandomi i capelli per i movimenti veloci delle sue dita, in quel preciso istante un corvo, il mio, venne ad interrompere quelle belle parole ordinandomi di partire in missione.

Ma come, neanche il tempo di provarla che dovevo già andare?

<Inizia la tua scalata da cacciatrice, dopo di che verrai nelle missioni assieme a me, come una vera erede> mostrò un ultimo sorriso prima di alzarsi e lasciarmi ai miei preparativi.

Nonostante l'agitazione dopo le sue parole mi sentii determinata, pronta a dimostrargli che gli anni passati ad allenarmi non erano uno spreco di tempo.

Dopo essermi preparata con tutto l'occorrente mi infilai il mio Haori di fiamme blu, incamminandomi subito dopo per la vicina città a nord ovest, il corvo non faceva altro che ripeterlo.

"Ogni notte una ragazza viene rapita dal demone, raggiungi il cacciatore ed eliminate il demone"

Raggiungere il cacciatore? Questo vuol dire che dovrò viaggiare in compagnia.
Mi auguro non si tratti di quel biondino appiccicoso, per quanto forte possa essere dopo aver perso i sensi non riesco proprio a sopportarlo.

Per tutto il tragitto continuai a ripetermi il mantra del mio maestro: "se sei forte devi aiutare i più deboli".
Facile per lui, è consapevole del suo potenziale riuscendo a sfruttarlo in ogni cosa che fa, invece io non faccio altro che seguirlo ed osservarlo avendo il timore di non essere all'altezza.

Magari uno di questi giorni gli dimostrerò realmente le mie capacità.

Raggiunsi la città dopo mezza giornata di cammino, il paesino era tranquillo, non troppo frenetico mentre le espressioni di tutti erano afflitte e frustrate.

Un'altra ragazza era scomparsa.

Mi guardai intorno cercando una pista da dove cominciare e questo famoso cacciatore che avrei dovuto affiancare, con mio sollievo vidi un haori a scacchi farsi strada fra le persone, non mi serviva attirare la sua attenzione, grazie al suo olfatto sopraffino sapeva benissimo che ero lì ad osservarlo, difatti si voltò nella mia direzione.

<Quindi ci sei anche tu, menomale> sorrise appena mormorando quelle parole, provai a ricambiare il gesto alzando appena gli angoli della bocca fallendo però nell'impresa.

<Hai già scoperto qualcosa riguardo al demone?> Gli chiesi notando alle sue spalle un ragazzo stravolto, lo sguardo vuoto e le palpebre arrossate a causa del pianto.

<Lui era in compagnia della ragazza quando è sparita questa notte, vorrei mi facesse da guida per portarmi nel luogo dove è successo> Tanjiro cambiò umore in pochi attimi, sul suo volto comparve un'espressione afflitta.

<Tanjiro, non dovresti prenderti troppo a cuore ciò che avviene, ti farai solamente del male da solo nel provare compassione o tristezza> gli dissi quelle semplici parole, volevo farle sembrare più dolci ma ottenni il risultato contrario.

Insieme al ragazzo iniziammo a perlustrare la zona, lui si basava sugli odori mentre io lo seguivo in silenzio, non avendo strane capacità non potevo di certo essere d'aiuto.

Per qualche assurda ragione ero felice di avere lui al mio fianco, ero rassicurata dalle sue capacità, dal suo modo di essere che ti scalda il cuore con un sorriso o dalla sua voce così dolce e gentile.

Sono certa, andrà bene, se lui sarà qui con me non accadrà nulla di grave.

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora