-48- |Finale Meno Brutto|

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Le fiamme sembravano avvolgermi, sembravano essere una parte integrante di me, il loro calore mi ricordava di essere viva.

Il freddo nella notte quasi faceva da contrasto, mentre i miei occhi s'intrecciavano a quelli che un tempo era mio fratello, un miscuglio curioso fra l'oscurità più totale e la luce più brillante.

Forse è questo che eravamo diventati.
Lui era la notte, era freddo ed era spaventoso, mentre io invece ero l'alba, ero il calore dei primi raggi di sole al mattino, lo ero diventato.

Ricordavo ancora i giorni in cui era lui il mio sole, il mio raggio di luce nella notte quando avevo paura ed ero rimasta sola. Ma alla fine tutti cambiano, purtroppo lui non ha avuto scelta, mentre io ne ho avute fin troppe.

<Cosa c'è sorellina, dormi in piedi, per caso?>

Scansai la sua figura spingendolo via con la lama, per poi indietreggiare di qualche passo ed osservare i punti in cui ero stata ferita, la divisa spaccata dai suoi artigli così come lo era l'haori.

<Se proprio non vuoi darmi retta, non mi rimane altra scelta. Ho cercato in ogni modo di convincerti, di salvarti, ma a quanto pare hai preso la testardaggine di nostro padre>

Dissi quelle parole mentre portai la lama al mio fianco mentre mi abbassai sulle ginocchia, vidi il demone avanti a me mettersi nella stessa posizione, allungando le mani armate di lunghi artigli affilati dietro di lui, lo sguardo divertito verso di me e gli occhi che si mescolavano ai miei.

Ormai in quegli occhi non vedevo più nessuna traccia di bontà, di gentilezza o qualcosa che mi potesse far credere che da qualche parte, in quel demone, mio fratello stesse aspettando la salvezza.

<Respirazione della fiamma. Nono Kata.>

Presi un profondo respiro, chiudendo gli occhi ed abbassando appena la testa, chiedevo perdono.

A mia madre, obbligata a vedere i propri figli uccidersi.
A mio padre, per il destino che ci era toccato.
A Kyojuro per essere stata una pessima allieva, una bambina, mentre lui voleva solo proteggermi
A Tanjiro, per avergli promesso di salvare sua sorella, promessa che non riuscirò a mantenere.
A Giyuu, per averlo tenuto sveglio tutte le notti..anche se lui devo ringraziarlo.

Ringraziarlo per tutte le volte che è stato al mio fianco, per tutte le volte che mi ha guardato negli occhi e mi ha detto in quel silenzio ciò che sentiva, per tutte le volte che chiunque altro avrebbe rinunciato ed invece lui era rimasto lì, a riprovarci.

E avrei chiesto perdono a molte altre persone se solo ne avessi il tempo, se solo si fermasse un istante per vedere il disastro che stava combinando, per vedere come la furia con cui passava rendeva le nostre vite dipendenti.

Tutto era colpa del tempo.

<Rengoku!>

Gridai a gran voce quella parola, con il ricordo del biondo fare lo stesso, con le sue fiamme a far ardere il mio cuore e l'orgoglio di esserne il pilastro. Gridai con tutta la voce che avevo in corpo per lasciare nell'aria anche solo un breve ricordo di ciò che sono stata, con un drago di fiamme ad avvolgermi mentre scattai verso mio fratello e lui di conseguenza.

I miei occhi puntavano proprio la sua figura, la guardavano mentre falciava l'aria con le braccia, mancandomi delle volte e colpendomi altre, poi un breve ricordo si piazzò avanti ai miei occhi.

Il suo sorriso, le sue braccia aperte verso di me mentre correvo verso di lui, proprio come adesso.

Sentii una voce poi chiamarmi alle mie spalle. Sembrava... preoccupata?

Facevo fatica a riconoscerla, quasi ovattata nelle mie orecchie, poi alcune gocce di pioggia colpirono il mio volto.

Chiusi le palpebre per pochi istanti, altrettanto tempo dopo quando li riaprii vidi come al mio fianco, nella stessa posa, c'era Tomioka, circondato da un drago completamente fatto d'acqua.

Waiting for Dawn: Tomioka GiyuxReader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora