73. Duncan

365 42 191
                                    

Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo.

Duncan's pov

Tra circa un'ora inzia il mio turno al Bellevue hospital center di Manhattan è da circa due anni che lavoro lì.
Appena sono ritornato a New york mi sono posto tante domande e sono arrivato alla conclusione che era  giunto il momento di non cercare più nessuno, dovevo prendermi del tempo per ritrovare me stesso.
Se è vero quello che dicono che siamo venuti al mondo per una missione io non volevo avere più il ruolo del cattivo, ero stanco di essere arrabbiato con la vita è fare del male agli altri per cose vissute.
Avevo sprecato molti anni della mia vita dietro all'odio e al rancore, e dopo aver fatto del male anche all'unica persona che amavo davvero ho capito di aver toccato il fondo, avevo superato ogni limite e ne sono uscito a pezzi.

Pensavo sarebbe stato più facile ma mi sbagliavo, con Natalia avevo le mani legate e  sapevo che  non mi avrebbe mai perdonato una volta venuta a conoscenza di tutta quella faccenda.
Anche questa volta sono stato uno stupido egoista, avrei dovuto dirglielo io, non avrei mai voluto che l'avesse scoperto in quel modo.
Molte volte mi sono preso la briga di chiamarla codarda, ma mi sbagliavo di grosso.
Lei è stata capace di lasciare la sua vita quasi perfetta accanto ad un uomo che stava per sposare solo per stare insieme a me, mentre io ero ancora accecato dal passato che mi tormentava.
Ad oggi posso dire che il codardo tra i due ero io.

Natalia è completamente sparita nel nulla ha chiuso i rapporti con tutti,ha perfino lasciato la sua famiglia per andarsene chi sa dove, è tutto questo solo per colpa mia.
Mi ero infilato nella sua vita come un ladro, mettendo la sua vita a soqquadro con tutti i miei caisni.
Così mi sono detto che se davvero l'amavo dovevo lasciarla libera, avevo già fatto troppi danni e lei aveva il diritto di essere felice senza di me, doveva trovare la felicità accanto ad un uomo che non avesse tutti questi demoni interiori.

Quando sono tornato qui ero a pezzi, mi tormentavo perché avrei voluto vederla per un ultima volta, anche se non sarebbe cambiato niente.
Natalia si era infilata nella mia vita in punta di piedi e aveva fatto di me un uomo folle, si un uomo folle di lei.
Mi mancava ogni cosa di lei anche quando mi faceva sclerare di brutto quando scappava da me per rincorrere quel idiota di Stefano.
Natalia sarà sempre una parte di me, sarà sempre il mio più grande rimpianto.

Quando sono arrivato qui stavo  cercando di rimettere la mia vita  in riga quando alla mia porta si è presentato Luca, è stato strano rivederlo, ma non posso negare che avere qualcuno della mia famiglia accanto è stato di grande aiuto.
C'è voluto un po' di tempo per cercare di estaurare un rapporto con lui,e anche questa volta lei aveva ragione.
L'ultima volta che ci siamo visti era qui con me è mi aveva detto di dare un'opportunità a Luca, infondo lui non aveva commesso nessun errore, è dopo la morte di nostro padre aveva bisogno di me.
Nonostante la sua giovane età Luca ha già una laurea in economia aziendale ed ha un master in marketing.
Da tre anni vive qui in America, è immaginate dove? a casa mia.
Si fa davvero strano ma ora abitiamo sotto allo stesso tetto.
Insieme siamo a riusciti a prendere di nuovo in mano le aziende di nostro padre, quando posso nel tempo libero faccio un salto per dargli una mano.
È grazie a lui se ho ripreso a studiare medicina,in un solo anno sono riuscito a prendere la laurea e ora sono un tirocinante in un ospedale di Manathan.

Mentre il sole sorge sulla grande mela io mi godo questo panorama  e mi piace pensare che da qualche parte del mondo lei stia facendo lo stesso, e l'unica cosa che mi lega ancora a lei......

Guardo l'ora e sono già le sette in punto, apro la porta d'ingresso e percorro il lungo corridoio, come ogni giorno saluto alcuni dei nostri pazienti, quest'ospedale e diventato la mia seconda casa.
La parte più brutta del mio lavoro e quella di avere la responsabilità di vite umane addosso, è la parte piu dolorosa e quella che molti pazienti del mio reparto sono bambini.
Quando si ha un po' di tempo libero inzii a pensare a quanto sia ingiusta la vita per alcuni di loro,ma soprattutto per i bambini di questo reparto.
È così ingiusto vedere dei bambini dentro un letto di un ospedale quando dovrebbero essere al parco giochi a divertirsi.
Le uniche ferite che dovrebbero medicare sono quelle delle sbuccaiture alle ginocchia, provocate dalle lunghe corse in bici, invece sono qui attaccati ad un tubicino mentre continuano il loro ciclo di chemio.

Always together (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora