60. Il Viaggio Dei Sogni

382 61 367
                                    


Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiono ne leggono solo una pagina.

Avete presente i sogni che avete nel cassetto?. Ora ditemi quanti di questi sogni si sono avverati.
Ora vi racconto uno dei mie sogni che ho tirato fuori dal cassetto  grazie alla persona che amo.

Non posso ancora credere che  siamo sul volo diretto per New York.
Duncan mi ha spiegato che ci sarà una bella differenza dalla casa in campagna dove abitiamo ora, a quella in America, li ha un appartamento al sesto piano, non vedo l'ora di vederlo.
Non sto più nella pelle peccato che l'unica cosa negativa dei viaggi all'estero sono le troppe ore di volo, mancano precisamente nove ore all'atterraggio.
Mentre io mi annoio e progetto già la nostra permanenza lì, Duncan ha al testa appoggiata al finestrino e dorme beato,sarà di sicuro abituato ai lunghi viaggi.
Mi perdo a guardare i suoi lineamenti così perfetti scolpiti alla perfezione, i miei occhi lo guardano con amore e pensare che fine a poco tempo fa guardavo con tutto l'amore che potevo Stefano.
Mentre per lui non era così, chissà a chi pensava mentre era con me, a quale scusa doveva inventarsi per stare con Miriam.
Resterei tutto il giorno ad ammirare Duncan, e credo che sia davvero lui quello giusto per me è l'amore della mia vita.

Trattengo a stento una risata quando Duncan abbraccia il suo piccolo cuscino, qui dormono tutti e mi chiedo come faccia la gente a dormire in un aereo.
Duncan è rilassato non sembra per niente teso, vorrei che mi insegnasse ad avere il suo self-control,  io se cambio cuscino non chiudo occhio per notti intere, e mi agito quando cambio casa.

Sarà anche colpa del caffè ne ho già bevuti tre, il mix di ansia e di emozioni e troppo forte.
Mi appoggio sulla sua spalla e provo a chiudere gli occhi, devo riposare almeno per qualche ora, New York mi aspetta.

Parcheggio l'auto nel viale di casa quella che avrebbe dovuta essere la nostra casa.
Non so ancora perché io sia qui, forse è il senso di colpa che mi divora.
La porta di casa è aperta provo ad entrare, noto l'auto di Stefano el parcheggiata fuori, quindi e in casa mi faccio coraggio è provo a chiamarlo, ho paura di una brutta reazione appena mi vedrà.
Non ottengo nessuna riposta forse non c'è, qui è tutto in ordine le vetrine della sala da pranzo sono ancora vuote, qui avremmo dovuto riempirle con gli oggetti che abbiamo acquistato nei lunghi viaggi insieme.
Sento un rumore provenire dal piano di sopra, <Stefano sei tu? >.
Salgo in fretta le scale, apro l'unica delle tre porte chiusa.
La scena che si presenta davanti ai miei occhi e raccapricciante, emetto un urlo di dolore.
Le mie gambe si piegano in due su se stesse, Stefano è steso a terra,ha una corda legata al collo c'è uno sgabello rovesciato sul pavimento.
Mi stendo accanto a lui toccando quel corpo freddo, i suoi occhi sono indecifrabili,non hanno più colore, non sento più il suo cuore battere ne il suo calore.
<Noo Stefano noooo!! Perché! perché!. È tutta colpa mia!!.>
Mi stringo sul suo corpo che giace qui al mio fianco, è in questo momento vorrei morire anch'io inseme a lui.

<Natalia svegliati!! È solo un sogno. >

Apro gli occhi di scatto cerco di alzarmi all'inpiedi  ma la cintura di sicurezza mi tiene bloccata sul posto, sto tremando e sudando nello stesso momento.
Mi giro a guardarmi intorno, mentre Duncan mi prega di sedermi stringendomi la mano.

<Era un incubo? >mi chiede preoccupato.

<Si credo si!. >

Spero di sì vorrei che fosse tutto nella mia testa ma non è così, Stefano ha davvero tentato di suicidarsi.

<Ti ricordi cosa stavi sognando?. >

<No!Ora devo andare al bagno. >

Non voglio parlargli di Stefano, non ora.

Always together (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora