48. Ricordati Di Me

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Ricordati di me quando non riceverai l'amore che speravi.

Il mattino seguente, mi giro dall'altra parte del letto, e Duncan non è qui al mio fianco, mi sale subito l'ansia al pensiero che potrebbe essere già andato via senza salutarmi.
Spesso si comporta in modo strano, a tratti mi ricorda Stefano.
Sento l'odore di caffè provenire dalla cucina, mi alzo dal letto e corro a vedere.

È ancora qui!!

Mi appogio allo stipite della porta, e resto ad osservarlo, sembra così concentrato alle prese con la nutella. Duncan non si è accorto di me e continua a preparare la colazione.
Indossa dei pantaloncini neri di tuta,non ho la minima idea da dove li abbia potuti prendere.
Un momento quelli sono i miei!!!!.
Devo ammettere che stanno meglio a lui che a me, resterei ore a guardalo, sa essere tremendamente sexy anche con un sacco della spazzatura addosso..

<Mi stavi spiando? >

Duncan viene verso di me, le sue labbra si uniscono alle mie.

<Sai di Nutella... >

<Tu sai di buono! >mi dice

Facciamo colazione insieme per la prima volta, e sembra così strano risvegliarsi insieme.
Con Stefano erano finiti anche questi piccoli attimi insieme di quotidianità.
Sono queste le cose belle di una relazione, condividere il tempo insieme, sfuttare anche poche ore per stare insieme, ritrovarsi sempre alla fine del giorno.
Oggi Duncan ritornerà a Firenze per lavoro, non so ancora per quanti giorni starà via, ma non vedo l'ora che passino in fretta.
Stiamo trovando un equilibrio, non ancora abbiamo definito il nostro rapporto, forse è ancora presto per dirlo.
Mi sento di nuovo viva, e so per certo che è tutto merito suo.
Spero che questa faccenda di Firenze si risolva in fretta.
Questi giorni passati insieme mi hanno annullata completamente da tutto ciò che succede nel mondo, non so più nulla di Stefano e se ha già parlato con la sua famiglia.
Prima oppoi dovrò dirlo a mia madre, non so come la prenderà, l'ultima volta non era per niente d'accordo e non ne capisco il motivo.
So che mi sto buttando a capofitto in questa storia, per mia madre Stefano e come un figlio ma Duncan ha spazzato via Stefano dal mio cuore così in fretta, che nemmeno io mi capacito ancora.
Duncan partirà tra qualche ora, vuole accompagnarmi a lavoro.
Lo lascio sul terrazzino a fumare una sigaretta, mentre io vado a prepararmi, tra un'ora dovrò essere in ufficio.

Prendo un tubino nero aderente con delle spalline sottili, mi arriva alle ginocchia.
Apro l'armadio e prendo le mie louboutin, forse queste è meglio che le riponga non ha più senso metterle. E un regalo di Stefano, le indossavo sempre quando era via per serate e eventi di lavoro per sentirlo sempre vicino a me.
Infilo dei sandali neri, e sono pronta, oggi non mi va di truccarmi, sono di pessimo umore.
Sistemo i capelli, raccogliendoli in uno chignon.

<Potrei essere geloso.... >

Duncan e dietro alle mie spalle , che osserva la mia figura dallo specchio.

< Se fossi davvero geloso, resteresti qui con me!.>

<Natalia, starò via per qualche giorno, devo chiudere delle faccende lavorative, molto importanti. >

<E poi? Ritornerai a lavorare per Marco a Roma? >

<Ci devo ancora pensare, ma non potrei mai lasciarti qui.. >

Perché deve pensarci? Marco lo riasumerebbe subito di nuovo a Roma!

Le sue braccia mi stringono a se, non so davvero come farò ad affrontare questa settimana senza di lui, spero che passi in fretta.
Cerco di trattenere le lacrime, mi sta venendo l'ansia.

Always together (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora