Always together (In Revisione)

53. Firenze

Fidati delle coincidenze,sono il sussurro che tradisce il legame tra il possibile e l'inevitabile.

Sapere che Dario ci sarà sempre per me, mi rende felice.
Mi è mancato così tanto, e riaverlo qui mi sembra ancora un sogno, avevo ormai perso le speranze di rivederlo credevo di averlo perso per sempre.
Non voglio nemmeno pensare a quando andrà via, o già il magone.
Voglio sigillare un patto di amicizia.
Voglio che ci sentiamo tutti i giorni, che mi racconti tutto, e che verrà a trovarmi almeno una volta a mese.
Non voglio rivederlo tra altri dieci anni.
Ora che mi sento più serena da quando Dario mi ha fatto capire che siamo di nuovo amici, voglio presentargli Duncan.

Prendo un abito blu che mi arriva alle ginocchia, a le maniche corte e rimetto le Adidas bianche, staremo in giro per tutto il giorno, ho bisogno di stare comoda.
Appena rivedrò Duncan, gli chiederò  di unirsi a pranzo con noi.
Sono troppo emozionata nel rivederlo, ho molte cose di cui voglio parlargli.
Rivoglio le sue labbra sulle mie.

Mi do un'ultima occhiata allo specchio e prendo gli occhiali da sole, siamo a metà agosto e fa un caldo asfissiante.
Non vedo l'ora di organizzare una vacanza con Duncan, sarà un'estate speciale.
Un nuovo inzio, una nuova me, un nuovo amore.

Esco dalla stanza e mi dirigo nella hall del hotel.

<Ehii splendore andiamo? Mi sto sciogliendo al sole. >mi dice Dario sorridendomi

<Dove andiamo?>chiedo.

<Decidi tu? >

<Vorrei vedere la sede di Firenze. >

<Va bene, andremo da soli.
Marco e Giada anno molto da fare. Credo che ritorneranno da Firenze in tre. >

<Sei sempre il solito scemo. >

<Dai Natalia, quei due volevano un po' di tempo per stare soli. Era solo una scusa di volermi qui con loro. >

<Dai andiamo.... >

<Perché ci tieni così tanto ad andare lì? >

<Vedrai... >

Dario inserisci la destinazione sul  navigatore, che ci indica la via.

Una volta che saremo arrivati voglio presentargli Duncan, sono sicuro che anche a lui piacerà.
Sono così felice di presentargli il mio migliore amico, mentre a Dario presenterò la ragione dei miei sorrisi "Duncan".

Dopo mezz'ora arriviamo a destinazione,e Dario fatica a trovare un posto per parcheggiare.

<Quanto odio parcheggiare! >
Dice Dario disperato.

<Ti dispiace se entro mentre che tu trovi un posto per l'auto? >

<Certo! ci vediamo tra poco. >

Scendo dall'auto e mi dirigo nell'edificio, la struttura è simile a quella di Roma, a differenza che qui hanno due piani in più a noi.
Appena entro mi dirigo alla reception, c'è un ragazzo moro che mi sorride, dandomi il benvenuto.

<Salve signorina, come posso esserle utile? >

<Salve, sono qui per conto di Marco, cercavo il signor Smith. >

Il moro controlla sul computer, poi mi guarda, ammicandomi un sorriso malizioso.

<Si trova al terzo piano, ma di solito non riceve mai  senza appuntamento. Vuole che la metta in lista? >

Appuntamento? Quindi Duncan non è un semplice assistente.

<Senta gli dica che è importante. >