78. Follia

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Le follie sono le uniche cose che non si rimpiango mai .

Mi sembra un miraggio udire la sua voce, rivedere di nuovo quel suo sguardo penetrante che mette in subbuglio testa e cuore.
Faccio fatica a tenere chiusa la bocca per lo stupore nel rivederlo dopo tutto questo tempo.
I suoi occhi sono sorpresi quanto i miei, ma ho paura che anche questa volta sia una mossa premeditata.
Lo fisso dritta negli occhi e guardando la sua espressione turbata e sorpresa nel rivedermi credo che non avesse la minima idea di trovarmi qui.
Di getto strappo il foglio ingiallito che ho tra le mani,mentre lui resta fermo immobile senza battere ciglio.
I nostri sguardi sono collegati tra di essi come se vorrebbero urlarsi tutte le cose non dette ,e all'addio che non siamo riusciti a darci.

I nostri sguardi sono collegati tra di essi come se vorrebbero urlarsi tutte le cose non dette ,e all'addio che non siamo riusciti a darci

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Dopo attimi che sembrano ore lo sento ripetere di nuovo la stessa domanda di prima...

«Cosa ci fai qui ?»

È giusto che se lo chieda, io non dovrei essere qui questa non è più casa mia.

«Vado via subito, scusami non dovrei essere qui!»

Dai suoi occhi traspare un velo di dispiacere per la mia risposta.
Senza nessun tipo di timore e con un po' di sfacciataggine lo guardo dritta negli occhi facendogli capire che lui non è più in grado di farmi del male,e che lui non ha nessun tipo di effetto su di me.

«Io non ti ho detto di andare via e solo che non pensavo di trovarti qui!»

«Infatti non sarei dovuta venire è stato un errore che non si ripeterà!.» dico ingoiando il magone.

È ora che mi prende? Sento gli occhi pesanti per le lacrime che sto trattenendo con forza e ho la voce roca.
Sento di non riuscire più a trattenere quella fottuta maschera che ho deciso di indossare sull'istante appena ho visto la sua figura.
Ma non posso è non voglio mostrarmi debole davanti a lui dopo tutto questo tempo e fargli trasparire che forse la sua presenza mi turbi ancora.

«Capisco... Anche se farai fatica a crederci averti qui non mi dispiace.»

La sua risposta e pungente e come sempre la sua lingua biforcuta mi infastidisce.

« Non ci tengo un minuto in più a restare qui con te!»

«Se la mia presenza ti turba posso andarmene sempre io.
Domani ho l'aereo presto posso dormire anche in aeroporto.»

Quindi è qui da qualche giorno,vorrei tempestarlo di domande e sapere che ci fa qui.

Ora che lo scruto attentamente devo ammettere che i suoi occhi non sono più quelli di un tempo,mi sembrano spenti e stanchi come se anche il nero delle sue iridi si fosse sbiadito.
È con un po' di dispiacere ammetto che non mi guarda più come un tempo.

Devo smetterla di farmi questi problemi e ricordarmi chi è Duncan,e tenere a mente che e la persona che mi ha rovinato la vita ed è grazie a lui se sono ridotta in questo stato oggi.

Always together (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora