23.Verità Nascoste

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Si dice che la verità trionfa sempre, ma questa non è una verità.

Mi hanno sempre insegnato che nella vita ci vuole coraggio. Ci vuole coraggio per rialzarsi dai periodi bui, coraggio per perdonare e perdonarsi, coraggio per riuscire a cambiare pagina, coraggio per andare via, coraggio per mettere un punto e a capo.
Ho sempre amato Stefano è ho sempre sognato di trascorrere tutti i giorni della mia vita con lui,ma mai come in questo periodo sto mettendo in dubbio i miei sentimenti,ho messo a repentaglio tutta la mia vita.
Non posso negare che questo e accaduto grazie a Duncan, è graize a lui se sono riuscita a darmi coraggio,mi ha fatto vedere un lato di me che non conoscevo, un lato più leggero è spensierato, quel coraggio di osare, cambiare le carte e mescolarle tutte.
Tra poche ore lo rivedrò, come faremo a far finta che non sia successo nulla tra noi, come farò a  reprimere il desiderio di volerlo ancora.
Guardo l'ora e sono le sette in punto, controllo se ho qualche messaggio da parte di Stefano, ma niente, dopo avermi programmato la vita per tutto il weekend, non si limita nemmeno a mandarmi un messaggio.

Apro l'armadio e prendo una gonna nera che mi arriva alle ginocchia,e abbastanza aderente, indosso una camicetta di seta bianca, infilo le scarpe nuove che mi ha regalato Stefano.
Metto un po' di trucco, il mio rossetto preferito color nudo, lascio i capelli morbidi, con delle onde alle punte e vado via, mi aspetta una lunga settimana.

Arrivata all'edificio passo alla reception, non vedo l'ora che Flora ritorni, non è lo stesso  senza lei,nella pausa pranzo cercherò di chiamarla.
Prima di entrare in ufficio passo a salutare Marco voglio chiedergli se ha avuto delle risposte per i miei progetti.
Sono fuori al suo ufficio ho bussato più di una volta, la porta è aperta, ma Marco non c'è, ripassarò piu tardi.
Mi faccio forza è mi dirigo nel mio ufficio, la porta è chiusa,strano. Appena la mia mano apre la maniglia della porta il mio cuore batte troppo forte, le mani mi tremano.
Non posso credere alla visone davanti ai miei occhi, Duncan è seduto dietro alla sua scrivania, e c'è Daniela seduta sulle sue gambe, si stanno baciando con foga, nemmeno si sono accorti della mia presenza.
Vorrei urlare in questo momento, ma preferisco richiudere la porta e andare via.
Ora basta! Duncan si è preso gioco di me fin troppo,  chiederò a Marco di spostarlo, voglio che se ne vada dal mio ufficio.
Esco dall'edificio e prendo una sigaretta.
Mo sento usata, Duncan si è già dimenticato di me, non ci ha pensato nemmeno una volta a scoparsi Daniela nel mio ufficio.
Chiamo Flora,ho bisogno di lei.

<Natalia che bello sentire la tua voce.>

<Duncan è nel mio ufficio con Daniela, stanno per fare sesso!. >urlo

<È tu dove sei ora? >

<Fuori, Flora sono a pezzi. >

<Vai subito nel tuo ufficio è prendila a calci in culo! >

Forse ha ragione, ma bisognerà cacciare anche Duncan.
Spengo in fretta la sigaretta, mi affretto a prendere l'ascensore. Saranno già andati oltre, il pensiero di loro due inseme mi fa tremare dal nervoso.
Arrivata al mio piano mi dirigo nel mio ufficio, apro la porta di sbotta<Uscite fuori dal mio ufficio!>urlo

Duncan inzia a ridere a crepapelle, solo ora mi rendo conto che è solo e Daniela è andata via, lui è fasciato nel suo classico completo nero, e siede alla sua scrivania con nonchalance.

Duncan inzia a ridere a crepapelle, solo ora mi rendo conto che è solo e Daniela è andata via, lui è fasciato nel suo classico completo nero, e siede alla sua scrivania con nonchalance

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