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Pioveva. Ero seduta sul divano a bere una tisana e a fumare mentre guardavo la pioggia scendere dai vetri. Mi rilassava guardarla, mi faceva distaccare la mente da tutti i pensieri. Quella sera dovevo andare alla presentazione della 4º stagione di Vis a Vis, ero contenta. Finalmente avrei rivisto dopo tanto Alba e Maggie, mi erano mancate tanto, purtroppo con tutti gli impegni e i pensieri avevo poco tempo da passare con le mie amiche. Mi sentivo sola, non c'era nessuno a casa. Vivevo su una montagna isolata dal resto del mondo, a volte mi piaceva altre mi sentivo terribilmente triste.
Non avevo una relazione seria da anni ormai. Antonio, il mio manager, non me lo permetteva e purtroppo avevo paura di oppormi, avevo paura che mi facesse del male e che usasse il mio passato contro di me. Grazie a lui ero famosa ma sapeva come distruggermi, così dipendevo da lui e accettavo qualsiasi cosa che decidesse. Non volevo perdere la mia vita anche se non era delle migliori, ma soprattutto non volevo perdere la mia carriera e i miei fan, erano loro che mi facevano andare avanti. La paura di restare completamente senza niente ti porta a questo, a chiuderti in te stessa e stare in silenzio, era questa la cosa più giusta da fare. Del mio passato sapevano sole poche persone: Alba, Antonio e un mio ex, nessuno dei tre avrebbe raccontato niente, Alba era la mia migliore amica, con il mio ex non avevo nessun tipo di rapporto e Antonio poteva farlo solo se io lo avessi messo in una condizione tale da costringerlo. Il suo scopo era quello di arricchirsi con la mia carriera, essendo mio manager, era una cosa che conveniva anche a me perché mi permetteva di guadagnare. Solo che dovevo sottostare alle sue regole: non avere nessuna relazione perché sennò mi avrebbe distratto dal mio lavoro e non potevo parlare con nessuno del mio passato perché mi avrebbe rovinato la carriera. Quindi vivevo in una bolla di vetro e non potevo fare niente per uscirci.
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Verso le 6 inizia a prepararmi, venne Anna a casa mia per truccarmi e farmi i capelli, ero un po' in ansia, ma ci stava. Doveva stare davanti a mille telecamere, rispondere a delle domande e presentare il mio personaggio essendo il principale. Alle 8 sarebbe venuto a prendermi Antonio, e saremmo andati all'hotel dove si svolgeva la presentazione. Avremmo fatto delle foto con tutto il cast, successivamente ci saremo spostati all'interno per guardare degli spezzoni della serie e poi ogni attore avrebbe dovuto presentare il suo personaggio.
Ero felice si, ma non si è mai abbastanza felici. Mancava qualcosa nella mia vita che mi facesse sentire viva, importante e soprattutto mi facesse sentire qualcuno.
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Alle 8 arrivò Antonio, presi cappotto e telefono è salì in macchina. Sentì subito l'aria negativa che emanava con il suo sguardo che era puntato su di me. Erano anni che mi metteva timore ma non era sempre stato così. I primi tempi che lavorammo insieme era gentile, sempre disponibile, mi faceva divertire ed ero sempre spensierata perché mi faceva amare il lavoro che facevo. Mi fidavo di lui quindi decisi di aprirmi e raccontargli tutto di me. Nei giorni seguenti poi cambiò radicalmente, quella persona gentile e divertente non esisteva più, iniziò a diventare scontroso, sempre arrabbiato e quando beveva non era più in se, a volte provava anche ad alzarmi le mani quando non accettavo di avere rapporti con lui. L'alcool prendeva il suo controllo e io non potevo fare nulla, iniziai a pensare che si avvicinò a me e propose di essere il mio manager solo per approfittarsi, ogni giorno era sempre più carino e cercava di conoscermi. Lo fece solo per conoscere tutto su di me, per trovare i miei punti deboli e potermi ricattare. Io purtroppo caddi nella sua trappola e mi fidai, non riesco a vedere subito il marcio nelle persone, forse è proprio questo che mi frega.
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Nel tragitto prima di arrivare all'hotel restai in silenzio, guardavo il paesaggio che scorreva e non rivolsi neanche uno sguardo a lui.
Dopo un lungo silenzio:
"Che fai hai perso la lingua? Non mi hai neanche salutato quando sei salita... è successo qualcosa che non so?" Spezzò il ghiaccio, ma nonostante questo non mi andava di parlare con lui, erano anni che mi rovinava la vita ed ero stanca, quindi inventai una scusa.
"Si scusami... è che ho avuto un po' di mal di testa a pomeriggio e non sono molto in forma... Sono anche un po' in ansia per la presentazione"
Ormai le uniche cose che gli dicevo erano bugie , non volevo che sapesse altro di me anche se le cose più importanti ormai le sapeva già.
"Sei in ansia? Caspita con tutti gli eventi e film che hai fatto sei in ansia? Su dai passerà appena salirai sul tappeto rosso" mi rispose con un sorriso, pensava che andasse tutto bene e cercava di essere carino ma sapeva benissimo che le cose non erano più come prima. Dopo un po' si rivolse di nuovo verso di me mettendo la sua mano sulla mia coscia sinistra e mi disse.
"A proposito delle interviste... ricordati di fare il mio nome se dovessero chiedertelo, e ricordati anche di dire che stai con me se dovessero farti domande sulla vita privata" ecco per quanto cercasse di far sembrare le cose "normali" ritornava sempre sui suoi discorsi, non faceva altro che emergere usando me. Tolsi subito la sua mano dalla mia coscia e lo guardai male.
"Non ti permettere a toccarmi, ma chi ti credi di essere? Controlli già la mia merda di vita, faccio tutto quello che dici e ti permetti anche a toccarmi? Questo non lo accetto mi dispiace" sbottai. Mi faceva schifo. Lui sorrise quando sentì le mie parole e continuò a guidare, ritornò quel silenzio tombale e arrivammo finalmente all'hotel. Non vedevo l'ora di scendere dalla macchina e staccarmi un po' da lui. Prima di aprire lo sportello però mi prese il braccio e lo strinse forte fino a farmi male.
"Ricordati che se voglio ti posso fare male, non ti conviene rivolgerti così nei miei confronti, perdi tutto e lo sai"
Lo guardai schifata e senza dire niente mi staccai dalla sua presa, scesi dalla macchina e chiusi lo sportello con violenza. Per quanto potessi odiarlo aveva ragione e ancora una volta ero intrappolata.

IL SILENZIO DI UNA ROSSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora