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"Sì certo! Tieni" risposi io. Era un uomo leggermente più alto di me sembrava avere la mia stessa età più o meno, forse un po' più grande. Aveva uno smoking nero con una cravatta. Era riccio e aveva degli occhi verdi che si riuscivano a vedere anche a distanza. Si appoggiò al muro e accese la sigaretta.
"Grazie mille!" Mi ringraziò per l'accendino e gli sorrisi. Era veramente bello, non avevo mai visto un uomo così. Cercai di non guardarlo perché m'imbarazzava, quindi mi guardavo intorno facendo finta di niente, ma sentivo i suoi occhi puntati sopra, mi stava mangiando con lo sguardo. Ero imbarazzata ma nello stesso tempo mi faceva piacere che qualcuno mi guardasse. Desideravo con tutta me stessa una relazione anche se non potevo, volevo colmare tutti i vuoti che c'erano nella mia vita e avevo bisogno terribilmente di qualcuno accanto a me. Di certo non potevo aspettarmi che fosse uno sconosciuto come quello che avevo a fianco a cambiare le cose. Stavo per finire la sigaretta e speravo che lui rompesse il silenzio prima che rientrassi dentro, decisi di fumare più lentamente per guadagnare tempo. Non avrei fatto il primo passo, aspettavo lui, avevo i suoi occhi puntati su di me da quando era arrivato e se fosse stato veramente interessato avrebbe detto qualcosa.
E se quell'incontro non fosse stato casuale? Se mi aveva chiesto apposta l'accendino? Stavo iniziando a farmi come al solito paranoie.
"Comunque piacere, Andres" finalmente ruppe il silenzio e si presentò, avevo iniziato a perdere le speranze e forse si è reso conto che stavo per finire la sigaretta.
"Piacere Najwa!" Gli strinsi la mano e sorrisi, lui ricambiò il sorriso. Mi persi nei suoi occhi e nel suo sorriso perfetto.
"Ero anch'io alla presentazione... complimenti per il tuo lavoro, sei veramente brava, hai interpretato alla perfezione il tuo personaggio" continuò lui. C'era qualcosa di strano in quell'incontro come se lui fosse venuto apposta per parlare con me. Da un lato ero contenta, dall'altro ero un po' dubbiosa. Stavo già partendo prevenuta e non andava bene, dovevo lasciarmi andare un po' di più e cogliere l'occasione, non sempre le persone hanno secondo fini. Magari mi aveva chiesto l'accendino solo per conoscermi.
"Ah si c'eri anche tu? Mi fa piacere che ti sia piaciuto, come mai eri lì?" Risposi. Volevo sapere era lì, non era un attore perché l'avrei riconosciuto.
"Sono il manager di un mio amico, lui fa l'attore, ha fatto delle piccole parti in dei film... si chiama Marco" chiarì ogni mio dubbio.
"Ah ok ok... non conosco il tuo amico"
Stavo cercando di continuare il discorso perché mi faceva veramente tanto piacere.
"Non è molto conosciuto, sto cercando di trovare più lavoro per lui ma non ha molta fama" si mise a ridere, io ricambiai. Ero incantata dal suo sorriso, aveva i denti perfetti.
"Dev'essere bello essere uno dei personaggi principali di una serie... chissà che bella vita hanno gli attori famosi come te" espresse questo suo pensiero ad alta voce ed ero sorpresa da questa cosa.
"Beh si, abbiamo una vita abbastanza impegnata, non stiamo mai fermi. Ma non è tutto rose e fiori come sembra..." all'improvviso smisi di ridere, guardai in basso mentre lasciavo la sigaretta nel portacenere, diventai subito seria. Non sapevo perché gli dissi quelle cose forse avevo un immenso bisogno di sfogarmi con qualcuno, ma non era il caso che lo facessi con uno sconosciuto.
Mi guardò un po' stranito perché l'espressione del mio viso cambiò radicalmente, probabilmente aveva capito che ci fosse qualcosa che non andava ma non disse niente. Per rompere il silenzio imbarazzante sorrisi di nuovo cercando di mascherare e dissi
"Bene sigaretta finita! Grazie per la chiacchierata buona serata!" Nel frattempo anche lui aveva finito di fumare, sorrisi e mi diressi verso la porta per rientrare dentro, un uomo mi aprì la porta gentilmente
"Lui è il mio amico Marco che ti dicevo"
Aggiunse lui prima che entrassi
"Piacere di conoscerti, sono Najwa" gli strinsi la mano e rivolsi un ultimo sguardo ad Andres prima di ritornare dentro.
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"Amico cosa combini? Fai conquiste e non mi dici niente?" Marco gli diede una pacca sulla spalla e accese una sigaretta.
"Te lo avevo detto che ero rimasto colpito da lei e ci avrei sicuramente scambiato qualche parola" aggiunse Andres ridendo e pensando alla conversazione di prima.
"Hai fatto bene è veramente una bella donna" rispose Marco
"Le ho chiesto l'accendino e ho fumato una sigaretta accanto a lei, anche se io non fumo da una vita ormai... poi le ho fatto i complimenti per la serie e le ho chiesto com'è la vita di loro attori" stette un po' in silenzio e poi continuò
"Mi ha lasciato un po' sorpreso la sua risposta. Mi ha detto che non è tutto rose e fiori come sembra e subito il suo sorriso si è spento, come se avessi toccato un tasto dolente" restò in silenzio e l'amico dopo un po' disse
"Beh anche loro hanno una vita privata che è diversa dalla vita pubblica, magari è solo un periodo e non è niente di grave" alzò le spalle e buttò la sigaretta del posacenere. Entrambi ritornarono.
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Mi sedetti di nuovo accanto ad Alba e le raccontai di Andres, lei era super contenta per me e non vedeva l'ora di vederlo quando rientrava.
Quando vidi lui e il suo amico rientrare toccai la gamba di Alba per farglielo vedere.
"Amica è un gran figo quello, non te lo lasciare scappare eh" lo continuava a fissare ininterrottamente facendosi ovviamente notare. Mi stavo vergognando.
"Ok gran figo però magari non guardarlo in continuazione, si sentirà osservato" le dissi cercando di nascondermi per l'imbarazzo.
Mente si dirigeva al suo tavolo si rivolse verso di me facendomi un sorriso e io ricambiai diventando tutta rossa. Per tutta la sera continuammo a scambiarci sguardi, appena lo guardavo lui si rigirava perché mi stava già osservando e io facevo lo stesso, quando mi guardava distoglievo lo sguardo.
Era l'1 e la serata era finita, ci alzammo dal tavolo per pagare. Prima di andarmene mi voltai di nuovo verso Andres, era bello come non mai, lo guardai l'ultima volta e me ne andai. Lui non se ne accorse.
Alba mi riaccompagnò a casa ed era felice di vedermi un po' sollevata. Avevo un sorriso stampato in faccia e stava cambiando qualcosa in me. Come mi stava succedendo? Com'è possibile che uno sconosciuto potesse farmi questo effetto? Non lo conoscevo neanche, ci avevo scambiato solo qualche parola eppure qualcosa stava per avvenire.

IL SILENZIO DI UNA ROSSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora