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1 settimana dopo
Trascorsi questa settimana abbastanza tranquillamente. Avevo visto Alba già un paio di volte, era venuta a prendere dei caffè a casa mia. Sapeva quanto mi sentissi sola e non voleva lasciarmi da sola, venne quindi a farmi compagnia e si offrì anche di dormire con me la notte. Era un'amica veramente fantastica, non ce la farei senza di lei.
Avevo chiarito la situazione con Antonio due giorni dopo la presentazione. Venne a casa mia sobrio per fortuna, cercò di ragionare insieme a me su quello che era successo e si scusò per i toni che aveva usato. Io cercai di fargli capire che non era mia intenzione non nominarlo, in quel momento mi era sfuggito, cose che con l'emozione possono capitare. Gli feci notare che facevo sempre quello che mi diceva e se per una volta mi dimenticavo di una cosa non era un male. Notai sul suo volto un'espressione molto comprensiva, era più calmo e si stava controllando senza sclerare. Questo suo atteggiamento era molto strano, mi venne qualche dubbio perché non credo che quella sera quando mi urlò al telefono era solo per colpa dell'alcool. Quando una persona dice determinate cose lo fa perché lo vuole fare non solo perché è ubriaco. Era più calmo del solito ultimamente e questo mi preoccupava.
Andres invece era sempre nei miei pensieri. Non lo rividi più dopo quella sera e non sapevo come contattarlo, avevo il suo sorriso impresso nella mia mente e mi chiedevo spesso se lo avrei rivisto. Alba mi aveva detto più volte di cercare su Instagram, Facebook o su qualsiasi tipo di social ma non trovavo niente neanche l'amico che sarebbe dovuto essere più conosciuto. Vivevo le mie giornate con la speranza che da un momento all'altro me lo ritrovassi davanti.
Era giovedì e dopo aver finito di pranzare mi stesi sul divano per riposarmi un attimo. In quella casa mi sentivo come chiusa in un castello, sola con i miei pensieri non facevo altro che guardare fuori quelle foreste immense.
Ad un certo punto squillò il mio cellulare, mi alzai a prenderlo perché lo avevo lasciato sul tavolo della cucina, era Antonio.
"Ehy Naj..." non mi aveva mai chiamata così ma era estremamente gentile, come i primi tempi. O stava tramando qualcosa o aveva veramente buone intenzioni, dubito che sia la seconda opzione.
"Mi hanno chiamato gli organizzatori del premio Goya 2021 e mi hanno chiesto se sei disponibile sabato per enunciare il vincitore della categoria: miglior colonna sonora..." continuò lui. Sobbalzai subito dal divano, ero al settimo cielo per la notizia e già non vedevo l'ora che arrivasse sabato.
"Ovvio che sono disponibile, hai già accettato vero?" Gli chiedi io.
"Certo che ho già accettato, in questi giorni prenoto albergo, volo e poi ti invio tutto per email" aggiunse dopo.
Lo ringraziai e chiusi la chiamata. Mi è sempre piaciuto quel festival, mi piaceva vedere gli attori che sfilavano sul red carpet facendo finta che andava tutto bene ma in realtà morivano d'ansia per il premio. Mi era capitato anche a me 2 anni fa, vinsi il Goya come miglior attrice protagonista e la gioia quando enunciarono il mio nome fu immensa. E mi ricordo che prima del premio avevo un'ansia pazzesca, quindi potevo capirli.
Decisi di chiamare Alba e di raccontarle la novità, ovviamente era contentissima per me e mi disse che mi avrebbe vista in Tv.
"Se adesso non hai niente da fare mi accompagni a prendere il vestito per sabato?" Le chiesi io sperando che accettasse.
"Si ti passo a prendere tra mezz'ora" disse lei. Feci un grido di gioia e andai a prepararmi. Dopo mezz'ora arrivò nel tragitto in macchina mise la musica ad alto volume e cantammo a squarciagola. Avevamo entrambe bisogno di spensieratezza ed era un momento perfetto per festeggiare e divertirci.
Arrivate al negozio entrai e la commessa che era una mia cara amica mi fece segno di seguirla, aveva già messo da parte qualche vestito e andai a provarne qualcuno. Erano tutti molto belli ma un completo in particolare mi stavo benissimo e mi piaceva più degli altri. Era tutto nero, composto da un pantalone a palazzo con uno spacco sullo stinco, sopra un blazer nero con un'apertura che mi scopriva leggermente il seno.
Decisi di prendere quello e andammo a pagare.
Mentre ero alla cassa Alba si avvicinò velocemente a me con la faccia allarmata.
"Najwa...Najwa... c'è Andres, è appena entrato Andres" mi disse lei agitata. Io non sapevo che fare, non me lo aspettavo. Inizia a guardarmi intorno per cercare di evitarlo, non sapevo cosa dirgli ma mi vide e mi venne incontro. Avevo finito di pagare nel frattempo e dissi ad Alba di andare in macchina perché l'avrei raggiunta dopo.
"Ciao Andres come va?" Gli dissi io avvicinandomi a lui, ci salutammo con due baci. E quando le mie guance sfiorarono le sue sentì un brivido sulla pelle. Da vicino era ancora più affascinante e mi imbarazzo un po'. Cazzo sembravo una ragazzina di quindici anni che parlava con la sua cotta delle medie.
"Molto bene direi, sono venuto a ritirare dei vestiti che avevo ordinato, tu come stai?" mi disse lui molto premuroso con il suo solito sorriso.
"Si molto bene... sono venuta anch'io a prendere un vestito per il Goya di sabato" aggiunsi io. Volevo fargli sapere cosa dovevo fare con la speranza che poi venisse anche lui.
"Wow sono davvero contento per te... te lo meriti!" Sorrise. "Scusami se ti lascio ma vado piuttosto di fretta e ho ancora tanti giri da fare... è stato un piacere"
Mi spiazzò con quelle parole, non mi aspettavo che mi lasciasse così, volevo che stesse un po' di più con me e invece passammo solo 5 minuti. Lo salutai con la mano e gli accennai un sorriso, mentre lui andava a pagare io mi dirigevo verso la porta. Prima di uscire però mi venne un'idea quindi mi riavvicinai ad a Andres che era girato di spalle. Gli toccai la spalla per farlo girare.
"Scusami se ti rubo ancora altro tempo Andres" dissi un po' stizzita. Sembrava che prima stesse cercando qualsiasi scusa pur di liberarsi da me.
"Se vi fa piacere sabato ho degli inviti per il Goya... se non avete altre impegni tu e Marco potete venire, ci saranno parecchi autori e potrebbero offrire qualche opportunità al tuo amico." In realtà non avevo nessun invito ma avrei trovato qualche modo per metterli in lista. Volevo ad ogni costo che lui stesse li quella sera e speravo che accettasse.
"Grazie dell'invito, credo che non abbiamo altri impegni... mi farebbe piacere venire e sicuramente anche a Marco" rispose lui.
"Benissimo allora sabato quando arrivate all'hotel basta che facciate il mio nome e vi faranno entrare" glielo dissi con un sorriso che non finiva più, ero troppo contenta che avesse accettato.
Lo salutai e ritornai in macchina dove Alba mi aspettava, le raccontai del mio invito e restò allibita perché non si aspettava che facessi questo grande passo.
Finalmente stavo riuscendo ad uscire un po' dalla mia bolla, dovevo stare molto attenta però perché se Antonio avesse scoperto che c'era qualcuno che m'interessasse avrebbe scatenato l'inferno ed io non potevo permettere che continuasse a rovinarmi la vita.
Dovevo fare molta attenzione.

IL SILENZIO DI UNA ROSSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora