Quello che non diciamo si accumula nel sonno, si converte in insonnia, in nodi alla gola, in nostalgia, in errore, in dubbio, in tristezza...
Quello che non diciamo non muore, ci uccide dentro lentamente secondo dopo secondo.
Dentro di me cresceva la vita ma mentalmente stavo morendo, avevo bisogno di lui e mi pentii subito di essermi comportata così.
Avere il bambino che cresceva nella mia pancia era come se Andres fosse con me sempre, mi rassicurava questa cosa e forse era un modo per sentirlo vicino anche quando era lontano. Se avessi tenuto il bimbo mi sarei sentita al sicuro ogni volta che ero sola senza di lui ed era uno dei pochi motivi per cui lo volevo tenere.
Non riuscivo a chiudere occhio, pensavo e ripensavo, mi giravo e mi rigiravo tra le coperte cercandolo costantemente. Dovevo andare da lui e spiegargli tutto, i motivi del mio comportamento e delle mie paure, e soprattutto del bambino. Avrei preferito che lo sapesse in un modo più carino e non dopo una discussione, oppure che non lo sapesse proprio. Ma come mi disse Alba non dirgli niente avrebbe solo peggiorato la situazione e almeno per quella volta dovevo rincorrerlo io perché avevo sbagliato.
Così alle 2 di notte decisi di mettermi in tuta e di andare a casa sua, non volevo avere rimpianti e quindi agii d'istinto.
Pensai a quello che dovevo dire ma le parole non sarebbero uscite. Arrivai dopo mezz'ora e presi l'ascensore per arrivare all'ultimo piano.
Nel mentre che ero lì dentro avevo un nodo alla gola che non andava più via sembrava non finire più. Suonai davanti alla porta di casa sua e venne lui ad aprire. Entrai in casa sua senza che mi dicesse niente. Era assonato probabilmente lo avevo svegliato, aveva gli occhi gonfi e rossi. Cercò di dire qualcosa ma lo bloccai subito.
"Amami. Amami anche quando sono scorbutica e antipatica. Amami quando ti evito e quando mi vedi trattenere le lacrime. Perché quando sono dolce e gentile sanno amarmi tutti." Dissi io con voce strozzata. Con la testa in basso fissava il pavimento. Facevo fatica a respirare.
"Si, sono spaventata come non lo sono mai stata. Perché amare te vuol dire avere una relazione seria dopo anni in cui un uomo non mi ha mai guardata per più di una notte." Continuai piangendo, non mi rispondeva e aspettavo con ansia una sua reazione. Visto che tardò ad arrivare stavo per dirgli del bambino.
"Sono lunatica e lo ammetto, sono anche un'egoista perché..." provai a dirlo ma fui interrotta da una voce femminile e in quel momento capii il motivo per cui lui non stava avendo nessuna reazione.
"Ma chi è a quest'ora della notte Andres?" Era Linda, la sua migliore amica. Ci rimasi male, molto male. Non credevo che fosse solo un'amica come diceva, un'amica non dorme nel tuo stesso letto. Quindi cosa mi nascondeva? Ovviamente non finii il mio discorso e non seppe del bambino, i miei sensi di colpa si trasformarono in rabbia, non sopportavo chi mi prendeva in giro. Guardai con attenzione e serietà lei ma sopratutto lui.
"Io sarò anche una lunatica, egoista, acida e scontrosa, ma almeno non faccio vedere quello che non sono. Sei uno stronzo e risolto il problema con Antonio se vuoi ti pago ma te ne devi andare dalla mia vita." Sbottai furiosa. Quel mio piccolo istinto materno, che era nato pensando a lui e al fatto che con il bambino lo avrei potuto avere con me sempre, sparì in un attimo. Non volevo più avere niente a che fare con lui e quel bambino non aveva senso tenerlo, mi avrebbe legata ancora a quella storia che non sarebbe mai dovuta iniziare.
"Non invento scuse perché non servono." Disse lui indifferente.
"Ecco bravo non inventare niente." Risposi infastidita.
"Io e te non stiamo insieme. Non abbiamo mai ufficializzato niente. Ognuno per la sua strada alla fine di tutto." Decise Andres.
"Non mettermi mai nella condizione di farti vedere quanto posso essere senza cuore." Concluse alla fine. Mi venne un colpo quando sentii quelle parole ma feci la dura come al solito e voltai le spalle senza dire niente. Non accettavo la sua proposta esattamente come non pensavo che lo volessi fuori dalla mia vita. Agisco di pancia quando sono arrabbiata e non ragiono, ma ero talmente scossa dalla situazione che non controllai il mio istinto.
Io sarò anche io un'egoista ma vederlo insieme ad un'altra donna nel cuore della notte non potevo sopportarlo. Rabbia, delusione e gelosia sovrastavano la mia mente e la paura di perderlo definitivamente si faceva sentire sempre di più.
Quella notte restai sveglia e non vedevo l'ora che arrivasse il giorno per distrarmi un po'. Dovevo andare a registrare la 4º stagione della casa di carta anche se ero troppo stanca, ma almeno avrei pensato ad altro.
Alba era nei camerini a prepararsi e subito notò che c'era qualcosa di strano in me. Avevo le occhiaie che arrivavano sotto i piedi e a malapena riuscivo a stare in piedi.
"Che è successo?" Mi chiese convinta che fosse accaduto qualcosa con Andres.
Le raccontai tutto e rimase spiazzata, non si aspettava che potesse accadere una cosa del genere. Ma comprese i miei comportamenti e il mio umore quindi mi abbracciò e mi asciugò le lacrime che nel frattempo avevano incorniciato il mio viso. Il giorno dopo sarei dovuta andare ad abortire e oltre i sensi di colpa che salivano in quel momento era come se avessi perso tutto. La parte più importante della mia vita non era al mio fianco.
Le registrazioni andarono più o meno bene, cercai di impegnarmi ma ogni tanto avevo dei flashback e dimenticavo le mie battute.
"Non mettermi mai nella condizione di farti vedere quanto posso essere senza cuore" aveva un cuore grande e mi ha lasciato sempre libero accesso, io come al solito avevo rovinato tutto. Non lo avevo mai visto arrabbiato e fuori di se, non era un bel vedere quando era furioso, ma la cosa che mi sorprese di più fu il fatto che quella parte negativa di lui l'avevo fatta uscire io e non ne andavo molto fiera.
La sera quando tornai a casa ricevetti una chiamata di Alba, voleva sapere come stessi.
"Ti sei tranquillizzata un po'?" Chiese premurosa.
"Mi sento una merda Alba, avevi ragione dovevo darti retta." Affermai alla mia amica che mi ascoltava attentamente.
"Ormai è successo. Non si torna indietro. Gli dirai del bambino quindi?" Domandò toccando un tasto dolente.
"No ormai è finita, non avrebbe senso si arrabbierebbe ancora di più. Domani metterò fine a tutto questo e dimenticherò questa storia." Mormorai dispiaciuta mentre accendevo una sigaretta. Faceva male al bambino ma tanto non ci sarebbe stato più il giorno dopo.
"Hai mai pensato di tenerlo Najwa?" Chiese Alba, mi spiazzò con quella domanda a cui ci misi un po' prima di rispondere.
"Si ieri sera prima di andare da lui. È suo figlio quindi è come se una parte di lui fosse sempre con me. Ed io mi sentirei meno sola..." risposi mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
"Non andare domani..." implorò lei. Non era per niente d'accordo con la mia decisione.
"Non riesco a crescere un figlio da sola. Ho bisogno costantemente di qualcuno con me, io voglio lui e lui non ci sarà..." replicai rassegnata e affranta.
"Ti pentirai. Stai facendo un grosso sbaglio..." suggerì la mia amica tentando di convincermi.
"Imparerò a conviverci." Risposi io convinta. La chiamata terminò lì e mi trovai di nuovo sola nel silenzio di casa mia come accadeva prima che conoscessi lui.
Alba si preoccupava per me e non poteva permettere che facessi un altro sbaglio che mi avrebbe di nuovo rovinato la vita. Non voleva vedermi più stare male. Decise di sua volontà di andare da Andres, se io non avevo il coraggio di raccontargli del bambino lo avrebbe fatto lei perché era la cosa più giusta da fare. Non disse niente a me perché glielo avrei impedito sicuramente ma quell'uomo aveva il diritto di sapere che stavo per uccidere suo figlio senza il suo consenso. Era infatti una decisione che dovevamo prendere insieme perché riguardava entrambi. Dissi io tempo prima ad Alba dove abitava Andres così si diresse verso il suo appartamento in tarda sera e suonò senza farsi nessun tipo di problema o scrupolo.
"Alba che ci fai da queste parti?"
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IL SILENZIO DI UNA ROSSA
FanfictionE se il passato non fosse poi così passato? Cosa succede se una persona da un giorno all'altro entra nella tua vita e scava in quei segreti che hai tenuto sempre nascosti? E cosa succede se ti innamori di quella persona? Fino a quanto ci si può spin...