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Mi alzai da quel divano incazzata. Ormai nell'aria c'era una certa tensione e speravo che quella situazione cambiasse perché era veramente difficile. Mi sentivo in bilico, come se stessi su un filo, da un lato c'era Andres e dall'altra Antonio.
Iniziai a girare nervosa vicino la finestra, con le mani tra i capelli stavo cercando un modo per calmare le acqua tra me e lui.
"Sono stata con Daniel qualche anno, lui era un regista ci siamo conosciuti su un set. È stato il mio primo vero amore, abbiamo fatto anche un tatuaggio insieme. Pensavamo che sarebbe durata per sempre. Dovevamo sposarci ma Antonio era già nella mia vita in quel periodo e quando lo venne a sapere fece di tutto per separarci e ci riuscì." Decisi di raccontargli nello specifico il motivo per cui Daniel non mi aveva aiutata. Andres si alzò dal divano e venne verso di me che guardavo il bosco che avevo di fronte, con mille lacrime che mi rigavano il viso.
"Voleva aiutarmi ma Antonio non glielo permise. Si stancò di stare in questa situazione e come ogni persona avrebbe fatto se ne è andato. Non ho più avuto rapporti con lui e sono stata parecchio male." Gli confessai piangendo.
"Capisci che io non voglio perdere un'altra persona nella mia vita? Non mi devi aiutare perché non serve a niente, preferisco averti qui che non averti e stare peggio." Con la gola secca lo abbracciai con tutte le forze, lui mi strinse e mi fece capire che era lì con me e non ero sola.
"Ti fidi di me?"disse con voce rassicurante. Annuì con la testa.
"Io non scappo. Ti ho già detto che il tuo dolore è il mio e troveremo insieme una soluzione." Aveva la capacità di tranquillizzarmi in qualsiasi momento e io amavo questa cosa perché poi mi sentivo meglio dopo il suo abbraccio. Decisi di fidarmi anche se non ero proprio tanto convinta, non sapeva tutto del mio passato ma non fece più domande. Ero sicura che saremmo ritornati sull'argomento ed ero sicura che in qualche modo sarebbe venuto a conoscenza di tutto.
La situazione si placò per fortuna e mi tranquillizzai. Non c'era più la tensione di prima e ammiravo la sua capacità di calmare la sua rabbia in pochi istanti. Avevo bisogno di una persona così nella mia vita.
Restammo tutto il resto del pomeriggio accoccolati sul divano sotto la coperta e mi racconto un po' della sua vita che era sicuramente più normale della mia.
"Per quanto riguarda le ragazze... ho avuto parecchie storie nella mia vita, alcune di qualche notte altre un po' più serie" mi raccontò ridendo per la mia faccia. Ero un pochino gelosa e se ne accorse perché lo guardai un po' male.
"Oh che playboy che ho davanti... è un onore essere una tra le tante allora..." dissi scherzando ma ero un po' infastidita.
"Non è vero dai... storie serie ne ho avuto solo due, le atre erano tutte occasionali.." specificò.
"Dai sentiamo queste storie che hai avuto" curiosa gli chiesi è un po' scocciata.
"Sono stato con una ragazza un po' più grande di me per 5 anni. Era veramente una bella donna sono stato bene, ma ci siamo lasciati perché abbiamo intrapreso strade diverse e non ci siamo più trovati." Descriveva questa donna con entusiasmo ed io ero un po' stizzita.
"Devo preoccuparmi se parli con entusiasmo di queste tue ex?" Dissi scherzando e facendogli capire che ero gelosa.
"Nono tranquilla... con questa ragazza ci sentiamo ogni tanto ma niente di più. L'altra relazione seria sei tu." Mi spiazzò con quelle parole. Non stavamo insieme, non eravamo niente ancora eppure mi considerava importante.
"Ma noi non stiamo insieme" gli dissi imbarazzata con la mano sul volto. Mi stavo vergognando.
"No è vero... ma nella vita non si sa mai no?" Mi lasciò un bacio sulle labbra e io ricambiai ma cercando la sua lingua. Era così bello baciarlo e sentire il suo sapore, non volevo più staccarmi ma avevo un'altra curiosità.
"E di Linda cosa mi dici?" Linda era la ragazza che avevo visto a casa sua qualche giorno prima. Lui mi guardò ridendo perché era evidente che fossi preoccupata del rapporto che avevano e volevo sapere se ci fosse di più.
"Linda è una mia cara amica. Ci conosciamo dal liceo ed è più piccola di me. Diciamo che con lei qualcosa c'è stato fino a un po' di tempo fa..." mi disse temendo la mia reazione. Io lo guardai seria e infastidita.
"Cosa intendi con qualcosa?" Indietreggiai un attimo perché volevo capire meglio.
"Prima che iniziassi questa con te diciamo che mi divertivo con lei ogni tanto e quando sei venuta a casa lei era restata da me a dormire..." rivelò questa cosa con tutta la tranquillità del mondo e rimasi stupita devo dire.
"Quindi in poche parole mi stai dicendo che ogni tanto te la fai... se dovessimo litigare un giorno sai già come consolarti, bene direi..." risposi io leggermente innervosita. Avevo ragione ad avere dei dubbi su di lei.
"Ma devi stare tranquilla perché quando le ho detto di te ho messo subito le cose in chiaro ed è solo una semplice amica adesso" cercò di tranquillizzarmi ma ero ancora un po' perplessa.
"Ok ma lei cosa prova per te?" Non lo feci quasi finire di parlare.
"Voglio essere chiaro. Lei è innamorata di me ma non devi preoccuparti perché da parte mia non c'è assolutamente nulla. Io adesso sono concentrato su di te." Aggiunse rassicurandomi ancora.
"Ma io di te mi fido è lei che mi preoccupa." Continuai ridendo. "Finisce male se si mette in mezzo io l'avviso."
Lui scoppiò a ridere e la conversazione finii lì sperando davvero che questa Linda non ci desse problemi.
Ordinammo da mangiare il sushi. Passava così in fretta con lui il tempo e avevo voglia che diventasse la mia quotidianità quella.
Più tardi sarebbe venuta Alba a farci un po' di compagni ma in realtà voleva venire solo per conoscere Andres, insistette talmente tanto che alla fine accettai.
Tra un nigiri ed un altro finimmo la nostra cena serenamente ridendo e prendendoci in giro. Mi prendeva in giro sul fatto che avessi cambiato colore di capelli troppo volte nell'arco di due mesi e sembrava che avessi una parrucca quando avevo la tinta bionda.
"Questo però non è giusto... perché tu sai quasi tutto della mia vita pubblica io non so niente di te." Imbronciai il muso. E feci finta di essere arrabbiata ma solo per farlo avvicinare a me. Infatti mi venne vicino e cercò di abbracciarmi e baciarmi ma mi scansai per stuzzicarlo. Rimase un po' male ma capii che lo avevo fatto apposta infatti si mise a ridere.
Andai a lavarmi i denti quando suonò il campanello.
"Vai ad aprire è Alba io sono in bagno" urlai dall'altra stanza. Feci veloce per andare a salutare la mia amica ma non mi ritrovai avanti la persona che aspettavo quella sera.
Era Antonio, non sapevo perché fosse venuto. In quel momento la mia testa era concentrata sulla storia tra me e Andres che era in rischio appena avevo visto gli occhi gelidi del mio manager. Andres lo aveva fatto entrare ovviamente e restarono in silenzio finché non arrivai io.
"Ch...che ci fai qui?" Gli chiesi spaventata, non mi aspettavo che venisse.
"Ero venuto per avvisarti di alcune novità che stamattina non c'erano, il telefono non so dove ce l'hai ed era una cosa importante..." mi disse lui guardandomi stufato. Si era già stancato di dare spiegazioni e sarebbe scoppiato da un momento all'altro. Il telefono era scarico e spento, non lo aveva proprio considerato.
"Poi appena sono entrato ho capito perché al telefono non rispondevi..." aggiunse guardando prima Andres e poi me. Andres lo squadrava dalla testa ai piedi, controllava ogni suo movimento. Era ritornata quella tensione che odiavo ma era una tensione più pericolosa rispetto a quella di prima.
"Non so dov'è il telefono, credo che sia scarico" risposi cercando di evitare un litigio ma non servirono molto le mie giustificazioni.
Antonio stava quasi per andare via, lo accompagnai infatti verso la porta ma mentre si avviava si fermò di colpo e si voltò verso di me. Io mi bloccai subito e aspettai dicesse le sue solite cattiverie, nel frattempo Andres si avvicinò a noi quasi per proteggermi.
Antonio rise istericamente.
"Menomale che era solo un amico eh... te lo sei già scopato?" Mi chiese con aria strafottente.
"Non mi sembra il caso di parlare di questa cosa adesso, per favore adesso vai ci sentiamo domani e mi spieghi." Risposi gentilmente per non agitare gli animi.
"No io non vado da nessuna parte. Non è che arriva un coglione del genere e tu mi sostituisci così come se non fosse niente" disse queste farse senza senso. Mi accorsi che era ubriaco, prima non mi ero resa conto. Subito iniziò a innervosirsi e alzò il tono della voce, insultandomi e urlandomi in faccia.
Andres osservava tutto e ad un certo punto non poteva più restare a guardare perché Antonio stava per tirarmi uno schiaffo. Andres aveva sempre i riflessi pronti e gli bloccò subito la mano e gliela strinse forte.
"Non ti devi permettere ad alzarle neanche un dito." Disse con tono serio e fulminandolo con lo sguardo. Amavo la sua protezione nei miei confronti.
"Ah si? E tu chi cazzo sei per dirmi cosa fare? Non sei nessuno, io faccio quello che voglio con lei" urlò Antonio e staccandosi dalla sua presa.
"No tu da oggi in avanti non farai più quello che vuoi. Perché sei un essere di merda e non meriti nulla di questa donna. So cosa le hai fatto, so tutto. E non ti permetterò ancora di farle ancora del male" disse Andres con la vena del collo gonfia per la rabbia. Antonio lo guardò malissimo, si arrabbiò ancora di più quando seppe che avevo raccontato tutto ad un'altra persona. Si spintonavano e stavano per iniziare una rissa in casa mia davanti a me. Dovevo fare qualcosa. Avevo paura di prendere la decisione sbagliata. Da quale parte stare? Se avessi difeso l'uomo per cui stavo iniziando a provare qualcosa, la mia vita sarebbe andata in rovina, Antonio avrebbe raccontato tutto e non potevo permetterlo. Dovevo prendere una decisione in poco tempo e non ero pronta.
Ragionai per pochi secondi ma il pensiero ero solo uno. Doveva farla finita con Andres. La storia con lui non sarebbe andata a finire bene perché o Antonio ci avrebbe separati come aveva fatto tra me e Daniel, oppure sarebbe scappato appena avrebbe capito di quanto fossi complicato. Avevo poca fiducia nelle persone e quindi nonostante il pomeriggio mi avesse detto che lui non se ne sarebbe andato io in quel momento non ci credetti. Mi conosceva da troppo poco tempo e non poteva mettere la sua vita nella merda per me...

IL SILENZIO DI UNA ROSSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora