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Per tutto il tragitto fino a casa mi mangiavo la testa per come avesse fatto Andres a sapere del libro, avevo paura che si fosse già messo in contatto con Daniel e già sapesse tutto.
Però mi faceva anche piacere che si occupava ancora di me nonostante avessi chiuso la storia. Ero convinta che gli avrei rovinato la vita con i miei problemi, eppure lui sembrava che non vedesse lati negativi di me.
Erano le 6 e tra una chiacchiera e l'altra arrivarono a casa mia anche Maggie e Berta. Vennero per prepararsi insieme a noi. Le salutai con un forte abbraccio, non vedevo Berta da moltissimo tempo e quando la vedevo mi arrivava un'aria di giovinezza nel corpo. Era una bellissima ragazza e anche simpaticissima.
"Dai ragazze stasera si rimorchia tutte insieme" disse Berta scherzando. Tutte scoppiammo a ridere.
"Si sicuro Berta, tanto io e Alba non abbiamo mica un fidanzato a casa che ci aspetta" sottolineò Maggie ridendo. In effetti loro due erano già impegnate.
"Giusto avete ragione... anche se per una sera potreste anche prendermi una pausa eh" scherzò lei. Era sempre solare, non sapevo perché non avesse ancora un fidanzato.
"Sono delle suore lasciale perdere" dissi io prendendole in giro. Avevo bisogno di questa spensieratezza.
"Giusto Naj... non importa stasera io e te faremo conquiste con quei vestiti che abbiamo..." disse Berta rivolta verso di me, mi fece l'occhiolino. Io risi facendo finta di nulla, lei non sapeva la situazione che stavo vivendo e che momentaneamente la mia mente era già occupata da qualcun altro. Alba mi guardò e ci capimmo con uno sguardo.
Iniziammo a prepararci perché era già tardi.
Alba aveva un vestito blu notte che le risaltava i suoi occhi scuri, fece un trucco abbastanza pesante ma le stava benissimo. Fece una coda alta e mise dei tacchi che la slanciavano ancora di più. Maggie aveva un vestito giallo a due pezzi, una gonna morbida lunga che arrivava fino a terra e un top sempre giallo che le lasciava scoperto le spalle e la pancia. Anche lei stava veramente bene, si allisciò i lunghi capelli con la piastra e si abbinavano perfettamente al vestito. Berta invece indossava un vestito corto brillantato che metteva in mostra ancora di più le sue gambe, aveva la schiena scoperta e i tacchi altissimi. In quel periodo aveva le trecce lunghe che le scendevano sulle spalle. Ed era bellissima. Tutti i vestiti erano della nuova collezione di Gucci e ce li avevano regalati per sponsorizzare.
Io misi il mio e finii di truccarmi, decisi di fare un trucco pesante sopratutto sugli occhi. Mancavo solo io come al solito ero in ritardo.
Però appena finii di prepararmi raggiunsi le altre che stavano già per uscire di casa.
"Mamma mia Najwa sei una dea" mi disse Maggie e le altre due annuirono.
"Ma smettetela dai" sbuffai io. Mi vergognavo quando mi facevano complimenti del genere. Una "dea" io? Non avevo un'autostima così alta da considerarmi tale.
"Stasera la nostra Najwa fa conquiste uooo" urlò Berta applaudendo.
"Si sicuro" le risposi rassegnata. Come potevo interessarmi di qualcuno se nella mia mente c'era solo una persona?
Uscimmo di casa cariche e andammo con la mia macchina verso il luogo dove si teneva la sfilata. Quella sera Antonio non c'era, aveva già un impegno e io ero sollevata.
Arrivate notammo subito che c'era tantissima gente, paparazzi, stilisti e tanti altri attori come noi che erano stati invitati per sponsorizzare la nuova collezione. Ci portarono davanti alle fotocamere per scattare qualche foto.
Quel posto mi piaceva mi guardavo intorno e osservano tutto quello che mi circondava.
Mentre scattavamo le foto i fotografi ci chiamavano da tutti i lati per voltarci e farci fotografare meglio. Sentivo tantissimi occhi puntati addosso ma sentivo un'energia particolare su di me come una specie di adrenalina, non capivo cosa fosse.
Finito il set fotografico ci dirigemmo verso la sala più grande e accanto alla porta sulla destra c'era Andres che mi aspettava.
Appena lo vidi rimasi impassibile, me lo doveva aspettare che quella sera sarebbe venuto lì. Camminavo dietro distante dalle altre e lui si affiancò a me camminando nella mia stessa direzione.
"Cosa non capisci nella frase -dimenticami io non esisto più" mi rivolsi a lui fredda, per quanto mi sentissi in colpa era come se il ghiaccio avesse congelato il mio cuore.
"Scusami Miss acidità. Io saluto le persone che conosco se le vedo in libreria per esempio. Volevo solo essere educato." Rispose lui riferendosi all'episodio di quella mattina, non continuai quel discorso perché poi avremmo parlato del libro e non mi sembrava il caso. Mi provocò con quella frase.
"Fatti una vita. Trovati una bella ragazza, viaggia, visita nuovi posti, lavora fai quello che ti pare ma non ti fare più vedere dove ci sono io" lo fulminai con lo sguardo, rendeva solo più difficili le cose e non potevo gestirle.
"Quindi mi stai dicendo che posso andare da qualsiasi ragazza e provarci? Anche davanti ai tuoi occhi?" Continuò lui provocandomi ancora di più. Mi guardava dalla testa ai piedi e si mordeva il labbro. Dio se mi faceva impazzire. Era chiaro che volesse una reazione da parte mia ma non gli diedi questa soddisfazione. Mi offrirono un bicchiere di champagne e lo presi.
"Certo puoi fare quello che vuoi, ti ho già detto che non mi frega niente..." conclusi io voltandogli le spalle e andandomene dalle mie amiche.
Ad Alba dissi che lui era qui, lei rise perché per quanto io cercassi di evitarlo si era accorta che lo cercavo ovunque.
"Non te ne frega niente di lui vero?" Mi domandò guardandomi con degli occhi che sapevano già la verità.
"No l'ho già detto a te e a lui" risposi decisa io, sapeva già che non era vero.
"E allora perché ti guardi intorno e speri che non si avvicini a nessuna?" Mi guardò ridendo e aspettando la mia risposta. Non parlai e presi un altro bicchiere di champagne.
Mi chiamarono al telefono e mi allontani cinque minuti. Quando tornai vidi che Alba e Maggie parlavano a bassa voce per non farmi sentire quello che dicevano. Io me ne accorsero.
"Parlate male di me per caso?" Dissi io scherzando. Loro mi guardarono preoccupate e avevano della mia reazione per quello che stavo per vedere. Chiesi subito dopo dove fosse Berta e loro la infocarono. Era con Andres, parlavano, ridevano e ogni tanto lui si voltava verso di me per guardarmi rosicare.
"Lurido figlio di puttana" dissi io stringendo i denti e i pugni, lo volevo dire tra me e me ma non mi resi conto che lo dissi ad alta voce. Ci stava seriamente provando con una mia amica? La gelosia in quel momento mi assalì e si notava forse anche troppo.
Dopo un po' ci raggiunse anche Berta, aveva un volto stranamente felice ma non ci disse nulla e noi non le chiedemmo nulla.
Guardammo insieme agli altri invitati la sfilata, tra di noi scherzammo e commentammo i vestiti che indossavano le modelle al centro del palco. Nel mezzo della sfilata si avvicinò Andres senza nessun motivo, noi eravamo quasi sotto il palco.
"Scusatemi ve la posso rubare qualche minuto? Riferendosi a Berta. Lui guardava sopratutto me e vedeva la mia faccia che diventava rossa per la gelosia, soprattuto quando strinse per il bacino la donna accanto a lui e le lasciò un bacio sulla guancia. Le altre lo guardarono divertite, io non lo ero affatto.
"Tranquillo puoi prendertela." Gli dissi. Con le braccia conserte lo guardai mentre la portava via e feci un sospiro per mantenermi calma. Avevo una voglia matta di essere io quella donna che abbracciava, volevo baciarlo ma il mio stupido orgoglio me lo impediva.
La sfilata finii dopo 10 minuti e adesso c'era il
dopo serata, in pratica c'erano diversi tavoli dove potevi sederti per mangiare qualcosa, c'era musica quindi potevi ballare al centro sala. Noi andammo al nostro tavolo che era un po' distante rispetto al palco, al mio posto c'era seduto Andres che parlava con Berta.
"È il posto alzati" mi rivolsi a lui nervosa. Mi guardò divertito, era quella la reazione che voleva vedere ed io gli stavo dando la soddisfazione.
"Scusami mi alzo subito... ciao Berta ci vediamo dopo" si alzò guardando Berta e facendole l'occhiolino. Mentre si alzava si ritrovò faccia a faccia con me e mi mangiava letteralmente con gli occhi. Non guardava allo stesso modo Berta, con lei stava giocando per far ingelosire me, ero contenta di questo ma non poteva comportarsi come un ragazzino.
Spostai la sedia nervosa e mi sedetti al mio posto, accanto a me sulla destra aveva Alba e a destra Berta.
"Ragazze avete visto che figo che è..."disse Berta entusiasta verso me ed Alba, io la guardai male. "Najwa ti avevo detto che avrei fatto conquiste" continuò lei toccandomi con il gomito. Ero stufa di quella situazione e non potevo sopportare che lei lo guardasse e avesse il piccolo pensiero di poter fare qualcosa con lui. Non riesco a restare calma in questa situazioni e mi rivolgo acida con tutti.
Lei parlava di Alba di quanto fosse bello, intelligente, premuroso e simpatico. Disse anche che per quella notte ci sarebbe stata e poi chissà se sarebbe nato qualcosa in futuro.
Io ero al centro e ascoltavo tutte le cazzate che diceva, non poteva succedere niente con lui, non lo avrei permesso.
"Peccato che è impegnato e ti sta usando..." le dissi dopo essere stata per troppo tempo in silenzio. Lei mi guardò stranita, non si aspettava che mi rivolgessi a lei così infastidita.
"Cosa vuoi dire scusa, lo conosci?" Mi chiese lei dispiaciuta ma anche perplessa.
"Si ha una compagna a casa che lo aspetta. Ci prova con tutte, poi se le fa una notte e se ne va" le risposi mentendo. Lo dipinsi come un mostro ma non potevo sopportare una storia tra di loro. Ero più gelosa del solito, ed era iniziata quando l'ho visto guardare un'altra con gli stessi occhi con cui guardava me.
"Vado a fumare" dissi alzandomi nervosa.
Alba mi vide andare verso l'uscita ma non mi seguii perché aveva capito che avevo bisogno di stare da sola. E fumare era l'unica cosa che mi aiutava.

IL SILENZIO DI UNA ROSSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora