Parte 3: Tutta colpa di Avicii.

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Finalmente sono uscita da quell'aereo. Non ce la facevo più a stare lì dentro.

"D'ora in poi solo treni e taxi." Parlo fra me e me ad alta voce mentre ammiro il mio riflesso nel vetro di una delle porte-vetro dell'aeroporto, mi mando un bacio volante e vado a reperire le mie valigie.

Ne ho portate solo due visto che, come al mio solito, dopo 3 giorni qui comincerò a lamentarmi di non avere vestiti e andrò per gli Champs-Elysées a svaligiare Dior, Saint Laurent e Valentino, me lo sento.

Varco la porta e mi metto gli occhiali da sole, Jules aveva ragione, fa un caldo tremendo a Paris: "Forza As, possiamo farcela." Mi dico mentre cerco con lo sguardo il taxi che ho prenotato: "Signorina Johanson?" Sento urlare dietro di me.

"O mio Dio ma le sembra il modo!" Urlo di rimando all'uomo portandomi una mano al cuore, che maleducato!

"Lei è la signorina Johanson?" Mi chiede ancora.

"L'unica e sola." Rispondo assottigliando gli occhi.

"Il suo taxi la aspetta." Mi fa segno di seguirlo.

Quest'uomo è veramente sgarbato ma rimaniamo calmi Astrid, nessuno può rovinare questo giorno perfetto.

Giusto?

Giusto.

Basta solo un po' di pazienza. Pazienza è la parola chiave.


"L'appartamento è stato arredato come volevi tu e la collezione di vini francesi di tua madre è stata portata in camera tua." Mi aggiorna Natasha appena entriamo in casa.

La prima cosa che faccio è togliermi i tacchi e andare a dare un'occhiata alla vista fuori, sono sempre stata ossessionata dalle prospettive e dai punti di vista e devo dire che questo punto di vista è davvero stupendo.

"È stupendo Nat." Affermo tornando all'interno.

Natasha è la nostra Event Organizer nonchè la mia segretaria, mi ha sempre trattata come se fossi sua figlia e io l'ho sempre vista come una seconda madre (anche se quella vera mi ha sempre detto di non affezionarmi alle persone che lavorano per l'azienda), non riesco ad essere professionale con lei quindi vado ad abbracciarla.

"Diventi sempre più alta tesoro devi smetterla." La guardo storta staccandomi, come se io avessi potere su questo genere di cose.

Vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e guardo l'ora: 14.47, ho ancora tutto il pomeriggio per rilassarmi prima di domani.

"Allora io ti lascio che devo tornare in azienda." Le faccio il broncio per prenderla in giro.

"Va bene vai, ci vediamo domani." La saluto sorridendo mentre chiude la porta dietro di se.

Andiamo ad inaugurare la mia bellissima vasca da bagno 6x6 metri!



Mi tolgo la maschera all'argilla bianca e cetrioli che ho addosso e mi guardo allo specchio, ho sempre adorato la forma delle mie labbra e sempre odiato il colore:

Capitemi, è così rosa!

Mi sembra di avere costantemente addosso uno di quei rossetti che mettevo alle elementari!
Cerco la mia borsa dei trucchi nella valigia e apro la pochette dei rossetti: "Vediamo..."

"È quasi estate quindi io punterei su un rosso, ma il Rouge Allure 17-Or Cuivré di Chanel mi sta benissimo..."

Vado per il rosso, l'eleganza non è mai troppa.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora